Megacolon bimbo con sindrome di Down

Gentili Dottori,
Scrivo perché sono arrivata ormai due anni che è nato il mio bambino e che lui non riesce a scaricarsi da solo. Quando è nato ha espulso in meconio perché aiutato dai pediatri presenti in patologia neonatale, poi ad ogni poppata io mi rendevo conto che aveva difficoltà, mi dicevano di fare i massaggini ma lui non scaricava, al terzo giorno dalla nascita, senza scaricare, è salita la febbre e anche la bilirubina, ho sollecitato un intervento medico per farlo evacuare ed da allora èsempre stato così, ha la pancia sempre gonfia, nonostante poi le feci siano molli non riesce a spingerle fuori. Mi sono accorta che c’è una zona interna, appena dopo l’ano, che non appena entrava il sondino era come si aprisse permettendo alla cacca di uscire. Io ho parlato di tutto questo con i pediatri che seguono il bambino, tutti mi hanno sempre risposto che il bambino era ipotonico o che doveva ancora capire quali muscoli attivare per evacuare... ora la mia domanda è come mai siamo sempre a questo punto anche ora che ha 2 anni... il bambino non mi sembra più ipotonico tanto che cammina, mangia tanta frutta e verdura e beve tantissimo, infatti ha le feci proprio morbide... se sta più di due giorni senza andare si forma un tappo duro, con la conseguenza che poi ha malissimo e piangiamo in due per fare la cacca...
Io so che correlata ala sindrome di Down potrebbe esserci il megacolon, a questo punto mi chiedo se sia possibile fare qualche accertamento per scoprire l’effettiva causa di questa stitichezza continua, dopo aver provato di tutto, lattulosio, tamarindo, prugne e tutta una serie di massaggi giornalieri per aiutare il transito...
Grazie a chiunque vorrà darmi qualche consiglio è opinione al riguardo.
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Dr. Francesco Caruso Chirurgo apparato digerente, Chirurgo generale, Gastroenterologo, Chirurgo d'urgenza, Colonproctologo, Medico di medicina generale, Dietologo, Chirurgo oncologo 89 3
Salve,

i sintomi che riferisce sono troppo aspecifici e non possono essere ricondotti ad una singola patologia, nè ad una classe di patologie.

Certamente la sintomatologia appare invalidante sotto il profilo della qualità di vita.

Una visita medica accurata da pate di un pediatra specializzato in proctologia (oppure un proctologo con esperienza su pazienti pediatrici) sarebbe l'ideale nel suo caso, per raccogliere il maggior numero di informazioni e cercare di comporre un puzzle che appare abbastanza complicato.

Le auguro un grosso in bocca al lupo

Prof. Dr. Francesco Caruso
Professore a Contratto Università San Raffaele - Roma
Responsabile Medico Chirurgia Mininvasiva, oncologica, coloprocto