Complicanze laparotomia

Buongiorno, vi scrivo per mio padre, 60 anni, sottoposto a colecistectomia per via laparotomica tre giorni fa.

A fine gennaio mio padre si reca al Pronto Soccorso, lamentando dolore acuto nella parte destra dell'addome e dopo una serie di esami, ecografia addominale e flebo, viene mandato a casa con una diagnosi di colelitiasi. Non essendo la situazione grave, gli viene consigliato riposo e dieta ferrea.

Poco più di due mesi dopo, il 16 aprile, secondo episodio. Di notte mio padre si sente male e viene portato al Pronto Soccorso. I sintomi: dolore acuto nella parte destra dell'addome, nausea, vomito, ittero, pressione alta. Vengono fatti gli stessi accertamenti della volta precedente e rimandato a casa.

A distanza di pochi giorni, la situazione sembra peggiorare. I dolori sono più acuti, inizia a salire la temperatura e vengono prodotte urine "rosse", così lunedì 20 aprile viene riportato al Pronto Soccorso. Dopo 6 ore al PS (di cui almeno 4 in sala d'attesa), viene ricoverato e viene fissata un'operazione per il mercoledì (cioè 48 ore dopo il suo arrivo al PS), anticipata poi al giorno prima, 21 aprile.

L'intervento inizia verso le 20 e dura circa 3, 5 h. Sapevamo in anticipo che i medici avrebbero iniziato per via laparoscopica per poi proseguire in laparotomia causa infezione. La colecisti, cito il chirurgo, appare "praticamente in gangrena", l'infezione si è riversata nell'intestino e ha "toccato" parte del fegato e dotto biliare. Queste sono le uniche informazioni che il medico chirurgo, telefonicamente ha potuto darmi. Mio padre al momento è ricoverato e dice di stare sempre peggio.
Ha la febbre e la temperatura oscilla fra 38 e 39. 3, ma il medico mi ha assicurato essere un sintomo naturale considerando l'intervento e l'infezione ancora in corso. Per quest'ultima, però, non è ancora stato trovato l'antibiotico "mirato". Ad ogni modo, il medico sostiene di non poter fare previsioni (piuttosto comprensibile) e temo quindi che mio padre non si possa considerare fuori pericolo. Hanno parlato di complicanze, ma non sappiamo a cosa si riferisca e, se domandato, ci viene ripetuto che l'operazione non è stata semplice.

L'emergenza COVID-19, purtroppo, non permette di parlare di persona con il medico, né tanto meno di poter visitare mio padre per vedere effettivamente come stia "da fuori". Lamenta debolezza e non è in grado di sorreggere il telefono per una breve chiamata, mentre ieri ad esempio è riuscito più volte a farlo.

So che possa essere difficile dare indicazioni, ma con tutti i limiti che un consulto online possa avere, vorrei chiedervi se secondo voi la situazione potrebbe peggiorare, o se si tratta di un "regolare" decorso post-operatorio considerate le condizioni di mio padre al suo arrivo, e anche se sia "normale" sentirsi più deboli rispetto al giorno precedente, quando in realtà io immaginavo che la convalescenza sarebbe stata sì lunga, ma in discesa.

Vi ringrazio di vero cuore.
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Dr. Sergio Sforza Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo d'urgenza 10.2k 329
Gentile utente, da ciò che descrive,non meraviglia un discorso di convalescenza più complesso come quello che ha spiegato, quindi credo che sia giustificato nella criticità della condizione di ingresso in reparto di suo padre. Sul fatto di non poterlo vedere e non poter parlare personalmente con i chirurghi per essere in qualche modo informata, mi sembra una situazione che ritengo eccessivamente restrittiva sulla quale non sono pienamente in accordo, ma comprendo che le decisioni protettive nei confronti del covid 19 possano essere diverse da regione a regione.
Saluti

Dr. Sergio Sforza
https://www.medicitalia.it/sergiosforza/

[#2]
Utente
Utente
Buongiorno Dr. Sforza, grazie per la sua risposta, l'ho letta ieri in un momento di paura e ne ho fatto tesoro. Le condizioni di mio padre sembrerebbero essere cambiate letteralmente dal giorno alla notte, in positivo! Oggi si sente meglio ed è riuscito a fare due passi, con l'aiuto degli infermieri.

Per quanto riguarda il non poterlo vedere né poter parlare con il medico chirurgo, personalmente risiedo in una regione diversa da quella di mio padre, dunque al momento è impossibile spostarsi. Ieri mia sorella, che al contrario vive nella sua stessa città, ha avuto modo di parlare di persona con il medico, ma non le hanno comunque permesso di vedere papà.

Grazie ancora, buona giornata
[#3]
Dr. Sergio Sforza Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo d'urgenza 10.2k 329
mi fa piacere che le condizioni di suo padre stiano migliorando.
Prego ed auguri.
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