Colecistectomia su paziente obeso con precedenti di embolia
Buongiorno,
chiedo un consulto per mia madre, di 73 anni.
Mia madre ha avuto diversi episodi di calcoli biliari. Durante l'ultimo episodio, al pronto soccorso, il medico ha suggerito il ricovero per l'operazione di asportazione della colecisti. In un primo momento mia madre aveva rifiutato il ricovero, ma poichè due giorni dopo ha avuto un ennesimo episodio di colica biliare, ha acconsentito al ricovero.
Il chirurgo però, si è dimostrato perplesso nell'effettuare l'operazione a causa della storia clinica di mia madre.
Mia madre ha 73 anni, è patologicamente obesa e nel 2012 ha avuto un'embolia polmonare. Da allora è in terapia con il Coumadin.
Inoltre da un precedente ecocardiogramma è risultata un'insufficienza mitralica lieve.
Nel 2007 ha subito un intervento per l'inserimento di una protesi al ginocchio, ma tuttora ha diversi problemi nel camminare, un fatto che compromette fortemente la perdita di peso attraverso una dieta, in quanto non può fare movimento fisico.
Pertanto, visto che non si prospettava un intervento di urgenza, il chirurgo ha suggerito di proseguire la terapia a base di antibiotico (Augmentin 3 volte al giorno) che le aveva prescritto il medico del pronto soccorso la prima volta che mia madre ha rifiutato il ricovero. Nel frattempo avrebbero aspettato per vedere se l'infiammazione sarebbe passata e avrebbero fatto ulteriori esami. Quindi mia mamma è stata ricoverata e tenuta a digiuno e ha proseguito la terapia antibiotica via flebo.
Nel frattempo è stata fatta un'ecografia con il risultato che la cistifellea era passata da 10 a 13 cm e rischiava di ostruire il dotto biliare. E' stata fatta anche una risonanza dove sono stati rilevati numerosi calcoli e alcuni di piccole dimensioni.
E' riuscita a riprendere ad alimentarsi dopo ben due settimane di ricovero e digiuno, in quanto prima le venivano le coliche anche solo con un goccio di acqua. Alla fine ha fatto 18 giorni circa di antibiotico.
Nel frattempo ha anche fatto il colloquio con l'anestesista che, vista l'obesità e la precedente embolia polmonare le ha dato un rischio ASA 3.
Le è stato sospeso il Coumadin ed è stata iniziata l'eparina una volta al giorno.
Il problema è che dopo oltre 3 settimane di ricovero i medici ancora non sono chiari e noi siamo attualmente molto confusi, in quanto un giorno le dicono che l'intervento è da fare e che la metteranno in lista e il giorno seguente le dicono che l'intervento sarebbe meglio non farlo, poichè nelle sue condizioni è molto rischioso, arrivando anche a schernirla per il suo peso e questo per 20 giorni.
Ovviamente capisco che è l'equipe che dovrebbe effettuare l'intervento a decidere, ma qualora non facesse l'intervento quali sarebbero le conseguenze? La situazione potrebbe complicarsi? E se l'intervento fosse effettuato in seguito in urgenza sarebbe effettivamente molto più rischioso?
Sarebbe il caso di chiedere un consulto presso un altro ospedale, visto che siamo molto confusi?
Grazie,
Cordiali saluti
chiedo un consulto per mia madre, di 73 anni.
Mia madre ha avuto diversi episodi di calcoli biliari. Durante l'ultimo episodio, al pronto soccorso, il medico ha suggerito il ricovero per l'operazione di asportazione della colecisti. In un primo momento mia madre aveva rifiutato il ricovero, ma poichè due giorni dopo ha avuto un ennesimo episodio di colica biliare, ha acconsentito al ricovero.
Il chirurgo però, si è dimostrato perplesso nell'effettuare l'operazione a causa della storia clinica di mia madre.
Mia madre ha 73 anni, è patologicamente obesa e nel 2012 ha avuto un'embolia polmonare. Da allora è in terapia con il Coumadin.
Inoltre da un precedente ecocardiogramma è risultata un'insufficienza mitralica lieve.
Nel 2007 ha subito un intervento per l'inserimento di una protesi al ginocchio, ma tuttora ha diversi problemi nel camminare, un fatto che compromette fortemente la perdita di peso attraverso una dieta, in quanto non può fare movimento fisico.
Pertanto, visto che non si prospettava un intervento di urgenza, il chirurgo ha suggerito di proseguire la terapia a base di antibiotico (Augmentin 3 volte al giorno) che le aveva prescritto il medico del pronto soccorso la prima volta che mia madre ha rifiutato il ricovero. Nel frattempo avrebbero aspettato per vedere se l'infiammazione sarebbe passata e avrebbero fatto ulteriori esami. Quindi mia mamma è stata ricoverata e tenuta a digiuno e ha proseguito la terapia antibiotica via flebo.
Nel frattempo è stata fatta un'ecografia con il risultato che la cistifellea era passata da 10 a 13 cm e rischiava di ostruire il dotto biliare. E' stata fatta anche una risonanza dove sono stati rilevati numerosi calcoli e alcuni di piccole dimensioni.
E' riuscita a riprendere ad alimentarsi dopo ben due settimane di ricovero e digiuno, in quanto prima le venivano le coliche anche solo con un goccio di acqua. Alla fine ha fatto 18 giorni circa di antibiotico.
Nel frattempo ha anche fatto il colloquio con l'anestesista che, vista l'obesità e la precedente embolia polmonare le ha dato un rischio ASA 3.
Le è stato sospeso il Coumadin ed è stata iniziata l'eparina una volta al giorno.
Il problema è che dopo oltre 3 settimane di ricovero i medici ancora non sono chiari e noi siamo attualmente molto confusi, in quanto un giorno le dicono che l'intervento è da fare e che la metteranno in lista e il giorno seguente le dicono che l'intervento sarebbe meglio non farlo, poichè nelle sue condizioni è molto rischioso, arrivando anche a schernirla per il suo peso e questo per 20 giorni.
Ovviamente capisco che è l'equipe che dovrebbe effettuare l'intervento a decidere, ma qualora non facesse l'intervento quali sarebbero le conseguenze? La situazione potrebbe complicarsi? E se l'intervento fosse effettuato in seguito in urgenza sarebbe effettivamente molto più rischioso?
Sarebbe il caso di chiedere un consulto presso un altro ospedale, visto che siamo molto confusi?
Grazie,
Cordiali saluti
[#1]
Il rischio operatorio è aumentato ma l' intervento è indicato. Le complicanze della colelitiasi sono serie, soprattutto in una persona come sua madre. Prego.
Dottor Andrea Favara
http://www.andreafavara.it
[#2]
Utente
Buongiorno Dottore, mi perdoni se la disturbo ancora.
I medici hanno deciso che, date le patologie di cui soffre mia madre, l'intervento non è indicato, scaricando però la decisione su mia madre, che dovrebbe decidere cosa fare.
Devo dire che sono state fatte molte pressioni, asserendo più volte che l'intervento comporta rischi molto grossi. Alla fine mia madre adesso è letteralmente terrorizzata dall'intervento.
Sono consapevole e d'accordo che un paziente debba essere correttamente informato sui rischi, tuttavia ritengo che in questo caso le pressioni siano state esagerate (praticamente le veniva riferito ogni giorno che l'intervento era molto molto rischioso, anche con molta aggressività ed è stata anche schernita più volte per il suo peso) e che non abbiano consentito di prendere una decisione con "serenità" e consapevolmente.
Pertanto, considerando il fatto delle possibili complicanze della colelitiasi e che un intervento in condizioni di urgenza sarebbe ancora più rischioso, stavo pensando di chiedere un consulto.
Esistono dei centri in Italia, a cui possiamo rivolgerci, in particolare con esperienza per quanto riguarda i pazienti obesi (perché sembra il problema più grave)?
Grazie, cordiali saluti
I medici hanno deciso che, date le patologie di cui soffre mia madre, l'intervento non è indicato, scaricando però la decisione su mia madre, che dovrebbe decidere cosa fare.
Devo dire che sono state fatte molte pressioni, asserendo più volte che l'intervento comporta rischi molto grossi. Alla fine mia madre adesso è letteralmente terrorizzata dall'intervento.
Sono consapevole e d'accordo che un paziente debba essere correttamente informato sui rischi, tuttavia ritengo che in questo caso le pressioni siano state esagerate (praticamente le veniva riferito ogni giorno che l'intervento era molto molto rischioso, anche con molta aggressività ed è stata anche schernita più volte per il suo peso) e che non abbiano consentito di prendere una decisione con "serenità" e consapevolmente.
Pertanto, considerando il fatto delle possibili complicanze della colelitiasi e che un intervento in condizioni di urgenza sarebbe ancora più rischioso, stavo pensando di chiedere un consulto.
Esistono dei centri in Italia, a cui possiamo rivolgerci, in particolare con esperienza per quanto riguarda i pazienti obesi (perché sembra il problema più grave)?
Grazie, cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.4k visite dal 04/11/2016.
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