Problemi con operazione rimozione stomia
Buongiorno,
circa 3 mesi fa a mio fratello veniva eseguito un intervento per diverticolite, ha subito il taglio di un pezzo di intestino, e successiva stomia.
Il primo intervento è terminato in maniera positiva.
Dopo 3 mesi, quindi verso metà Febbraio si è recato presso lo stesso istituto ospedaliero, per eseguire l'operazione inversa (chiamata di routine...) levare la stomia, e riavere l'intestino "a posto".
Primo intervento: il primario del reparto ha proceduto alla rimozione della stomia, pulizia, e tramite la stapler alla cucitura dell'intestino, a quanto pare, la stapler è "scivolata" quindi la cucitura è stata su entrambi i lati e non dell'intestino stesso.
Richiusa la ferita, il giorno dopo mio fratello lamentava forti dolori, l'intestino non lavorava ne in ne out, casuas il problema della stapler.
Secondo intervento: il primario riapre mio fratello,ed invece di applicare una nuova stomia,decide, con le pareti addominali intestino "fragili" di "cucire" il medesimo come fosse una prima operazione. Eseguito questo, nella serata stessa mio fratello presenta aumento dei temperatura, forti dolori addominali e crescita innaturale della "pancia". Da tac e risonanze si accorgono che lo stapler ha fatto il suo lavoro, ma l'intestino già provato dal primo intervento, solo 3 gg prima non ha retto e si è verificata una fistola, lacerazione, che ha portato feci batteri e quanto contenente lo "stomaco" a riversarsi nell'addome nella pancia, provocando una forte infezione che porta i parametri vitali di mio fratello quasi a zero, globuli bianchi altissimi, pressione bassa, forti dolori, trattato con morfina, e la decisione di procedere con un terzo intervento, tutto questo in 10 gg.
Il terzo intervento viene eseguito Domenica 2 Marzo, non dal primario che sabato e domenica "non lavora" ma dai sostituti che riaprono mo fratello con un incisione che va dallo sterno all'ombelico, per procedere alla pulizia dell'interno da feci e quant'altro. Ovviamente i batteri proseguono e mio fratello giace in coma indotto per 3 giorni, curato con 5 antibiotici diversi, morfina, diuretici, nel frattempo si è pure gonfiato,ventilato,cateteri e tutto l'occorrente.
Ad oggi mio fratello è tornato coscente, ma... si sono accorti di un ematoma appena sopra la stomia, ematoma interno, lunedi procederanno con "suzione" dello stesso, perchè NON possono più portarlo in sala operatoria.
Tutto questo dopo un'operazione di routine, lui è a terra, noi parenti idem.
Questo succede nel nord Italia nel 2014.
Se qualcuno volesse aiutarci ne saremo lieti.
Cordiali saluti
circa 3 mesi fa a mio fratello veniva eseguito un intervento per diverticolite, ha subito il taglio di un pezzo di intestino, e successiva stomia.
Il primo intervento è terminato in maniera positiva.
Dopo 3 mesi, quindi verso metà Febbraio si è recato presso lo stesso istituto ospedaliero, per eseguire l'operazione inversa (chiamata di routine...) levare la stomia, e riavere l'intestino "a posto".
Primo intervento: il primario del reparto ha proceduto alla rimozione della stomia, pulizia, e tramite la stapler alla cucitura dell'intestino, a quanto pare, la stapler è "scivolata" quindi la cucitura è stata su entrambi i lati e non dell'intestino stesso.
Richiusa la ferita, il giorno dopo mio fratello lamentava forti dolori, l'intestino non lavorava ne in ne out, casuas il problema della stapler.
Secondo intervento: il primario riapre mio fratello,ed invece di applicare una nuova stomia,decide, con le pareti addominali intestino "fragili" di "cucire" il medesimo come fosse una prima operazione. Eseguito questo, nella serata stessa mio fratello presenta aumento dei temperatura, forti dolori addominali e crescita innaturale della "pancia". Da tac e risonanze si accorgono che lo stapler ha fatto il suo lavoro, ma l'intestino già provato dal primo intervento, solo 3 gg prima non ha retto e si è verificata una fistola, lacerazione, che ha portato feci batteri e quanto contenente lo "stomaco" a riversarsi nell'addome nella pancia, provocando una forte infezione che porta i parametri vitali di mio fratello quasi a zero, globuli bianchi altissimi, pressione bassa, forti dolori, trattato con morfina, e la decisione di procedere con un terzo intervento, tutto questo in 10 gg.
Il terzo intervento viene eseguito Domenica 2 Marzo, non dal primario che sabato e domenica "non lavora" ma dai sostituti che riaprono mo fratello con un incisione che va dallo sterno all'ombelico, per procedere alla pulizia dell'interno da feci e quant'altro. Ovviamente i batteri proseguono e mio fratello giace in coma indotto per 3 giorni, curato con 5 antibiotici diversi, morfina, diuretici, nel frattempo si è pure gonfiato,ventilato,cateteri e tutto l'occorrente.
Ad oggi mio fratello è tornato coscente, ma... si sono accorti di un ematoma appena sopra la stomia, ematoma interno, lunedi procederanno con "suzione" dello stesso, perchè NON possono più portarlo in sala operatoria.
Tutto questo dopo un'operazione di routine, lui è a terra, noi parenti idem.
Questo succede nel nord Italia nel 2014.
Se qualcuno volesse aiutarci ne saremo lieti.
Cordiali saluti
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Premesso che non esistono operazioni di routine e quelle eseguite sono considerati interventi di chirurgia maggiore, comprendo il suo stato d'animo.
L'ematoma credo sia ora un problema di secondaria importanza e la ripresa dello stato di coscienza è un ottimo segno.I colleghi che lo seguono faranno tutto il necessario per far in modo si riprenda nel migliore dei modi appena possibile.
Auguri.
L'ematoma credo sia ora un problema di secondaria importanza e la ripresa dello stato di coscienza è un ottimo segno.I colleghi che lo seguono faranno tutto il necessario per far in modo si riprenda nel migliore dei modi appena possibile.
Auguri.
Dottor Andrea Favara
http://www.andreafavara.it
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 7.3k visite dal 08/03/2014.
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