Pensando potesse essere l'ernia
Salve,
Sono un ragazzo di 27 anni ed ho ormai un'ernia inguinale dx da parecchi anni. Iniziata con una forte tosse, nei primi tempi la fuoriuscita era dolorosa e circoscritta al pube, tanto che dovevo fermarmi e stendermi per farla rientrare, qualche volta anche in posti pubblici. È da un paio di anni che non sento più questo forte dolore, ma ho potuto notare (ahimè solamente adesso) che lo scroto, nella parte del testicolo destro, sembrava più gonfio e molto duro. Avendo paura che fosse qualcosa al testicolo ho iniziato ad allertarami per poi notare che, effettivamente, la parte destra del mio pube era quella affetta dall'ernia inguinale. Pensando potesse essere l'ernia, ho provato a stendermi supino; qualche secondo ed ho subito notato che effettivamente spariva il gonfiore, lo scroto tornava normale, e sentivo quella leggera e classica sensazione di giovamento all'intestino. Il punto è che vivendo ormai da anni con questa sensazione, non ho fatto nemmeno caso a questo aggravamento della piccola discesa dell'ernia; anzi credevo che non mi desse più problemi. Purtroppo è complice la mia ignoranza e quella di chi vicino mi ripeteva che fin quando rientrava senza problemi vi si poteva conviverci. Ovviamente i medici mi hanno consigliato di operarla, ma nelle loro parole non ho mai percepito tutta questa sensazione di urgenza.
La questione è questa: in questo momento sono all'estero per un programma Erasmus e vivrò qui per altri 4 mesi più o meno. Considerato che ora sono informato e che non esiste soluzione se non l'intervento chirurgico, cosa mi consigliate di fare?
In questo momento a me sembra che ogni volta che sono in piedi, a volte più a volte meno, la discesa dell'ernia è quasi sempre presente. Ci tengo a precisare anche che sono sempre stato molto stitico e che questo è un periodo di stipsi. So che è necessaria l'operazione: prima si fa, meglio è. Ho anche letto vostri articoli dove si sollecita l'operazione per evitare un imprevedibile strozzamento ed eventuali complicazioni.
Riassumendo, le mie domande sono:
1) mi conviene provare a farmi visitare qui, o avendola ormai da tanti anni posso aspettare qualche altro mese? In fondo non mi da particolari fastidi e non so neanche se me la passerebbe la mutua poiché presumo non sarebbe considerata un'emergenza
2) qual è la probabilità che la mia ernia diventi complicata e qual è il reale pericolo?
Sapendo qual è il problema sicuramente alle prime avvisaglie non esiterei a recarmi subito in ospedale. È così pericoloso come si legge? Possibili necrosi intestinali, asportazioni, peritonite ecc..
Sicuramente cercherò di curare la mia stitichezza da subito per evitare inutili pressioni addominali.
Attendo risposta,
Grazie mille.
Sono un ragazzo di 27 anni ed ho ormai un'ernia inguinale dx da parecchi anni. Iniziata con una forte tosse, nei primi tempi la fuoriuscita era dolorosa e circoscritta al pube, tanto che dovevo fermarmi e stendermi per farla rientrare, qualche volta anche in posti pubblici. È da un paio di anni che non sento più questo forte dolore, ma ho potuto notare (ahimè solamente adesso) che lo scroto, nella parte del testicolo destro, sembrava più gonfio e molto duro. Avendo paura che fosse qualcosa al testicolo ho iniziato ad allertarami per poi notare che, effettivamente, la parte destra del mio pube era quella affetta dall'ernia inguinale. Pensando potesse essere l'ernia, ho provato a stendermi supino; qualche secondo ed ho subito notato che effettivamente spariva il gonfiore, lo scroto tornava normale, e sentivo quella leggera e classica sensazione di giovamento all'intestino. Il punto è che vivendo ormai da anni con questa sensazione, non ho fatto nemmeno caso a questo aggravamento della piccola discesa dell'ernia; anzi credevo che non mi desse più problemi. Purtroppo è complice la mia ignoranza e quella di chi vicino mi ripeteva che fin quando rientrava senza problemi vi si poteva conviverci. Ovviamente i medici mi hanno consigliato di operarla, ma nelle loro parole non ho mai percepito tutta questa sensazione di urgenza.
La questione è questa: in questo momento sono all'estero per un programma Erasmus e vivrò qui per altri 4 mesi più o meno. Considerato che ora sono informato e che non esiste soluzione se non l'intervento chirurgico, cosa mi consigliate di fare?
In questo momento a me sembra che ogni volta che sono in piedi, a volte più a volte meno, la discesa dell'ernia è quasi sempre presente. Ci tengo a precisare anche che sono sempre stato molto stitico e che questo è un periodo di stipsi. So che è necessaria l'operazione: prima si fa, meglio è. Ho anche letto vostri articoli dove si sollecita l'operazione per evitare un imprevedibile strozzamento ed eventuali complicazioni.
Riassumendo, le mie domande sono:
1) mi conviene provare a farmi visitare qui, o avendola ormai da tanti anni posso aspettare qualche altro mese? In fondo non mi da particolari fastidi e non so neanche se me la passerebbe la mutua poiché presumo non sarebbe considerata un'emergenza
2) qual è la probabilità che la mia ernia diventi complicata e qual è il reale pericolo?
Sapendo qual è il problema sicuramente alle prime avvisaglie non esiterei a recarmi subito in ospedale. È così pericoloso come si legge? Possibili necrosi intestinali, asportazioni, peritonite ecc..
Sicuramente cercherò di curare la mia stitichezza da subito per evitare inutili pressioni addominali.
Attendo risposta,
Grazie mille.
[#1]
Se ha la possibilita' di farlo si faccia operare li.
Il rischio è basso ma non trascurabile.
Corregga la stipsi.
Prego.
Il rischio è basso ma non trascurabile.
Corregga la stipsi.
Prego.
Dottor Andrea Favara
http://www.andreafavara.it
[#2]
Utente
Salve,
La ringrazio per la celerissima risposta.
Mi saprebbe dire quanto è invalidante l'operazione e quanti giorni di riposo dovrei trascorrere? Per esempio dopo quanto potrei tornare sulla bici? (mio primario mezzo di trasporto qui).
Saprebbe, infine, stimarmi qualche dato sul rischio di recidive?
Grazie mille e buon lavoro.
La ringrazio per la celerissima risposta.
Mi saprebbe dire quanto è invalidante l'operazione e quanti giorni di riposo dovrei trascorrere? Per esempio dopo quanto potrei tornare sulla bici? (mio primario mezzo di trasporto qui).
Saprebbe, infine, stimarmi qualche dato sul rischio di recidive?
Grazie mille e buon lavoro.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.7k visite dal 04/04/2017.
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