Le conseguenze grazie mille ho 46 anni
soffro da tempo di diverticoli ultimamente si infiammano spesso e questo mi provoca dolore e fastidii spesso per lungo tempo.ho fatto 2 colonscopie nell'ultimo anno il medico mi ha dato una cura di pentacol e per il momento funziona ma poi a lungo tempo l'infiammazione ritorna . siccome io sono spesso all'estero per lavoro la mia paura e' di trovarmi in paesi con una assistenza non adatta al problema vado spesso all'est tipo russia ucraina quindi ho paura di perforazioni e non essere operato in tempo.adesso mi ero convinto ad operarmi per togliere la parte del colon con diverticoli ma il mio medico mi ha sconsigliato l'operazione per le conseguenze mi ha avvertito che potrebbero esserci complicazioni tipo la non tenuta dei punti nell'intestino e varie altre.. potete delucidarmi se l'operazione e' una operazione a rischio complicazioni vorrei tanto capire le conseguenze grazie mille ho 46 anni
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Gentile signore,
la diverticolosi intestinale è una patologia benigna dell'intestino, che consiste nella estroflessione di alcune zone prive del rivestimento muscolare. Questo comporta il rischio di ristagno di feci con possibili complicanze come infiammazioni, sanguinamenti e perforazioni che trasformano la patologia in diverticolite. Il trattamento può essere medico o chirurgico e varia a seconda della gravità casi. Per quanto riguarda l'aspetto chirurgico esso consiste in una resezione dell'intestino effettuabile in prima ipotesi anche per via laparoscopica con miniaccessi chirurgici e limitato trauma addominale post-operatorio. Tuttavia, come giustamente le ha spiegato il suo medico, non esistono interventi chirurgici semplici o privi di rischi. Ogni chirurgo conosce la patologia, sa cosa dovrebbe fare per risoverla, ma tra l'inizio dell'intervento e la sua fine esistono tante di quelle variabili imprevedibili legate ad una moltitudine di fattori, per cui ad ogni paziente viene fatto firmare un vero e proprio atto terroristico che si chiama consenso informato, in cui sono riportate tutte le possibili complicanze intra e post-operatorie. Esse vanno dalle varianti anatomiche di ogni individuo (che potrebbero far variare il tipo di intervento) alle deiscenza anastomotiche con necessità di reinterventi e/o colostomie (per la non tenuta dei punti), alle emorragie interne, alle infezioni localizzate o generalizzate, senza considerare i disturbi a distanza di tempo per la riduzione della superficie di assorbimento intestinale... e mi fermo qui perchè non vorrei spaventarla troppo. Teorizzare sulle malattie non giova a nessuno. La cosa migliore è quella di affidarsi ad un medico di fiducia e seguire i suoi consigli chiedendo direttamente a lui eventuali delucidazioni su tutti i rimanenti perchè.
Cordiali saluti
la diverticolosi intestinale è una patologia benigna dell'intestino, che consiste nella estroflessione di alcune zone prive del rivestimento muscolare. Questo comporta il rischio di ristagno di feci con possibili complicanze come infiammazioni, sanguinamenti e perforazioni che trasformano la patologia in diverticolite. Il trattamento può essere medico o chirurgico e varia a seconda della gravità casi. Per quanto riguarda l'aspetto chirurgico esso consiste in una resezione dell'intestino effettuabile in prima ipotesi anche per via laparoscopica con miniaccessi chirurgici e limitato trauma addominale post-operatorio. Tuttavia, come giustamente le ha spiegato il suo medico, non esistono interventi chirurgici semplici o privi di rischi. Ogni chirurgo conosce la patologia, sa cosa dovrebbe fare per risoverla, ma tra l'inizio dell'intervento e la sua fine esistono tante di quelle variabili imprevedibili legate ad una moltitudine di fattori, per cui ad ogni paziente viene fatto firmare un vero e proprio atto terroristico che si chiama consenso informato, in cui sono riportate tutte le possibili complicanze intra e post-operatorie. Esse vanno dalle varianti anatomiche di ogni individuo (che potrebbero far variare il tipo di intervento) alle deiscenza anastomotiche con necessità di reinterventi e/o colostomie (per la non tenuta dei punti), alle emorragie interne, alle infezioni localizzate o generalizzate, senza considerare i disturbi a distanza di tempo per la riduzione della superficie di assorbimento intestinale... e mi fermo qui perchè non vorrei spaventarla troppo. Teorizzare sulle malattie non giova a nessuno. La cosa migliore è quella di affidarsi ad un medico di fiducia e seguire i suoi consigli chiedendo direttamente a lui eventuali delucidazioni su tutti i rimanenti perchè.
Cordiali saluti
Dr. F. Nardacchione
NB: qualunque sia il consulto la visita medica rimane imprescindibile
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.1k visite dal 30/10/2008.
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