Resezione intestinale ed epatica
Salve,
ad ottobre 2017 mi è stato diagnosticato un tumore neuroendocrino ben differenziato nell'ultima ansa ileale, Ki67=5%, asintomatico e scoperto accidentalmente delle dimensioni di 1, 5 cm con interessamento dei linfonodi regionali ed un'unica metastasi al fegato nel VI segmento di 1 cm.
Ho iniziato poco dopo la cura con sandostatina LAR 30 mg e a distanza di questi mesi la situazione è invariata.
L'equipe che mi segue e che fa parte di uno dei sei centri di eccellenza italiani riconosciuti da ENETS, viste le mie buone condizioni fisiche e l'età (51 anni) ha optato per la rimozione chirurgica a scopo potenzialmente curativo (a detta loro) sia del tumore primario che della metastasi epatica, effettuando il tutto in un'unica sessione operatoria.
Volevo chiedere:
- cosa comporta effettuare in sostanza due interventi insieme e se è una prassi consolidata;
- quanta parte di fegato ipoteticamente mi verrà asportata (fermo restando che la decisione sarà poi del chirurgo in fase intraoperatoria);
- il tipo e la durata di convalescenza che dovrò fare.
Ringrazio anticipatamente chi vorrà rispondermi ed eventualmente spendere anche qualche parola di conforto vista la mia preoccupazione per la patologia.
ad ottobre 2017 mi è stato diagnosticato un tumore neuroendocrino ben differenziato nell'ultima ansa ileale, Ki67=5%, asintomatico e scoperto accidentalmente delle dimensioni di 1, 5 cm con interessamento dei linfonodi regionali ed un'unica metastasi al fegato nel VI segmento di 1 cm.
Ho iniziato poco dopo la cura con sandostatina LAR 30 mg e a distanza di questi mesi la situazione è invariata.
L'equipe che mi segue e che fa parte di uno dei sei centri di eccellenza italiani riconosciuti da ENETS, viste le mie buone condizioni fisiche e l'età (51 anni) ha optato per la rimozione chirurgica a scopo potenzialmente curativo (a detta loro) sia del tumore primario che della metastasi epatica, effettuando il tutto in un'unica sessione operatoria.
Volevo chiedere:
- cosa comporta effettuare in sostanza due interventi insieme e se è una prassi consolidata;
- quanta parte di fegato ipoteticamente mi verrà asportata (fermo restando che la decisione sarà poi del chirurgo in fase intraoperatoria);
- il tipo e la durata di convalescenza che dovrò fare.
Ringrazio anticipatamente chi vorrà rispondermi ed eventualmente spendere anche qualche parola di conforto vista la mia preoccupazione per la patologia.
[#1]
Si!
Dipende dalle dimensioni, se é ancora della grandezza di 1 cm la resezione interesserà poco più di 1 centimetro di diametro.
Pochi giorni, molto dipenderà dal tipo di inervento: open? o laparoscopico?
Prego.
Dipende dalle dimensioni, se é ancora della grandezza di 1 cm la resezione interesserà poco più di 1 centimetro di diametro.
Pochi giorni, molto dipenderà dal tipo di inervento: open? o laparoscopico?
Prego.
Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
www.drgiuseppedoriano.blogspot.com
[#2]
Utente
Gentile dott. D'Oriano,
la ringrazio della disponibilità e della risposta.
Mi sembra di capire, quindi, che anche se non è un intervento di routine è una metodica consolidata.
Per quanto riguarda la tipologia di accesso mi è stata prospettata la laparotomia con accesso sottocostale per permettere sia manovre sul fegato che sull'ileo.
Perdoni la mia ansia ma come potrà immaginare provengo da un periodo psicologicamente pesante, la notizia della malattia, inaspettata perché asintomatica (come penso nella maggior parte dei casi) è stato un duro colpo, il periodo di terapia, ed ora questa operazione che non dovrebbe essere proprio semplicissima dovendo effettuare in sostanza due resezioni (fegato ed intestino), anche se so di dovermi ritenere fortunato perché aggredibile chirurgicamente.
La saluto cordialmente
la ringrazio della disponibilità e della risposta.
Mi sembra di capire, quindi, che anche se non è un intervento di routine è una metodica consolidata.
Per quanto riguarda la tipologia di accesso mi è stata prospettata la laparotomia con accesso sottocostale per permettere sia manovre sul fegato che sull'ileo.
Perdoni la mia ansia ma come potrà immaginare provengo da un periodo psicologicamente pesante, la notizia della malattia, inaspettata perché asintomatica (come penso nella maggior parte dei casi) è stato un duro colpo, il periodo di terapia, ed ora questa operazione che non dovrebbe essere proprio semplicissima dovendo effettuare in sostanza due resezioni (fegato ed intestino), anche se so di dovermi ritenere fortunato perché aggredibile chirurgicamente.
La saluto cordialmente
[#6]
Utente
Buongiorno dott. D'Oriano,
torno a scriverle per dirle che sono stato operato il 14 novembre u.s. e dimesso in ottava giornata. Ora sono a casa convalescente.
L'operazione è perfettamente riuscita: mi è stato tolto il tumore ileale con una resezione intestinale di circa 100 cm, i linfonodi mesenteriali, ed effettuata una metastasectomia a livello del VI segmento epatico. Durante l'intervento è stata effettuata anche una ecografia epatica che ha scongiurato altre lesioni secondarie non visibili con le altre tecniche diagnostiche.
Il chirurgo che mi ha operato è molto soddisfatto del risultato confermando, ad oggi, l'assenza di malattia.
Volevo soltanto evidenziarle che dall'operazione, ho una produzione di feci molto molto chiare, formate ma molli, con almeno due scariche giornaliere. Volevo chiederle se è normale dopo un intervento di questo tipo, se il fenomeno è transitorio, o se è bene effettuare alcuni ulteriori accertamenti.
La ringrazio anticipatamente della disponibilità e la saluto cordialmente.
torno a scriverle per dirle che sono stato operato il 14 novembre u.s. e dimesso in ottava giornata. Ora sono a casa convalescente.
L'operazione è perfettamente riuscita: mi è stato tolto il tumore ileale con una resezione intestinale di circa 100 cm, i linfonodi mesenteriali, ed effettuata una metastasectomia a livello del VI segmento epatico. Durante l'intervento è stata effettuata anche una ecografia epatica che ha scongiurato altre lesioni secondarie non visibili con le altre tecniche diagnostiche.
Il chirurgo che mi ha operato è molto soddisfatto del risultato confermando, ad oggi, l'assenza di malattia.
Volevo soltanto evidenziarle che dall'operazione, ho una produzione di feci molto molto chiare, formate ma molli, con almeno due scariche giornaliere. Volevo chiederle se è normale dopo un intervento di questo tipo, se il fenomeno è transitorio, o se è bene effettuare alcuni ulteriori accertamenti.
La ringrazio anticipatamente della disponibilità e la saluto cordialmente.
[#7]
Utente
Salve,
torno a scrivere in merito alla mia patologia dicendo che a tre mesi dall'intervento ho effettuato il primo controllo con PET con gallio e, nonostante che il chirurgo subito dopo l'intervento mi abbia rassicurato di essere riuscito nel suo intento di eradicare completamente la neoplasia, sono risultati positivi due linfonodi a livello della linea duodenale.
La domanda che pongo è la seguente: considerando che questo tipo di tumore è a lenta crescita (si ipotizza che era presente da diversi anni), considerando che l'esame istologico lo ha declassato da G2 (come riportava il primo esame istologico Ki67=5%) a G1 (Ki67=< 1%), considerando che tutti gli esami effettuati pre-intervento (PET, TAC, RNM, ecografie) non avevano mai evidenziato nulla nei linfonodi ora interessati, è possibile che in tre mesi abbia sviluppato metastasi in queste zone? E' possibile che in questi linfonodi la malattia era già presente ma siccome in fase iniziale non era riscontrabile con le indagini diagnostiche né visibili in fase intraoperatoria? E' possibile che al chirurgo sia sfuggita questa cosa considerando che il mio intervento è stato di tipo laparotomico?
Ringrazio anticipatamente e porgo distinti saluti
torno a scrivere in merito alla mia patologia dicendo che a tre mesi dall'intervento ho effettuato il primo controllo con PET con gallio e, nonostante che il chirurgo subito dopo l'intervento mi abbia rassicurato di essere riuscito nel suo intento di eradicare completamente la neoplasia, sono risultati positivi due linfonodi a livello della linea duodenale.
La domanda che pongo è la seguente: considerando che questo tipo di tumore è a lenta crescita (si ipotizza che era presente da diversi anni), considerando che l'esame istologico lo ha declassato da G2 (come riportava il primo esame istologico Ki67=5%) a G1 (Ki67=< 1%), considerando che tutti gli esami effettuati pre-intervento (PET, TAC, RNM, ecografie) non avevano mai evidenziato nulla nei linfonodi ora interessati, è possibile che in tre mesi abbia sviluppato metastasi in queste zone? E' possibile che in questi linfonodi la malattia era già presente ma siccome in fase iniziale non era riscontrabile con le indagini diagnostiche né visibili in fase intraoperatoria? E' possibile che al chirurgo sia sfuggita questa cosa considerando che il mio intervento è stato di tipo laparotomico?
Ringrazio anticipatamente e porgo distinti saluti
[#8]
Si!
Si!
Se PET, TC,RMN non avevano evidenziato nulla, al chirurgo non sarà apparso nulla e nulla da asportare.
Maggiori informazioni le saranno date da chi l'ha in cura.
Prego.
Distinti saluti.
Si!
Se PET, TC,RMN non avevano evidenziato nulla, al chirurgo non sarà apparso nulla e nulla da asportare.
Maggiori informazioni le saranno date da chi l'ha in cura.
Prego.
Distinti saluti.
[#10]
Utente
Buongiorno dott. D'Oriano,
torno a scriverle dall'ultima volta (circa un anno fa) per aggiornarla sulla mia situazione.
Ho effettuato da febbraio 2019 altre due TC e PET a distanza semestrale, seguendo il programma di followup, che hanno confermato la presenza di malattia ai due linfonodi già noti, ma in maniera stabile. Ho, quindi, ri-iniziato la terapia con Sandostatina LAR ogni 28 gg, e proseguirò in questo modo fino a quando le indagini strumentali che faccio semestralmente non daranno un diverso quadro clinico.
La saluto cordialmente,
torno a scriverle dall'ultima volta (circa un anno fa) per aggiornarla sulla mia situazione.
Ho effettuato da febbraio 2019 altre due TC e PET a distanza semestrale, seguendo il programma di followup, che hanno confermato la presenza di malattia ai due linfonodi già noti, ma in maniera stabile. Ho, quindi, ri-iniziato la terapia con Sandostatina LAR ogni 28 gg, e proseguirò in questo modo fino a quando le indagini strumentali che faccio semestralmente non daranno un diverso quadro clinico.
La saluto cordialmente,
Questo consulto ha ricevuto 11 risposte e 1.8k visite dal 19/10/2018.
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