Adenocarcinoma gastrico

A mio fratello, 71 anni, in seguito a persistenti dolori allo stomaco, è stata eseguita una gastroscopia con il seguente referto: .... a partire dal terzo superiore presenza di pseudo membrane tenacemente adese alla superfice mucosa, biancastre, lungo le colonne esofagee. Cardias continente in sede. Lago mucoso ripieno di materiale alimentare scarsamente digerito che non consente la visione del corpo e fondo gastrico, a livello antrale prepilorico presenza di ulcerazione vasta e irregolare, ulcerata, che viene biopsiata, che rende stenotico il passaggio attraverso il piloro rendendolo invalicabile. diagnosi: CANDIDOSI ESOFAGEA, VASTA ULCERAZIONE ANTRALE PREPILORICA INFILTRANTE adenocarcinoma tubulare scarsamente differenziato, ulcerato, infiltrante. Diagnosi confermata anche dalla BIOPSIA: e dalla TAC: TORACE Esame eseguito direttamente dopo somministrazione endovenosa di mezzo di contrasto. Non sono presenti lesioni del parenchima polmonare con caratteristiche di attivita. ..... Minute tumefazioni linfonodali di 5 mm. in sede precarenale. Non falde di versamento pleurico.
ADDOME - Lo studio dell'addome superiore e state eseguito sia in condizioni basali che dopo somministrazione endovenosa di mezzo di contrasto.II fegato, nella norma per dimensioni, non mostra alterazioni densitometriche focali o diffuse del parenchima. Colecisti distesa, esente da alterazioni parietali o formazioni litiasiche. Non evidenti dilatazioni delle vie biliari intra- ed extraepatiche. In sede antrale gastrica, evidente un ispessimento focale di parete, di 2 cm. di diametro, corrispondente alia lesione ulcerata rilevata endoscopicamente, cui si associa un addensamento del tessuto adipose periviscerale, esteso inferiormente alia regione cefalopancreatica e al mesentere, con associate alcune minute adenopatie, di diametro inferiore al cm., da verosimile imbibizione reattivo-infiammatoria. Nella norma pancreas, milza, surreni e reni bilateralmente. Non si osservano adenopatie retroperitoneali di significato patologico. inoltre: IMMUNOCHIMICA:
Antigene carcinoemb. (CEA): 22.5 - CA 19-9: >1200
In seguito alla visita oncologica e chirurgica viene rilevata dilatazione del duodeno e prevista laparoscopia, con eventuale digiunostomia, 3 cicli di chemioterapia per ridurre la massa tumorale e in seguito intervento con asportazione parziale o totale dello stomaco (da valutare) Ho diversi dubbi per i quali Vi chiedo cortesemente deluciazioni: cosa significa
" Minute tumefazioni linfonodali di 5 mm. in sede precarenale" ? la digiunostomia è solo una soluzione provvisoria per potersi alimentare considerato che il piloro risulta invalicabile? sarebbe meglio un by-pass (come suggerito da un altro oncologo)? come potrà alimentarsi dopo l'intervento? E possibile la ricostruzione del piloro in caso di asportazione parziale? e in caso di asportazione totale sarà necessario l'impianto di un by.pass in modo definitivo?
Ringrazio di cuore per la Vostra disponibilità. Cordiali saluti
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Dr. Vincenzo Adamo Chirurgo d'urgenza, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente 215 6
Gentile utente,
ritengo che le linfoadenopatie di 5 mm in sede precarenale non abbiano al momento rilevanza . Quello con cui concordo è l'approccio laparoscopico che servirà certamente per valutare l'estensione del tumore e la sua eventuale resecabilità ( cioè la possibilità di essere asportato completamente) con eventuale gastrectomia subtotale. Gli esami preoperatori tra i quali la TAC purtroppo non consentono di fare una stima corretta dell aresecabilità del tumore.
Il problema si pone invece di fronte ad una non resecabilità del tumore per infiltrazione di organi come il pancreas o di alcuni vasi, in tal caso si può proporre una digiunostomia ( che consente di alimentare il paziente attraverso un tubicino che fuoriesce dall'addome) o un bypass che consente al paziente di alimentarsi normalmente per bocca e di sottoporsi ad un trattamento chemioterapico. Nel caso specifico con l'intervento non si riesce a conservare il piloro poichè è molto vicino al tumore, probabailmente sarà sufficiente eseguire una gastrectomia subtotale che consiste nell'asportazione di 2/3 dello stomaco e ricostruzione unendo lo stomaco residuo con l'intestino tenue.
Cordiali saluti.

Dr. Vincenzo Adamo

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Utente
Utente
Grazie mille, Dr. Adamo
Cordiali saluti
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Dr. Lucio Pennetti Chirurgo generale, Chirurgo vascolare 1.2k 27
Gentile utente,personalmente sono d'accordo con l'approccio laparoscopico per gli stessi motivi descritti dal Collega Adamo ed aggiungo che in previsione di una chemoterapia neoadiuvante(prima dell'intervento di resezione gastrica)sia la cosa da preferire.Infatti in questo modo si effettua un intervento di minima senza anastomosi
(senza suture tra visceri)che potrebbero risentire della chemio.Speriamo che risponda positivamente e rientri nei parametri di resecabilità.
Cordiali saluti e auguri

Dr. Lucio Pennetti
Specialista chirurgia generale
Specialista chirurgia vascolare
Chirurgia videolaparoscopica

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Utente
Utente
Buongiorno e, grazie infinite per la Vostra tempestività e competenza, se posso vorrei chiedere ancora alcune cose: In occasione della gastroscopia è stata consigliata una dieta liquida/semiliquida, ma come si può immaginare ben poco riesce ad essere digerito, con molta fatica e col perdurare dei dolori addominali, quindi mi domandavo se non si rischia anche una denutrizione o disidratazione e una più difficile tolleranza della chemioterapia.
Tra l'altro, nel frattempo mio fratello è riuscito ad espellere il contenuto dello stomaco (vomito) ma questo non ha per niente migliorato la situazione con nausea e vomito di succhi gastrici anche solo nel tentativo di bere un pò d'acqua.
Quindi volevo chiedere qual'è il sistema migliore per la sua alimentazione in attesa dell'intervento, in modo credo anche di non compromettere le sue residue funzioni di digestione e deglutizione.
Inoltre, la digiunostomia e il by pass gastrico sono interventi irreversibili?, quale sarebbe meno invasivo e più consigliabile?
Grazie di tutto
Giovanna
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Dr. Vincenzo Adamo Chirurgo d'urgenza, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente 215 6
Riguardo alla alimentazione dipende ovviamente dal grado di stenosi che nel caso specifico risulta invalicabile. In attesa dell'intervento si può provare una dieta semiliquida o liquida.
Ovviamente se il paziente vomita nonostante questo accorgimento potrebbe essere necessaria in attesa dell'intervento una nutrizione parenterale totale per via venosa. In riferimento alla digiunostomia o al bypass ( nel caso sia non operabile) il concetto di reversibilità non ha alcuna importanza in quanto è legato al possibile e successivo intervento chirurgico che sarà finalizzato ad asportare buona parte dello stomaco.Cordiali saluti.
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