A seguito dell'effettuazione di biopsie multiple dalle quali è stato diagnosticato la presenza di
salve, ho effettuato diverse esofago-gastro- duodeno-scopie, da cui è emerso che "al III inferiore dell'esfago mucosa di colorito rosa salmone con linea Z a lingule, presenza di ernia iatale da scivolamento".
A seguito dell'effettuazione di biopsie multiple dalle quali è stato diagnosticato la presenza di iperplasia dell'epitelio foveolare e ghiandolare con foci di metaplasia intestinale. Assenza di displasia. Presenza di Esofago di barrett.
Attualmente prendo quotidianamente Nexium 40 mg e saltuariamente gaviscon sciroppo.
Volevo chiedere quale sia la soluzione piu' affidabile per curare questa diagnosi e se sia opportuno intervenire chirurgicamente sia per l'ernia iatale che per l'esofago di barrett.
Infine volevo sapere quali centri in Italia sono specializzati per tali patologie.
Infinitamente grazie.
A seguito dell'effettuazione di biopsie multiple dalle quali è stato diagnosticato la presenza di iperplasia dell'epitelio foveolare e ghiandolare con foci di metaplasia intestinale. Assenza di displasia. Presenza di Esofago di barrett.
Attualmente prendo quotidianamente Nexium 40 mg e saltuariamente gaviscon sciroppo.
Volevo chiedere quale sia la soluzione piu' affidabile per curare questa diagnosi e se sia opportuno intervenire chirurgicamente sia per l'ernia iatale che per l'esofago di barrett.
Infine volevo sapere quali centri in Italia sono specializzati per tali patologie.
Infinitamente grazie.
[#1]
Si definisce "epitelio di Barrett", o anche "esofago di Barrett", quella modificazione della mucosa secondaria allo stimolo acido causato dal reflusso. La sua particolarita' risiede nel fatto che si tratta di un importante fattore di rischio per lo sviluppo di un eventuale carcinoma dell'esofago. Il Barrett non prevede una terapia specifica, ma soltanto un attento monitoraggio, insieme naturalmente ad un idoneo trattamento (farmacologico, alimentare, etc.) della sua causa, che e' appunto il reflusso stesso: quello che lei sta gia' facendo sembra dunque adeguato alle sue condizioni attuali. Solo in alcuni rari casi (displasia di alto grado) si puo' prendere in considerazione la soluzione chirurgica.
Cordiali sauti
Cordiali sauti
dott. Stefano Spina
www.stefanospina.com
[#2]
Gentile utente,poichè dice di avere effettuato diverse gastroscopie(quante e in quanti anni ?),sarebbe importante sapere se nonostante la terapia medico dietetica ci sia stata evoluzione.Nel senso di incremento di dimensione dell'ernia e di progressione del grado di esofagite fino all'attuale Barrett.L'evolutività potrebbe fare ipotizzare la soluzione chirururgica.
Saluti
Saluti
Dr. Lucio Pennetti
Specialista chirurgia generale
Specialista chirurgia vascolare
Chirurgia videolaparoscopica
[#3]
Gentile utente,
mi permetto di inserirmi nella discussione portando la mia esperienza in merito e consigliandola di leggere il mio articolo sulla patologia:
https://www.medicitalia.it/minforma/chirurgia-dell-apparato-digerente/742-l-esofago-di-barrett.html
E' importante che ci sia una prima endoscopia fatta a "regola d'arte" per definire caratteristiche ed istologia dell'epitelio di Barrett (che deve essere endoscopicamente classificato secondo i criteri di Praga).
Un Barrett senza displasia va controllato endoscopicamente ogni 2-3 anni.
E' ben noto il concetto che l'esofago di Barrett possa predisporre all'adenocarcinoma e per tale motivo sono necessari "corretti" follow up.
L'intervento chirurgico non elimina o riduce l'eventuale progressione verso la neoplasia. Ciò significa che l'indicazione chirurgica in un paziente con un Barrett deve essere posta per i sintomi del reflusso(rigurgito, ecc) associati e non per scongiurare l'evoluzione istologica in senso negativo.
Qualora dovessero comparire in seno al Barrett cellule displastiche è da preferire (come riporto nel mio articolo sopra e come è stato confermato al recente congresso di gastroenterologia a Chicago) l'intervento endoscopico di mucosectomia che può visionare collegandosi al link con il mio sito:
http://www.endoscopiadigestiva.it/endoscopiadigestiva/ita.php?sop=img&idvideo=58
Dimenticavo: la terapia con IPP 40 mg deve essere continuativa.
Ci aggiorni.
Cordialmente.
mi permetto di inserirmi nella discussione portando la mia esperienza in merito e consigliandola di leggere il mio articolo sulla patologia:
https://www.medicitalia.it/minforma/chirurgia-dell-apparato-digerente/742-l-esofago-di-barrett.html
E' importante che ci sia una prima endoscopia fatta a "regola d'arte" per definire caratteristiche ed istologia dell'epitelio di Barrett (che deve essere endoscopicamente classificato secondo i criteri di Praga).
Un Barrett senza displasia va controllato endoscopicamente ogni 2-3 anni.
E' ben noto il concetto che l'esofago di Barrett possa predisporre all'adenocarcinoma e per tale motivo sono necessari "corretti" follow up.
L'intervento chirurgico non elimina o riduce l'eventuale progressione verso la neoplasia. Ciò significa che l'indicazione chirurgica in un paziente con un Barrett deve essere posta per i sintomi del reflusso(rigurgito, ecc) associati e non per scongiurare l'evoluzione istologica in senso negativo.
Qualora dovessero comparire in seno al Barrett cellule displastiche è da preferire (come riporto nel mio articolo sopra e come è stato confermato al recente congresso di gastroenterologia a Chicago) l'intervento endoscopico di mucosectomia che può visionare collegandosi al link con il mio sito:
http://www.endoscopiadigestiva.it/endoscopiadigestiva/ita.php?sop=img&idvideo=58
Dimenticavo: la terapia con IPP 40 mg deve essere continuativa.
Ci aggiorni.
Cordialmente.
Dr Felice Cosentino Gastroenterologo Endoscopista - Milano (Clinica la Madonnina), Monza (Wellness Clinic Zucchi)- Reggio C (Villa Sant'Anna)
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 4.5k visite dal 12/05/2011.
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