Coledocodigiunostomia e calcoli
Gentili Dottori,vi posto un caso piu' unico che raro sperando di trovare qualche risposta esaustiva e qualche indicazione sulla strada da intraprendere.
l'oggetto della questione è mia madre.In giovane eta' (attorno ai 26 anni)inizio' ad avere problemi con la bile,fu operata per la prima volta con conseguente asportazione della cistifellea,dopo un paio di anni i calcoli si ricrearono nei dotti biliari,venne nuovamente operata,dopo due o tre anni il problema si ripresento',un'altra operazione,infine subi la 4^ operazione,la coledocodigiunostomia,da allora qualche problemino,ma di calcolosi nemmeno piu' l'ombra,sono passati piu' di 24 anni.Purtroppo 15 giorni fà è stata colpita da una colica e con l'ecografia sono stati individuati 2 calcoli nei dotti biliari tra i quali uno misura 1,5cm,il blocco della bile ha causato diversi disturbi,tra cui il piu' grave,l'ittero.le analisi hanno evidenziato l'innalzamento dei valori delle transaminasi,della fosfatasi alcalina e dei markers CA 19-9,per fortuna,tali valori sono del tutto rientrati nella norma facendo sparire sospetti di una qualche neoplasia, pero',proprio quando tutto andava per il meglio e dopo un'infinita' di flebo,antibiotici e altre cure è giunta un'altra colica,stavano per dimetterla,doveva soltanto eseguire una risonanza magnetica il 14 novembre e poi avrebbero deciso qualcosa(almeno credo )ora i valori stanno salendo nuovamente,lo staff medico che cambia continuamente ci ha riferito che non puo' essere eseguita una ERCP a causa della infiammazione del dotto biliare,tra l'altro questo ospedale in provincia di roma è anche sprovvisto delle attrezzature per effettuare tale controllo/operazione,negli ultmi tre giorni hanno iniziato a prescrivere minestra purè e frutta nella dieta prettamente liquida che durava da 10/12 giorni,fatto sta che mia madre non sta affatto bene e comincia a ridivenare giallognola,cosa devo fare?
l'oggetto della questione è mia madre.In giovane eta' (attorno ai 26 anni)inizio' ad avere problemi con la bile,fu operata per la prima volta con conseguente asportazione della cistifellea,dopo un paio di anni i calcoli si ricrearono nei dotti biliari,venne nuovamente operata,dopo due o tre anni il problema si ripresento',un'altra operazione,infine subi la 4^ operazione,la coledocodigiunostomia,da allora qualche problemino,ma di calcolosi nemmeno piu' l'ombra,sono passati piu' di 24 anni.Purtroppo 15 giorni fà è stata colpita da una colica e con l'ecografia sono stati individuati 2 calcoli nei dotti biliari tra i quali uno misura 1,5cm,il blocco della bile ha causato diversi disturbi,tra cui il piu' grave,l'ittero.le analisi hanno evidenziato l'innalzamento dei valori delle transaminasi,della fosfatasi alcalina e dei markers CA 19-9,per fortuna,tali valori sono del tutto rientrati nella norma facendo sparire sospetti di una qualche neoplasia, pero',proprio quando tutto andava per il meglio e dopo un'infinita' di flebo,antibiotici e altre cure è giunta un'altra colica,stavano per dimetterla,doveva soltanto eseguire una risonanza magnetica il 14 novembre e poi avrebbero deciso qualcosa(almeno credo )ora i valori stanno salendo nuovamente,lo staff medico che cambia continuamente ci ha riferito che non puo' essere eseguita una ERCP a causa della infiammazione del dotto biliare,tra l'altro questo ospedale in provincia di roma è anche sprovvisto delle attrezzature per effettuare tale controllo/operazione,negli ultmi tre giorni hanno iniziato a prescrivere minestra purè e frutta nella dieta prettamente liquida che durava da 10/12 giorni,fatto sta che mia madre non sta affatto bene e comincia a ridivenare giallognola,cosa devo fare?
[#1]
La calcolosi residua o recidiva delle vie biliari dopo colecistectomia e coledocoduodenostomia oggi puo' venire trattata bene con tecniche radiologiche ed endoscopiche. In caso di fallimento puo' essere indicata la terapia chirurgica, il tutto ovviamente inquadrato nel contesto clinico considerando eta', condizioni generali e sintomi. A Roma esistono esperti nell' utilizzo di queste tecniche.Auguri!
Dottor Andrea Favara
http://www.andreafavara.it
[#5]
Perche' ritiene che il Reparto dove e' ricoverata sua mamma non sia adeguato? C'e' qualche elemento che la induce a pensare che non sia abbastanza seguita? Magari non effettuano la ERCP perche' al momento e' controindicata... Provi a parlare con i Medici che l'hanno in cura, chieda spiegazioni, non abbia paura: sono certo che la ascolteranno...
Cordiali saluti.
Cordiali saluti.
dott. Stefano Spina
www.stefanospina.com
[#6]
Gentile signore,
mi permetto di aggiungere a quanto giustamente scritto dai colleghi che mi hanno preceduto che forse, (la mia è solo una ipotesi) dopo una coledoco-digiunostomia la ERCP potrebbe non essere tecnicamente possibile. Infatti se l'ansa afferente, dopo lo stomaco, è particolarmente lunga, per eseguire l'esame bisognerebbe utilizzare un'endoscopio che risalga le anse intestinali fino ad incontrare il punto preciso in cui si trova la anastomosi coledocica, cosa a volte impossibile perchè non esistono endoscopi così lunghi. Quindi magari , prima di sottoporre sua madre ad un nuovo intervento chirurgico stanno valutando con molta attenzione il caso. La cosa migliore da fare però è chiedere a loro ulteriori delucidazioni.
Cordiali saluti
mi permetto di aggiungere a quanto giustamente scritto dai colleghi che mi hanno preceduto che forse, (la mia è solo una ipotesi) dopo una coledoco-digiunostomia la ERCP potrebbe non essere tecnicamente possibile. Infatti se l'ansa afferente, dopo lo stomaco, è particolarmente lunga, per eseguire l'esame bisognerebbe utilizzare un'endoscopio che risalga le anse intestinali fino ad incontrare il punto preciso in cui si trova la anastomosi coledocica, cosa a volte impossibile perchè non esistono endoscopi così lunghi. Quindi magari , prima di sottoporre sua madre ad un nuovo intervento chirurgico stanno valutando con molta attenzione il caso. La cosa migliore da fare però è chiedere a loro ulteriori delucidazioni.
Cordiali saluti
Dr. F. Nardacchione
NB: qualunque sia il consulto la visita medica rimane imprescindibile
[#7]
Gentile Utente.
Concordo pienamente con il mio collega Francesco.E' verosimile che dopo una anastomosi bilio-digestiva (con ansa afferente),possa risultare molto indaginoso eseguire una ERCP con rimozione dei calcoli biliari.In questo caso la tecnica più indicata è quella radiologico-interventistica che si esegue rigorosamente in anestesia locale con accesso percutaneo diretto alle vie biliari in sala angiografic.Con appositi "palloncini" i calcoli vengono sospinti dalle vie biliari nell'intestino e, nella stessa seduta, può essere eseguita anche una "bilioplastica" per facilitare la progressione dei calcoli stessi.
A Roma può tranquillamente affidare la Mamma ai miei colleghi della Radiologia Interventistica del Policlinico Gemelli (facendo anche il mio nome) oppure alla Radiologia Interventistica dell'H Sant'Eugenio (anche a mio nome).
Ovviamente sono a disposizione anch'io a Lecce ma penso che ciò non convenga per la distanza
Distinti saluti
Concordo pienamente con il mio collega Francesco.E' verosimile che dopo una anastomosi bilio-digestiva (con ansa afferente),possa risultare molto indaginoso eseguire una ERCP con rimozione dei calcoli biliari.In questo caso la tecnica più indicata è quella radiologico-interventistica che si esegue rigorosamente in anestesia locale con accesso percutaneo diretto alle vie biliari in sala angiografic.Con appositi "palloncini" i calcoli vengono sospinti dalle vie biliari nell'intestino e, nella stessa seduta, può essere eseguita anche una "bilioplastica" per facilitare la progressione dei calcoli stessi.
A Roma può tranquillamente affidare la Mamma ai miei colleghi della Radiologia Interventistica del Policlinico Gemelli (facendo anche il mio nome) oppure alla Radiologia Interventistica dell'H Sant'Eugenio (anche a mio nome).
Ovviamente sono a disposizione anch'io a Lecce ma penso che ciò non convenga per la distanza
Distinti saluti
DR Raffaele Prudenzano
Alta Prof. in Rad. Vasc. e Interv.UOC di Neuroradiologia H. V Fazzi Lecce
[#8]
Ex utente
Dr. Spina
Perche' ritiene che il Reparto dove e' ricoverata sua mamma non sia adeguato? C'e' qualche elemento che la induce a pensare che non sia abbastanza seguita?
dopo 8 giorni gli è stato sospeso l'antibiotico per del prurito,dopo alcuni giorni mia madre era di nuovo in preda alle coliche,ora è nuovamente sotto terapia antibiotica...
Dr. Nardacchione
dopo una coledoco-digiunostomia la ERCP potrebbe non essere tecnicamente possibile...
mi scuso con lei e con tutti gli altri dottori,mia madre ha subito una epatodigiunostomia,in questo caso è possibile?
Dr. Prudenzano:
In questo caso la tecnica più indicata è quella radiologico-interventistica ...
la ringrazio per la disponibilità di poter fruire delle sue credenziali,nel caso arrivero' anche a questo,ho letto che la radiazioni provocano pancreatite,fino a che punto è pericolosa questa terapia considerando che mia madre è ipertesa e ha un po 'di diabete?
grazia ancora a tutti
Perche' ritiene che il Reparto dove e' ricoverata sua mamma non sia adeguato? C'e' qualche elemento che la induce a pensare che non sia abbastanza seguita?
dopo 8 giorni gli è stato sospeso l'antibiotico per del prurito,dopo alcuni giorni mia madre era di nuovo in preda alle coliche,ora è nuovamente sotto terapia antibiotica...
Dr. Nardacchione
dopo una coledoco-digiunostomia la ERCP potrebbe non essere tecnicamente possibile...
mi scuso con lei e con tutti gli altri dottori,mia madre ha subito una epatodigiunostomia,in questo caso è possibile?
Dr. Prudenzano:
In questo caso la tecnica più indicata è quella radiologico-interventistica ...
la ringrazio per la disponibilità di poter fruire delle sue credenziali,nel caso arrivero' anche a questo,ho letto che la radiazioni provocano pancreatite,fino a che punto è pericolosa questa terapia considerando che mia madre è ipertesa e ha un po 'di diabete?
grazia ancora a tutti
[#9]
Gentile signore
una reazione allergica impone la sospensione dei farmaci potenzialmente allergizzanti.
Una epatico-digiunostomia presenta le medesime difficoltà di ERCP di una coledoco-digiunostomia. L'intestino che segue lo stomaco si chiama prima duodeno, poi digiuno e poi ileo, cui segue il colon. Dire quindi epatico-digiuno vuol dire che un'ansa digiunale è stata attaccata al dotto epatico. Per arrivarci è necessario percorrere l'esofago, lo stomaco, il duodeno, il digiuno. Quindi non è importante se si tratta di epatico o coledoco ma è la lunghezza dalla bocca al digiuno che a volte rende impossibile l'esame. La distanza infatti a cui viene fatta l'anastomosi viene decisa intraoperatoriamente e cambia da intervento ad intervento.
Ribadisco che la cosa migliore è chiedere informazioni a chi ha in cura sua madre e solo dopo, in caso di insoddisfazione, rivolgersi altrove.
La medicina non è una scienza esatta e come tale va affrontata.
Internet poi spesso fornisce aspettative teoriche che possono rivelarsi tremende delusioni perchè non considerano mai l'estrema variabilità del malato, della sua conformazione anatomica e le variabili della malattia stessa.
Prima quindi di prendere qualunque decisione e spostare sua madre parli con i colleghi del reparto.
Cordiali saluti
una reazione allergica impone la sospensione dei farmaci potenzialmente allergizzanti.
Una epatico-digiunostomia presenta le medesime difficoltà di ERCP di una coledoco-digiunostomia. L'intestino che segue lo stomaco si chiama prima duodeno, poi digiuno e poi ileo, cui segue il colon. Dire quindi epatico-digiuno vuol dire che un'ansa digiunale è stata attaccata al dotto epatico. Per arrivarci è necessario percorrere l'esofago, lo stomaco, il duodeno, il digiuno. Quindi non è importante se si tratta di epatico o coledoco ma è la lunghezza dalla bocca al digiuno che a volte rende impossibile l'esame. La distanza infatti a cui viene fatta l'anastomosi viene decisa intraoperatoriamente e cambia da intervento ad intervento.
Ribadisco che la cosa migliore è chiedere informazioni a chi ha in cura sua madre e solo dopo, in caso di insoddisfazione, rivolgersi altrove.
La medicina non è una scienza esatta e come tale va affrontata.
Internet poi spesso fornisce aspettative teoriche che possono rivelarsi tremende delusioni perchè non considerano mai l'estrema variabilità del malato, della sua conformazione anatomica e le variabili della malattia stessa.
Prima quindi di prendere qualunque decisione e spostare sua madre parli con i colleghi del reparto.
Cordiali saluti
[#10]
"dopo 8 giorni gli è stato sospeso l'antibiotico per del prurito,dopo alcuni giorni mia madre era di nuovo in preda alle coliche,ora è nuovamente sotto terapia antibiotica..."
Beh, vista la reazione allergica gli avranno cambiato antibiotico... Ma non mi pare un motivo valido per ritenere che i Medici del Reparto non stanno seguendo adeguatamente sua madre...
Cordiali saluti.
Beh, vista la reazione allergica gli avranno cambiato antibiotico... Ma non mi pare un motivo valido per ritenere che i Medici del Reparto non stanno seguendo adeguatamente sua madre...
Cordiali saluti.
[#11]
Ex utente
dott. Stefano Spina
Beh, vista la reazione allergica gli avranno cambiato antibiotico... Ma non mi pare un motivo valido per ritenere che i Medici del Reparto non stanno seguendo adeguatamente sua madre...
Cordiali saluti.
assolutamente non intendevo dire questo,ho solo il timore che ,non essendo adeguadamente attrezzato,in quest'ospedale si perda inutilmente tempo per effettuare esami che ,in altre strutture piu' adeguate, sarebbero gia stati fatti
la ringrazio
Beh, vista la reazione allergica gli avranno cambiato antibiotico... Ma non mi pare un motivo valido per ritenere che i Medici del Reparto non stanno seguendo adeguatamente sua madre...
Cordiali saluti.
assolutamente non intendevo dire questo,ho solo il timore che ,non essendo adeguadamente attrezzato,in quest'ospedale si perda inutilmente tempo per effettuare esami che ,in altre strutture piu' adeguate, sarebbero gia stati fatti
la ringrazio
[#12]
Il prurito potrebbe anche essere un sintomo legato alla stasi biliare; comunque nel solo sospetto di una intolleranza di tipo allergico la sostituzione dell'antibiotico mi sembra sia una elementare precauzione sulla quale non c'è neanche da discutere.
L'innalzamento del CA 19-9 è frequente nelle patologie infiammatorie delle vie biliari e non è in tal caso correlato con affezioni di tipo oncologico.
Mi permetto di sovrappormi ai Colleghi già intervenuti (Favara, Nardacchione, Prudenzano) la cui esperienza specifica è evidente, solo per sottolineare che è inutile tentare di trattare le conseguenze dell'ostruzione biliare (colangite, ittero, ecc.) se non si provvede a rimuoverne la causa e anche con una certa sollecitudine, cosa che non è possibile ottenere con presidi di tipo medico (antibiotici, flebo, ecc.). A tale riguardo sono esatte le considerazioni sulla verosimile impraticabilità della ERCP e sulla necessità di rivolgersi in tempi brevi ad altre procedure (radiologia interventistica, chirurgia) in strutture adeguate, vista anche l'ingravescenza dell'ittero.
L'innalzamento del CA 19-9 è frequente nelle patologie infiammatorie delle vie biliari e non è in tal caso correlato con affezioni di tipo oncologico.
Mi permetto di sovrappormi ai Colleghi già intervenuti (Favara, Nardacchione, Prudenzano) la cui esperienza specifica è evidente, solo per sottolineare che è inutile tentare di trattare le conseguenze dell'ostruzione biliare (colangite, ittero, ecc.) se non si provvede a rimuoverne la causa e anche con una certa sollecitudine, cosa che non è possibile ottenere con presidi di tipo medico (antibiotici, flebo, ecc.). A tale riguardo sono esatte le considerazioni sulla verosimile impraticabilità della ERCP e sulla necessità di rivolgersi in tempi brevi ad altre procedure (radiologia interventistica, chirurgia) in strutture adeguate, vista anche l'ingravescenza dell'ittero.
[#14]
Gentile signore,
purtroppo negli ospedali romani, specie in questi ultimi tempi in cui c'è una drastica riduzione dei posti letto con chiusura addirittura di ospedali come il San Giacomo, ricoverare una paziente da esterna può diventare quasi proibitivo. Molto meglio sarebbe se i colleghi del reparto in cui sua madre è ricoverata, in caso di necesità e qualora lo ritenessero opportuno, contattassero i colleghi del policlinico Gemelli o del S. Eugenio, per effettuare un consulto o magari una colangioRMN con successiva bilioplastica, come giustamente suggeritole dal dr. Prudenzano. Il trattamento da ricoverata permetterebbe inoltre un accesso preferenziale alle strutture ospedaliere, solo per l'esame o il trattamento richiesto.
Cordiali saluti
purtroppo negli ospedali romani, specie in questi ultimi tempi in cui c'è una drastica riduzione dei posti letto con chiusura addirittura di ospedali come il San Giacomo, ricoverare una paziente da esterna può diventare quasi proibitivo. Molto meglio sarebbe se i colleghi del reparto in cui sua madre è ricoverata, in caso di necesità e qualora lo ritenessero opportuno, contattassero i colleghi del policlinico Gemelli o del S. Eugenio, per effettuare un consulto o magari una colangioRMN con successiva bilioplastica, come giustamente suggeritole dal dr. Prudenzano. Il trattamento da ricoverata permetterebbe inoltre un accesso preferenziale alle strutture ospedaliere, solo per l'esame o il trattamento richiesto.
Cordiali saluti
[#15]
Gentile Utente:
Ha fatto molto bene a citare i danni da radiazioni ionizzanti!!.In questo caso però non esiste preoccupazione.Le attuali scopie "a bassissimo dosaggio radiante" sono l'ultimo ritrovato tecnologico per proteggerepaziente e operatori.Pensi che se così non fosse dopo circa 3000 procedure io e i miei collaboratori dovremmo essere affetti già da un male incurabile; oltretutto il paziente si espone una sola o poche volte nella vita (noi tantissime) qundi il problema si può dire che non sussiste!!!
Devo però sottolineare il sempre crescente utilizzo di tali macchine da parte di colleghi (o addiruittura infermieri) che non hanno la benchèminima idea della differenza tra un sempliche monitor di un PC e un monitor di una catena televisiva collegata ad un intensificatore di brillanza a sua volte collegato ad un detettore digitale a sottrazione di immagine!!!
Scusate tutti questa mia!!
In poche parole ribadisco che le radiazioni non devono e non possono essere da ostacolo a questa proceura!!!
A disposizione
Ha fatto molto bene a citare i danni da radiazioni ionizzanti!!.In questo caso però non esiste preoccupazione.Le attuali scopie "a bassissimo dosaggio radiante" sono l'ultimo ritrovato tecnologico per proteggerepaziente e operatori.Pensi che se così non fosse dopo circa 3000 procedure io e i miei collaboratori dovremmo essere affetti già da un male incurabile; oltretutto il paziente si espone una sola o poche volte nella vita (noi tantissime) qundi il problema si può dire che non sussiste!!!
Devo però sottolineare il sempre crescente utilizzo di tali macchine da parte di colleghi (o addiruittura infermieri) che non hanno la benchèminima idea della differenza tra un sempliche monitor di un PC e un monitor di una catena televisiva collegata ad un intensificatore di brillanza a sua volte collegato ad un detettore digitale a sottrazione di immagine!!!
Scusate tutti questa mia!!
In poche parole ribadisco che le radiazioni non devono e non possono essere da ostacolo a questa proceura!!!
A disposizione
[#17]
Ex utente
dopo svariato tempo finalmente è stata eseguita una risonaza magnetica,i calcoli sembrano essere spariti nel nulla ma è stata rilevata la bile molto densa,ora il mistero è come possano essere scomparsi i calcoli che si vedevano perfettamente con l'ecografia,secondo il parere di un medico i calcoli non ci sono mai stati,secondo il parere di un'altro c'è stata un'espulsine spontanea (possibile?)cmnq per ora il peggio sembra passato,si procederà a rx apparato digerente e terapia in pastiglie per favorire il discioglimento della bile
gazie a tutti
gazie a tutti
[#18]
Gentile signore
gli esami a volte vanno interpretati e non sempre la visione è univoca; nelle ecografie poi molto dipende da numerosi fattori variabili come ad esempio il tipo di conformazione del paziente, le condizioni del suo addome, eventuale presenza di aria interposta, bile densa con detriti biliari che impilandosi possono simulare calcoli etc fino ad arrivare anche a come il medico poggia la sonda.
La cosa importante però è il risultato finale ("i calcoli sembrano essere spariti nel nulla") e quindi siamo tutti più sollevati, soprattutto per sua madre.
Cordiali saluti
gli esami a volte vanno interpretati e non sempre la visione è univoca; nelle ecografie poi molto dipende da numerosi fattori variabili come ad esempio il tipo di conformazione del paziente, le condizioni del suo addome, eventuale presenza di aria interposta, bile densa con detriti biliari che impilandosi possono simulare calcoli etc fino ad arrivare anche a come il medico poggia la sonda.
La cosa importante però è il risultato finale ("i calcoli sembrano essere spariti nel nulla") e quindi siamo tutti più sollevati, soprattutto per sua madre.
Cordiali saluti
[#21]
Nulla ,nella sindrome dell'ansa afferente, appunto, se comunque la sintomatologia è = a 0; solo eventuale terapia medica sintomatica e dieta "ad Hoc".
I calcoli sicuramente c'erano, ma sono "transitati
" soli soli" , un vera fortuna!!! Purtroppo però se ne possono formare altri; mi raccomando, al I sintomo, recarsi al PS (possibilimente in un grosso ospedale) perchè vuol dire che un altro calcolo ha "tappato" la via biliare.
Distinti saluti
I calcoli sicuramente c'erano, ma sono "transitati
" soli soli" , un vera fortuna!!! Purtroppo però se ne possono formare altri; mi raccomando, al I sintomo, recarsi al PS (possibilimente in un grosso ospedale) perchè vuol dire che un altro calcolo ha "tappato" la via biliare.
Distinti saluti
[#24]
Esistono diverse possibilità e per la verità non è semplicissimo illustrarle a distanza.
La ricostruzione su un'ansa cosiddetta "a omega", relativamente più semplice ma meno usata perché meno "fisiologica", che consiste nel collegare direttamente l'epatico su un'ansa digiunale a una certa distanza dal duodeno.
La ricostruzione su ansa a Y o ansa defunzionalizzata, più corretta e razionale, che consiste nell'escludere un tratto di digiuno dal transito alimentare per riservarlo al passaggio della bile.
Il "collegamento con il duodeno" viene in ogni caso soppresso.
Si tratta ovviamente di una descrizione molto sommaria e riduttiva. Solo per spiegare che sono poi proprio queste ricostruzioni che rendono inevitabilmente difficile, se non impossibile in molti casi, l'esplorazione endoscopica della via biliare residua.
La ricostruzione su un'ansa cosiddetta "a omega", relativamente più semplice ma meno usata perché meno "fisiologica", che consiste nel collegare direttamente l'epatico su un'ansa digiunale a una certa distanza dal duodeno.
La ricostruzione su ansa a Y o ansa defunzionalizzata, più corretta e razionale, che consiste nell'escludere un tratto di digiuno dal transito alimentare per riservarlo al passaggio della bile.
Il "collegamento con il duodeno" viene in ogni caso soppresso.
Si tratta ovviamente di una descrizione molto sommaria e riduttiva. Solo per spiegare che sono poi proprio queste ricostruzioni che rendono inevitabilmente difficile, se non impossibile in molti casi, l'esplorazione endoscopica della via biliare residua.
Questo consulto ha ricevuto 24 risposte e 8.7k visite dal 03/11/2008.
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