Tumore al colon

Gentili dottori, ho 27 anni, nella mia famiglia ci sono stati casi di tumore al colon, in particolare mio nonno da parte di madre e mia nonna da parte di padre sono morti con questa malattia, ho letto che c'è una base genetica per questo specifico tumore, siccome da sempre soffro di problemi intestinali in particolare di una ostinatissima stipsi (vado circa due tre volte a settimana al bagno) e mia sorella al contrario da sempre soffre di episodi di diarrea e coliche (mio fratello soffre di stipsi come me ma occasionale, va a periodi) e questa cosa mi preoccupa parecchio, vorrei chiedervi, a che età io e i mie fratelli dovremo iniziare a sottoporci a indagini per la diagnosi precoce (si spera) del cancro al colon? Ho letto che l'età da cui iniziare è 50 anni ma noi che abbiamo avuto dei parenti con questa malattia non dovremmo iniziare prima? Io come ho già detto sono sempre stata stitica ma ultimamente la cosa è peggiorata, avverto molto dolore nella zona anale quando vado in bagno, come se avessi un taglio e trovo a volte tracce di sangue rosso vivo sulle feci, inoltre mi sento sempre gonfia, avverto indolenzimento nella parte sinistra dell'addome e strani "pizzicori", come se dei vermetti mi camminassero nella pancia (cosa che avverte anche mia sorella). Aggiungo che a mio nonno da giovane, alla mia età circa, sono stati tolti dei polipi al colon dunque anche se magari è relativamente presto per temere un tumore maligno non è da escludere che anche io abbia qualche polipo o neoplasia benigna. Mi consigliate ( a me e ai miei fratelli) una colonscopia? Grazie.
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Dr. Felice Cosentino Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo generale, Colonproctologo 71.8k 2.3k
La prevenzione viene anticipata solo in caso di tumore nei genitori. Nel vostro caso si aspettano i 50 anni e i disturbi, da come descritti, sono compatibili con colon irritabile ed intolleranze alimentari..


Cordialmente

Dr Felice Cosentino Gastroenterologo Endoscopista - Milano (Clinica la Madonnina), Monza (Wellness Clinic Zucchi)- Reggio C (Villa Sant'Anna)

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Dr. Stefano Enrico Chirurgo generale, Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 224 12
Concordo con il Collega per quanto riguarda la prevenzione. Sono i paramentri standard inLetteratura.
Una visita proctologica sarebbe inoltre indicata visto i sintomi che riferisce (dolore anale, spinta prolungata...).

Dott. Stefano Enrico
https://www.chirurgo-stefanoenrico.it

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Attivo dal 2019 al 2019
Ex utente
Grazie dottori per le risposte, vorrei porvi un'altro quesito, è possibile che io abbia un prolasso rettale? La mattina appena sveglia io avverto l'attivarsi della peristalsi ma nessuno stimolo ad andare in bagno e poi oltre alle feci fatico anche ad espellere l'aria, è come se rimanesse bloccata nel retto. A tal proposito nell'ultimo periodo forse complice lo stress per problemi famigliari il mio intestino si riempiva abnormemente di aria che non riuscivo ad espellere, per evitare di accumulare aria a livello addominale che poi faticherei ad espellere ho cambiato la mia dieta e cerco di assumere meno fibre possibili (prima mangiavo il mio cornetto integrale la mattina, verdura a pranzo e cena e frutta il pomeriggio) ma così facendo avverto ancor meno lo stimolo a livello rettale perchè le feci sono meno voluminose e mi stimolano meno (devo stimolarmi con clisteri di acqua a questo punto, perchè le feci sono li, nel retto, le sento inserendo le dita, ma non scendono). Comunque ho risolto il problema del gonfiore addominale, mi sento più "leggera". Ho fatto male a cambiare la mia dieta? Se ho un prolasso rettale posso comunque assumere fibre? Grazie e buona serata.
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