Emorroidi e pillola anticoncenzionale
Gentili Dottori,
sono una ragazza di 25 anni e Vi scrivo perchè da circa 3 mesi soffro per via della malattia emorroidaria. Non ne ho mai sofferto prima, ma ho notato subito come la sua esplosione sia coincisa con l'inizio dell'assunzione della pillola anticoncenzionale. Per cui il primo quesito che vorrei porVi è il seguente: premesso che sicuramente vi sono altre cause predisponenti la malattia, è possibile che la pillola ne sia stata la causa scatenante essendo le emorroidi delle vene varicose? E in tal caso potrebbe risultare opportuno sospendere la stessa?
In secondo luogo, vorrei porre alla Vostra attenzione il decorso della malattia. All'inizio ho avuto alcuni episodi acuti, con emorroidi gonfie all'esterno che rientravano nel giro di qualche giorno, grazie anche all'utilizzo di una crema apposita. Ad oggi, invece, anche quando queste si sgonfiano, una parte rimane comunque all'esterno, provocando chiaramente un certo disagio. Il medico di base mi ha visitato e consigliato semplicemente di ripetere l'applicazione della crema ogniqualvolta si ripresenta il problema. Il secondo quesito quindi è il seguente: ritenete che questo approccio sia sufficiente oppure sarebbe preferibile vedere uno specialista?
Cordiali saluti
sono una ragazza di 25 anni e Vi scrivo perchè da circa 3 mesi soffro per via della malattia emorroidaria. Non ne ho mai sofferto prima, ma ho notato subito come la sua esplosione sia coincisa con l'inizio dell'assunzione della pillola anticoncenzionale. Per cui il primo quesito che vorrei porVi è il seguente: premesso che sicuramente vi sono altre cause predisponenti la malattia, è possibile che la pillola ne sia stata la causa scatenante essendo le emorroidi delle vene varicose? E in tal caso potrebbe risultare opportuno sospendere la stessa?
In secondo luogo, vorrei porre alla Vostra attenzione il decorso della malattia. All'inizio ho avuto alcuni episodi acuti, con emorroidi gonfie all'esterno che rientravano nel giro di qualche giorno, grazie anche all'utilizzo di una crema apposita. Ad oggi, invece, anche quando queste si sgonfiano, una parte rimane comunque all'esterno, provocando chiaramente un certo disagio. Il medico di base mi ha visitato e consigliato semplicemente di ripetere l'applicazione della crema ogniqualvolta si ripresenta il problema. Il secondo quesito quindi è il seguente: ritenete che questo approccio sia sufficiente oppure sarebbe preferibile vedere uno specialista?
Cordiali saluti
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CON I LIMITI DI UNA VALUTAZIONE A DISTANZA
La correlazione tra assunzione dell'anticoncezionale e la congestione emorroidaria non appare verosimile, dal momento che il preparato ormonale dovrebbe al contrario ridurre un eventuale stato di congestione pelvica che potrebbe riguardare indirettamente anche i plessi emorroidari.
Il trattamento della malattia emorroidaria richiede di necessità un inquadramento della problematica per una precisa collocazione diagnostica: conferma diagnosi, livello di progressione della malattia, eventuali complicazioni (flebite emorroidaria), alterazioni dell'alvo, ecc.
Solo in base a questi elementi è possibile poi impostare una corretta terapia.
La correlazione tra assunzione dell'anticoncezionale e la congestione emorroidaria non appare verosimile, dal momento che il preparato ormonale dovrebbe al contrario ridurre un eventuale stato di congestione pelvica che potrebbe riguardare indirettamente anche i plessi emorroidari.
Il trattamento della malattia emorroidaria richiede di necessità un inquadramento della problematica per una precisa collocazione diagnostica: conferma diagnosi, livello di progressione della malattia, eventuali complicazioni (flebite emorroidaria), alterazioni dell'alvo, ecc.
Solo in base a questi elementi è possibile poi impostare una corretta terapia.
Lucio Piscitelli - Napoli - 338 6503365
https://www.medicitalia.it/luciopiscitelli/#sede_1
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Gentile utente,il fatto che il prolasso muco emorroidario non si riduca più completamente nel canale anale, significa che c'è stata un'evoluzione peggiorativa della malattia, quindi ritengo che una valutazione proctologica, sia necessaria per stabilire se la terapia medica sia ancora sufficiente per tenere il problema sotto controllo o sia arrivato il momento di programmare il trattamento chirurgico.
Cordiali saluti.
Cordiali saluti.
Dr. Sergio Sforza
https://www.medicitalia.it/sergiosforza/
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 35.9k visite dal 15/03/2012.
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