Ernia iatale: mi devo operare?
Salve, Sono un persona di 37 anni di sesso maschile con un ernia iatale diagnosticata grazie a 2 gastroscopie effettuate rispettivamente nel 2001 con il seguente esito:
DIAGNOSI- Esofagite congestizia in piccola ernia jatale. Gastrite superciale e artrite a bande. ESOFAGO- Il Viscere risulta regolare. La mucosa viscerale risulta rosea, con lieve congestione cardiale. Cardias sito a 38 cm dall’arco dentario, besante con piccola ernia jatale, e nel 2003 con il seguente esito:
DIAGNOSI- Esofagite congestizia da reflusso ed incontinenza cardiale. Antrite superfiale. Duodenite iperemia. ESOFAGO- Il viscere risulta regolare. La mucosa viscerale risulta rosea, con congestione precordiale, cardia beante sito a 41 cm dall’arco dentario (3 in più del precedente) con mal posizionamento cardio tuberositaria. Ora mi chiedo se i malesseri che di seguito descrivo saranno causati da quanto sopra.
Malesseri- 1) Eruttazioni continui anche a digiuno, 2) Gonfiore di stomaco (soprattutto se sono anche un pò nervoso), 3) Difficoltà a perdere peso, 4) Bruciore al torace quanto sono sotto sforzo ( faccio attività fisica – bici in modo quasi agonistico- per 5 giorni a settimana), 5) Ansia e attacchi di panico soprattutto in auto, 6) Apnee notturne (diagnosticate).
Intendo precisare che non sono un gran bevitore di alcolici e che fumo non più di 57 sigarette al giorno.
Inoltre vorrei sapere se crediate che sia il caso di sottopormi a intervento chirurgico.
La cura prescrittami che seguo da anni è composta da una pastiglia di Lucen da 20 al mattino, e di una pastiglia di Levropaid prima di ogni pasto.
Grazie dell’attenzione dedicatomi.
DIAGNOSI- Esofagite congestizia in piccola ernia jatale. Gastrite superciale e artrite a bande. ESOFAGO- Il Viscere risulta regolare. La mucosa viscerale risulta rosea, con lieve congestione cardiale. Cardias sito a 38 cm dall’arco dentario, besante con piccola ernia jatale, e nel 2003 con il seguente esito:
DIAGNOSI- Esofagite congestizia da reflusso ed incontinenza cardiale. Antrite superfiale. Duodenite iperemia. ESOFAGO- Il viscere risulta regolare. La mucosa viscerale risulta rosea, con congestione precordiale, cardia beante sito a 41 cm dall’arco dentario (3 in più del precedente) con mal posizionamento cardio tuberositaria. Ora mi chiedo se i malesseri che di seguito descrivo saranno causati da quanto sopra.
Malesseri- 1) Eruttazioni continui anche a digiuno, 2) Gonfiore di stomaco (soprattutto se sono anche un pò nervoso), 3) Difficoltà a perdere peso, 4) Bruciore al torace quanto sono sotto sforzo ( faccio attività fisica – bici in modo quasi agonistico- per 5 giorni a settimana), 5) Ansia e attacchi di panico soprattutto in auto, 6) Apnee notturne (diagnosticate).
Intendo precisare che non sono un gran bevitore di alcolici e che fumo non più di 57 sigarette al giorno.
Inoltre vorrei sapere se crediate che sia il caso di sottopormi a intervento chirurgico.
La cura prescrittami che seguo da anni è composta da una pastiglia di Lucen da 20 al mattino, e di una pastiglia di Levropaid prima di ogni pasto.
Grazie dell’attenzione dedicatomi.
[#1]
La terpia in atto è adeguata ma si potrebbe migliorare con l'adozione variata cronica di procinetici e farmaci con azione di tampone neutralizzanti il reflusso: ma ritengo senza significativi miglioramenti.
Se le attuali condizioni sono soggettivamente accettabili si può andare avanti così nella consapevolezza
che, malgrado la terapia, vi potranno essere continue riacutizzazioni sintomatologiche,
che la terapia sarà "perpetua",
che potranno verificarsi complicanze anche serie dell'esofagite,
che la patologia col trascorrere degli anni comunque tenderà ad aggravarsi.
Non mi aspetterei nell'immediato futuro miglioramenti dalla ricerca farmacologica.
L'intervento chirurgico per la correzione della malattia da reflusso gastroesofageo viene spesso proposto come risolutore... purtroppo non è così, sono frequenti disturbi vari postoperatori seppure di modesta entità e dopo una diecina di anni, la sintomatologia tende a ricomparire.
I provvedimenti interventistici mediante procedure endoscopiche, a mio giudizio, non sono efficaci.
Per un corretto inquadramento preoperatorio è indispensabile completare gli accertamenti con l'effettuazione di una manometria esofagogastrica, un rx tubo digerente con studio del riflusso esofagogastrico e una ricerca comunque dell'Helicobacter.
La pHmetria dovrebbe essere sempre effettuata con sonda atta a valutare la presenza di un possibile reflusso biliare.
Cordiali saluti
Se le attuali condizioni sono soggettivamente accettabili si può andare avanti così nella consapevolezza
che, malgrado la terapia, vi potranno essere continue riacutizzazioni sintomatologiche,
che la terapia sarà "perpetua",
che potranno verificarsi complicanze anche serie dell'esofagite,
che la patologia col trascorrere degli anni comunque tenderà ad aggravarsi.
Non mi aspetterei nell'immediato futuro miglioramenti dalla ricerca farmacologica.
L'intervento chirurgico per la correzione della malattia da reflusso gastroesofageo viene spesso proposto come risolutore... purtroppo non è così, sono frequenti disturbi vari postoperatori seppure di modesta entità e dopo una diecina di anni, la sintomatologia tende a ricomparire.
I provvedimenti interventistici mediante procedure endoscopiche, a mio giudizio, non sono efficaci.
Per un corretto inquadramento preoperatorio è indispensabile completare gli accertamenti con l'effettuazione di una manometria esofagogastrica, un rx tubo digerente con studio del riflusso esofagogastrico e una ricerca comunque dell'Helicobacter.
La pHmetria dovrebbe essere sempre effettuata con sonda atta a valutare la presenza di un possibile reflusso biliare.
Cordiali saluti
[#2]
Concordo pienamente con quanto scritto dal collega. Aggiungo solo che i 'disturbi' indicati come 3 5 e 6 non sono correlabili al problema descritto e quindi, cercandone l' origine altrove potrebbero giovarsi di un eventuae trattamento. Auguri!
Dottor Andrea Favara
http://www.andreafavara.it
[#3]
Ex utente
Daccordissimo con il Dott. Favara sulla non correlabilità dei punti 3,5 e 6 al problema descritto in precedenza, ma intendo precisare che sul punto 5 più medici -a torto ho a ragione- mi hanno sostenuto che lo stato d'ansia sia causato dalla posizione che viene tenuta in auto, il comprimersi dello stomaco associato ai sobbalzi dovuti dagli asfalti portano inevitabilmente ad un'inalzamento del reflusso esofageo. Nella confusione della mia ignoranza in materia, chiedo delucidazioni. Grazie anticipatamente del tempo dedicatomi. Cordiali Saluti.
[#4]
D'accordo con i colleghi aggiungerei davvero in maniera cronica i procinetici e sopratutto il miglioramento delle condizioni igieniche (att. sportiva specie se brachitipo, spalle alte a letto, evitare flessioni del tronco e sorsetti d'acua continui a temperatura ambiente) Abbiamo tentato varie procedure terapeutiche chirurgiche, non ne vale la pena. Insisto molto sulle severe norme igieniche . Auguri e cordiali saluti ai colleghi
L.Fiore
[#5]
Direi che concordo anch'io con i colleghi, Aggiungerei solo che riterrei necessario, per valutare obiettivamente la "tenuta" dello sfintere esofageo superioe e la precisa entità del reflusso, due esmi importanti, di cui non vedo traccia: Manometria esofagea e pHmetria delle 24 ore.
solo così è possibile dare ottimizzare l'approccio chirurgico e valutare cosa si vuole ottenere dall'intervento. Saluti e auguri, S. Enrico
solo così è possibile dare ottimizzare l'approccio chirurgico e valutare cosa si vuole ottenere dall'intervento. Saluti e auguri, S. Enrico
Dott. Stefano Enrico
https://www.chirurgo-stefanoenrico.it
[#6]
Chirurgo generale, Colonproctologo, Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza
Gentile Utente,
nella sua storia manca, come già riportato dal Collega Enrico, una precisa definizione della malattia da reflusso (GERD). Prima di porre qualsiasi indicazione terapeutica, è necessario inquadrare bene la patologia mediante 4 esami:
- endoscopia
- rx con mdc delle prime vie digerenti
- manometria esofagea
- phmetria 24-h
Solo con l'insieme dei dati che queste indagini ci forniscono sarà possibile porre una corretta terapia.
Per quanto riguarda proprio il trattamento, alla sua età non è accettabile programmare di assumere farmaci per tutta la vita. Quindi è indispensabile, secondo me, prendere in considerazione la riparazione della valvola per via endoscopica o laparoscopica.
Auguri
Giovanni D. Tebala
nella sua storia manca, come già riportato dal Collega Enrico, una precisa definizione della malattia da reflusso (GERD). Prima di porre qualsiasi indicazione terapeutica, è necessario inquadrare bene la patologia mediante 4 esami:
- endoscopia
- rx con mdc delle prime vie digerenti
- manometria esofagea
- phmetria 24-h
Solo con l'insieme dei dati che queste indagini ci forniscono sarà possibile porre una corretta terapia.
Per quanto riguarda proprio il trattamento, alla sua età non è accettabile programmare di assumere farmaci per tutta la vita. Quindi è indispensabile, secondo me, prendere in considerazione la riparazione della valvola per via endoscopica o laparoscopica.
Auguri
Giovanni D. Tebala
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 15.1k visite dal 14/12/2005.
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