Intervento chirurgico ernia iatale senza manometria e phmetria
Salve, ho (quasi) 28 anni.
Da 13 mesi soffro di problemi digestivi e reflusso.
A dicembre tramite gastroscopia ho scoperto di avere una "significativa ernia iatale da scivolamento" e "cardias incontinente con costante risalita di pliche gastriche (circa 5 cm) ".
Dopo aver fatto terapie farmacologiche prima e dopo la gastroscopia (terapie prescritte da un gastroenterologo) e aver provato anche a correggere lo stile alimentare (su dieta di nutrizionista), le cose non sono andate proprio come speravo (se non che perdevo peso).
Diciamo che i farmaci aiutavano sicuramente ma non facevano miracoli e in più mi era stato sconsigliato dal gastroenterologo di prenderne sempre vista la mia età e di provare a stare bene senza.
A luglio un dottore/chirurgo a cui mi sono rivolto per una consulenza anche chirurgica del problema mi ha prescritto ecografia e radiografia.
Dalla eco non è emerso nulla di rilevante, dalla radiografia (rx esofago stomaco duodeno con mdc) è emersa una gastrite ipertrofica con una duodenite bulbare.
Il dottore (chirurgo) mi ha consigliato l'intervento vista l'età.
Ha consigliato l'intervento come soluzione per migliorare la mia qualità di vita e per evitare tutte queste restrizioni alimentari/farmacologiche.
Secondo lui, inoltre, ho una malattia da reflusso gastroesofageo.
Ha detto però una cosa che mi ha messo una pulce nell'orecchio, e cioè "non c'è bisogno di fare manometria e phmetria".
Ammetto di aver controllato in cosa consistono questi esami e ho scoperto che in tantissimi dottori li prescrivono per capire se fare o meno l'intervento.
Io sarei anche favorevole a risolvere definitivamente il problema.
Sinceramente l'idea di dover riprendere nuovi cicli farmacologici (e ancora e ancora di tanto in tanto) e di dover seguire regimi alimentari abbastanza rigidi alla mia età per avere comunque dei sintomi non mi entusiasma molto.
I sintomi sono un nodo in gola subito dopo i pasti (sempre!) , una sensazione generale (e quotidiana!) come se avessi muco in gola (non so spiegarmi meglio) durante la giornata anche lontano dai pasti e, occasionalmente (non tutti i giorni), dolori (a volte forti a volte meno) e leggero bruciore di stomaco.
Non so se può essere utile come elemento, ma salivo tanto (me lo dice spesso anche il mio dentista).
Infine, da quando ho questi problemi ho perso peso prima di stabilizzarmi a una situazione di sottopeso (da 63-64 ai 58 kg circa per 1, 75 m di altezza).
La mia domanda è legata a quegli esami.
Perché per sua stessa ammissione forse altri medici me li avrebbero prescritti mentre lui non li reputa necessari?
Ammetto che questa cosa che mi ha detto mi ha lasciato con un po' di preoccupazione che non mi lascia scegliere con relativa tranquillità se operarmi o meno.
Secondo voi è il caso di farli questi esami?
Visto il quadro generale che vi ho descritto?
Grazie a chi mi risponderà.
Da 13 mesi soffro di problemi digestivi e reflusso.
A dicembre tramite gastroscopia ho scoperto di avere una "significativa ernia iatale da scivolamento" e "cardias incontinente con costante risalita di pliche gastriche (circa 5 cm) ".
Dopo aver fatto terapie farmacologiche prima e dopo la gastroscopia (terapie prescritte da un gastroenterologo) e aver provato anche a correggere lo stile alimentare (su dieta di nutrizionista), le cose non sono andate proprio come speravo (se non che perdevo peso).
Diciamo che i farmaci aiutavano sicuramente ma non facevano miracoli e in più mi era stato sconsigliato dal gastroenterologo di prenderne sempre vista la mia età e di provare a stare bene senza.
A luglio un dottore/chirurgo a cui mi sono rivolto per una consulenza anche chirurgica del problema mi ha prescritto ecografia e radiografia.
Dalla eco non è emerso nulla di rilevante, dalla radiografia (rx esofago stomaco duodeno con mdc) è emersa una gastrite ipertrofica con una duodenite bulbare.
Il dottore (chirurgo) mi ha consigliato l'intervento vista l'età.
Ha consigliato l'intervento come soluzione per migliorare la mia qualità di vita e per evitare tutte queste restrizioni alimentari/farmacologiche.
Secondo lui, inoltre, ho una malattia da reflusso gastroesofageo.
Ha detto però una cosa che mi ha messo una pulce nell'orecchio, e cioè "non c'è bisogno di fare manometria e phmetria".
Ammetto di aver controllato in cosa consistono questi esami e ho scoperto che in tantissimi dottori li prescrivono per capire se fare o meno l'intervento.
Io sarei anche favorevole a risolvere definitivamente il problema.
Sinceramente l'idea di dover riprendere nuovi cicli farmacologici (e ancora e ancora di tanto in tanto) e di dover seguire regimi alimentari abbastanza rigidi alla mia età per avere comunque dei sintomi non mi entusiasma molto.
I sintomi sono un nodo in gola subito dopo i pasti (sempre!) , una sensazione generale (e quotidiana!) come se avessi muco in gola (non so spiegarmi meglio) durante la giornata anche lontano dai pasti e, occasionalmente (non tutti i giorni), dolori (a volte forti a volte meno) e leggero bruciore di stomaco.
Non so se può essere utile come elemento, ma salivo tanto (me lo dice spesso anche il mio dentista).
Infine, da quando ho questi problemi ho perso peso prima di stabilizzarmi a una situazione di sottopeso (da 63-64 ai 58 kg circa per 1, 75 m di altezza).
La mia domanda è legata a quegli esami.
Perché per sua stessa ammissione forse altri medici me li avrebbero prescritti mentre lui non li reputa necessari?
Ammetto che questa cosa che mi ha detto mi ha lasciato con un po' di preoccupazione che non mi lascia scegliere con relativa tranquillità se operarmi o meno.
Secondo voi è il caso di farli questi esami?
Visto il quadro generale che vi ho descritto?
Grazie a chi mi risponderà.
[#1]
È corretto lo studio funzionale esofageo prima della decisione chirurgica.
Cordialmente
Cordialmente
Dr Felice Cosentino Gastroenterologo Endoscopista - Milano (Clinica la Madonnina), Monza (Wellness Clinic Zucchi)- Reggio C (Villa Sant'Anna)
[#2]
Utente
Salve, intanto grazie per la risposta. Quindi lei reputa corretto eseguire manometria e phmetria esofagea ai fini della decisione chirurgica? Mi converrebbe richiedere un consulto di un altro specialista in tal caso? Non credo né di poter fare esami del genere senza specifica richiesta medica né di poterli proporre io al dottore che mi ha consigliato l'intervento reputando tali esami non necessari (a differenza, come ho potuto leggere, di tanti altri).
[#4]
Utente
La ringrazio per le risposte e per la sincerità, dottore. Magari cercherò un nuovo chirurgo che si occupi della mia problematica a cui chiedere un nuovo consulto, allora. Vorrei avere tutte le informazioni del caso per scegliere con lucidità come procedere di fronte a un problema che va avanti da oltre un anno e per il quale non riesco ancora a trovare una soluzione soddisfacente tra le varie tentate.
[#6]
Salve,
Mi spiace per i problemi che riferisce. Devo dire che la storia descritta, non per colpa sua, appare confusa. Le spiego meglio. Lei scrive:
A dicembre tramite gastroscopia ho scoperto di avere una "significativa ernia iatale da scivolamento" e "cardias incontinente con costante risalita di pliche gastriche (circa 5 cm) ".
La confusione nasce dal fatto la diagnosi di ernia jatale si fa con un RX transito tubo digerente, e la diagnosi di cardias incontinente si fa con una manometria. L’endoscopia può porre dei sospetti, ma per avere la certezza diagnostica è necessario eseguire gli esami che su citavo.
Poi prosegue scrivendo Dalla eco non è emerso nulla di rilevante, dalla radiografia (rx esofago stomaco duodeno con mdc) è emersa una gastrite ipertrofica con una duodenite bulbare.
Anche in questo caso la diagnosi di gastrite e duodenite non si fa con la Rx, ma con le biopsie eseguite durante la gastroscopia.
Tutto ciò premesso, l’intervento chirurgico di correzione dell’ernia jatale ed associata fonduplicatio (che immagino sia stato proposto) è indicata quando si ha la certezza di avere una ernia jatale con incontinenza cardiale e reflusso acido.
Per avere la certezza di queste due diagnosi, è necessario fare una manometria ed una pH-metria, meglio pH-impedenziometria delle 24 ore, altrimenti si rischia di sottoporsi ad un intervento che non avrà nessuna efficacia, se non risultare dannoso.
Cordialità.
Mi spiace per i problemi che riferisce. Devo dire che la storia descritta, non per colpa sua, appare confusa. Le spiego meglio. Lei scrive:
A dicembre tramite gastroscopia ho scoperto di avere una "significativa ernia iatale da scivolamento" e "cardias incontinente con costante risalita di pliche gastriche (circa 5 cm) ".
La confusione nasce dal fatto la diagnosi di ernia jatale si fa con un RX transito tubo digerente, e la diagnosi di cardias incontinente si fa con una manometria. L’endoscopia può porre dei sospetti, ma per avere la certezza diagnostica è necessario eseguire gli esami che su citavo.
Poi prosegue scrivendo Dalla eco non è emerso nulla di rilevante, dalla radiografia (rx esofago stomaco duodeno con mdc) è emersa una gastrite ipertrofica con una duodenite bulbare.
Anche in questo caso la diagnosi di gastrite e duodenite non si fa con la Rx, ma con le biopsie eseguite durante la gastroscopia.
Tutto ciò premesso, l’intervento chirurgico di correzione dell’ernia jatale ed associata fonduplicatio (che immagino sia stato proposto) è indicata quando si ha la certezza di avere una ernia jatale con incontinenza cardiale e reflusso acido.
Per avere la certezza di queste due diagnosi, è necessario fare una manometria ed una pH-metria, meglio pH-impedenziometria delle 24 ore, altrimenti si rischia di sottoporsi ad un intervento che non avrà nessuna efficacia, se non risultare dannoso.
Cordialità.
Prof. Dr. Francesco Caruso
Professore a Contratto Università San Raffaele - Roma
Responsabile Medico Chirurgia Mininvasiva, oncologica, coloprocto
[#7]
Utente
Salve dottore, la ringrazio del parere. In effetti ho scoperto che la situazione era confusa (ed è tuttora complessa). Anche grazie al parere del dottor Cosentino (che ringrazio nuovamente) ho deciso di chiedere un nuovo consulto ad un altro specialista e qui arrivano le novità. In pratica il dottore a cui mi sono rivolto guardando gli esami effettuati dice che dalla radiografia non risulta confermata l'ernia (e dice che non basta la gastroscopia per avere certezza dell'ernia ma va confermata con la radiografia). Nel momento in cui dalla radio non risulta confermata, tutto va di nuovo in discussione. Inoltre ha affermato che devo fare assolutamente una manometria e una ph impedenzometria esofagea per chiarire tutta una serie di punti della mia problematica che ad oggi non sono certi. Dice che la mia situazione appare complessa e se ci sono degli esami fatti apposta per queste situazioni, vanno fatti. Purtroppo dove vivo io in pratica nessuno fa questi esami e ho dovuto faticare non poco per trovare una struttura che li facesse. Alla fine l'ho trovata ma, come prevedibile, i tempi d'attesa non sono brevi. Devo aspettare oltre un mese (circa cinque settimane) dalla prenotazione. Ora sono in attesa e a metà ottobre circa farò questi esami sperando di avere finalmente un quadro chiaro. Mi chiedo veramente perché l'altro dottore, pur avendo visto gli stessi esami, era giunto a conclusioni così diverse. Comunque sia, speriamo che questa sia la volta buona.
Vi ringrazio nuovamente per i pareri espressi. Questi pareri a distanza mi stanno comunque aiutando (fermo restando l'essere seguito sempre di persona da qualcuno).
Vi ringrazio nuovamente per i pareri espressi. Questi pareri a distanza mi stanno comunque aiutando (fermo restando l'essere seguito sempre di persona da qualcuno).
[#8]
Utente
Salve, volevo aggiornarvi sulla questione per avere un parere. Ieri ho fatto entrambi gli esami ma la ph impedenzometria ho dovuto interromperla.
La manometria, seppur sofferente in una maniera che non avrei detto (ho retto MOLTO meglio la gastroscopia senza particolari problemi) l'ho portata a termine. Per ora so solo che una piccola ernia sembra esserci, ma per i risultati completi ed esaustivi devo aspettare una settimana e non mi hanno detto altro.
Poi subito dopo mi hanno messo l'apparecchio per la ph impedenzometria da 24 ore.
Dopo circa tre ore in cui ho provato a resistere, sono dovuto tornare all'ospedale per farmelo togliere.
Mi sentivo soffocare continuamente, non riuscivo a parlare perché parlando sentivo un dolore fortissimo alla narice in cui aveva infilato il tubo e non riuscivo a mangiare (nemmeno ingoiare la saliva) che la sensazione di soffocamento peggiorava tantissimo.
Il dottore me l'ha tolta e mi ha solo detto che alcune persone sono incompatibili con quest'esame e che è normale e può succedere.
Io però ho dei sintomi da ieri mattina: la narice in cui hanno infilato i due tubi (sia quello della manometria che quello della ph metria) è chiusa completamente, come se fossi raffreddato (ma non lo sono) e mi fa anche un po' male.
Da quella narice, insomma, non riesco a respirare.
In più, ho nausea e diarrea.
Alla luce dei fastidi provati durante gli esami e dei sintomi che ho ora, sono un po' preoccupato.
Può essere successo qualcosa?
Può esserci stato un danno (al naso o all'apparato digerente)?
E' consigliabile che io faccia qualcosa?
Grazie a chi mi risponderà, sono un po' preoccupato e vorrei sapere se è opportuno fare qualcosa per accertarmi che non ci siano danni in corso.
La manometria, seppur sofferente in una maniera che non avrei detto (ho retto MOLTO meglio la gastroscopia senza particolari problemi) l'ho portata a termine. Per ora so solo che una piccola ernia sembra esserci, ma per i risultati completi ed esaustivi devo aspettare una settimana e non mi hanno detto altro.
Poi subito dopo mi hanno messo l'apparecchio per la ph impedenzometria da 24 ore.
Dopo circa tre ore in cui ho provato a resistere, sono dovuto tornare all'ospedale per farmelo togliere.
Mi sentivo soffocare continuamente, non riuscivo a parlare perché parlando sentivo un dolore fortissimo alla narice in cui aveva infilato il tubo e non riuscivo a mangiare (nemmeno ingoiare la saliva) che la sensazione di soffocamento peggiorava tantissimo.
Il dottore me l'ha tolta e mi ha solo detto che alcune persone sono incompatibili con quest'esame e che è normale e può succedere.
Io però ho dei sintomi da ieri mattina: la narice in cui hanno infilato i due tubi (sia quello della manometria che quello della ph metria) è chiusa completamente, come se fossi raffreddato (ma non lo sono) e mi fa anche un po' male.
Da quella narice, insomma, non riesco a respirare.
In più, ho nausea e diarrea.
Alla luce dei fastidi provati durante gli esami e dei sintomi che ho ora, sono un po' preoccupato.
Può essere successo qualcosa?
Può esserci stato un danno (al naso o all'apparato digerente)?
E' consigliabile che io faccia qualcosa?
Grazie a chi mi risponderà, sono un po' preoccupato e vorrei sapere se è opportuno fare qualcosa per accertarmi che non ci siano danni in corso.
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 5.3k visite dal 05/09/2020.
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