Ricanalizzazione e riabilitazione

Il 3/05/2013, essendo affetta da un adenocarcinoma del basso retto, ho subito un intervento chirurgico di resezione intersfinterica robotica del retto, con mucosectomia anale e asportazione completa del mesoretto. Anastomosi colo-anale manuale sec. Parks II. Mi è stata fatta un'ileostomia di protezione.
La ricanalizzazione è avvenuta dopo 40 giorni e da allora sono subentrati i problemi per quanto riguarda la defecazione. Infatti non riesco a trattenere le feci che fuoriescono ad intervalli di pochi minuti, cioè esce una piccola quantità di feci (quanto un dito della mano quando è tanta) faccio pochi passi e sento che ne esce ancora senza che io riesca a trattenerle. Questo si ripete molte volte, anche 10-15 ed io non faccio altro che andare in bagno. Le feci sono abbastanza consistenti. Per ora questo si verifica la sera, ma io sono terrorizzata che possa avvenire fuori casa, per cui non sono più uscita di casa.
Le domande che pongo sono le seguenti:
bastano solo le contrazioni dello sfintere esterno che il chirurgo mi ha consigliato di fare o serve anche una specifica rieducazione del pavimento pelvico anche con l'uso di macchinari medici per l'elettrostimolazione, come ho letto da diverse parti?
E' possibile l'introduzione di sonde nel mio caso?
Premetto che nella zona in cui abito non c'è nessuno che faccia riabilitazione per incontinenza fecale, ma viene fatto qualcosa per quella urinaria. Potrebbe fare al mio caso, anche perchè ho notato un peggioramento della tenuta della vescica, cosa peraltro che il chirurgo aveva preannunciato che potesse avvenire transitoriamente?
Sono venuta a conoscenza anche del Metodo THD. Potrebbe fare al mio caso se il problema dovesse persistere?
Così come mi potrei introdurre dei tamponi anali o fare uso di lavaggi intestinali (li produce una ditta di sacchetti per stomie) per garantirmi un minimo di vita sociale per qualche ora?
Mi scuso in anticipo per le varie domande, ma sono veramente disperata da questa situazione, tanto che mi sono data un tempo limite per migliorare, dopo di che sto pensando di ricorrere ad una stomia definitiva che mi liberi dall'incubo del bagno, in previsione anche del mio imminente rientro a lavoro (sono un' insegnante).
Ho il controllo con il chirurgo che ho provato inutilmente a contattare telefonicamente , perchè ho difficoltà a recarmi personalmente nell'ospedale in cui lavora, perchè molto lontano ( circa 4 ore di viaggio).
So che ci vuole tempo, ma ho paura di farne passare troppo e vorrei fare subito qualcosa di veramente efficace.
Ringrazio per la pazienza , perchè mi sono forse dilungata troppo, e rimango in ansiosa attesa di una vostra risposta.


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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 27.1k 671
Stia tranquilla, è passato poco tempo dall' intervento e in genere il sintomo tende a scomparire gradualmente. In ogni caso la riabilitazione è sicuramente utile ed indicata, sicuramente a Firenze c'è un ottimo centro. La thd non è indicata per questo problema e lascerei la stomia come ultima ed estrema soluzione. Auguri!

Dottor Andrea Favara

http://www.andreafavara.it

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Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Egregio Dottore
la ringrazio prima di tutto per la celere risposta e mi sto già attivando per poter effettuare la riabilitazione, cercando contatti.
Mi scusi se le pongo nuovamente la domanda, ma per me è importante sapere di poter contare su qualche ausilio in attesa di un graduale recupero. Potrei usare i tamponi anali (Anal Plugs) prodotti da un'azienda di sacchetti per stomie, che mi permetterebbero qualche ora di autonomia fuori casa?
Grazie ancora
Distinti saluti
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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 27.1k 671
Potrebbe, ma le consiglierei prima di consultare un collega per scgliere l' opzione piu' adatta.