Una gastroscopia,cioè ernia iatale

Salve,
ho 24 anni e da circa sei mesi soffro di disturbi vari legati alla patologia riscontratami dopo una gastroscopia,cioè ernia iatale da scivolamento-esofagite da reflusso. I sintomi sono:continue eruttazioni concomitanti cn sensazioni di peso e costrizione al petto,dolore appena sotto lo sterno al centro(zona cardiale???), occasionali episodi di palpitazioni a risposo e confusione(probabilmente dovute all'ansia).
Premetto che faccio sport da sempre e adoro fare footing. Da quando sn comparsi tali sintomi tutto questo mi risulta parecchio più difficile.
Pure facendo una cura con Pantoprazolo i sintomi permangono soprattutto durante l'attività fisica o quando sn sotto stress.
Il medico che mi ha in cura ha manifestato perplessità sul fatto che possa prendere farmaci a vita, prospettando, in attessa di ulteriori accertamenti che farò, un eventuale intervento.
Per favore qualcuno può dirmi esattamente i rischi che si corrono ed eventuali complicazioni???
Grazie e cordiali saluti.
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Dr. Francesco Nardacchione Chirurgo generale 2.2k 69
Gentile signore,
per ernia iatale si intende la risalita dello stomaco nel torace attraverso lo iato esofageo.
Tale risalita può causare esofagite poichè lo sfintere esofageo inferiore diventa incontinente e permette la risalita di succhi acidi dallo stomaco in esofago, causando una sequela di disturbi tra cui quelli da lei elencati.
Consideri però che, oltre alla normale terapia farmacologica a base di inibitori di pompa protonica e procinetici, esistono alcuni accorgimenti da associare ad una dieta (evitare pasti abbondanti, cibi grassi, cioccolata, caffè, alcool, agrumi, pomodoro, mangiare lentamente, abolire le bevande gassate, aspettare 3-4 ore prima di coricarsi dopo aver mangiato, evitare cinture o indumenti particolarmente stretti, abolire il fumo, alzare di 10 cm la testata del letto etc.)
In alcuni casi ben selezionati resistenti a terapia, al cospetto di importanti erniazioni o complicanze, si può ricorrere all'intervento chirurgico che consiste nel riposizionare lo stomaco ini addome, chiudere la breccia diaframmatica, ed associare una plastica antireflusso.
La scelta dell'intervento chirurgico rimane sempre a discrezione dell'operatore in base alla sua pesperienza e delle condizioni del paziente.
Negli ultimi anni si sta diffondendo sempre di più la metodica laparoscopica che permette di ottenere ottimi risultati.

Cordiali saluti

Dr. F. Nardacchione
NB: qualunque sia il consulto la visita medica rimane imprescindibile

[#2]
Utente
Utente
Avendo già parlato con un bravo gastroenterologo, ho già provveduto ad applicare tali accorgimenti.
Purtroppo i sintomi rimangono, e ciò è appesantito dalla mia attività sportiva.
Quello che chiedevo era
1)Sapere tutte le complicanze che si devono tenere presenti per un tale intervento.
2)Che conseguenze può dare il fatto di ricorrere già da una così giovane età ai farmaci e senza ottenere risultati?
[#3]
Dr. Francesco Nardacchione Chirurgo generale 2.2k 69
Gentile utente,
Poichè l'intervento chirurgico è un approccio invasivo, l'elenco delle possibili complicanze rappresenta un "atto terroristico" che il chirurgo deve somministrare ad ogni paziente, in base al tipo di intervento proposto.
E' chiaro quindi che la cosa migliore è quella di parlarne con il suo gastroenterologo e con il chirurgo che eventualmente dovrà operarla, anche perchè, ribadisco, che esistono una serie di esami da effettuare prima di ricorrere all'intervento chirurgico, che comunque può NON rappresentare la soluzione definitiva.
Esistono a tal proposito dei consensi strutturati in base al tipo di intervento, in cui sono elencate tutte le possibili e, fortunatamente poco frequenti, complicanze (perforazione, sanguinamento degli organi endoaddominali, disfagia, dumping syndrome, gas bloat sybdrome, infezione locale e generalizzata, insuccesso della tecnica con possibile recidiva)
Tuttavia consideri che l'85-90 % dei pazienti sottoposti ad intervento chirurgico sono soddisfatti.
Per quanto riguarda l'assunzione di farmaci bisognerà valutarne la reale efficacia ed utilità, ma consideri che esistono patologie per le quali le terapie farmacologiche sono assunte a vita. L'importante è ottenere un risultato duraturo.
Purtroppo per i limiti del consulto via internet non mi è permesso di esprimermi meglio

Cordiali saluti
[#4]
Utente
Utente
La ringrazio per la risposta esaustiva.
Farò i dovuti accertamenti a settembre. Fino al quel periodo la mia cura consiste in Pantorc 40 mg 2 volte al giorno,Peridon 20 mg 2 volte al giorno.Vi sembra una cura adatta?

Saluti.
[#5]
Dr. Francesco Nardacchione Chirurgo generale 2.2k 69
Direi proprio di si, se associata ai dovuti accorgimenti prescritti dal suo bravo gastroenterologo.

Cordiali saluti
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