Aderenze intestinali

Gentili Dottori
sono una giovane paziente operata 1 anno e mezzo fa di gastroectomia esofago-colonplastica, in seguito ad ingerimento di caustici. in pratica non ho più nè l'esofago nè lo stomaco.
fino ad un paio di settimane fa andava tutto benissimo, riuscivo a mangiare perfettamente da sola e a condurre una vita "relativamente normale", seppur con qualche scarica di diarrea frequente o momenti di debolezza post-pasto.
Il 13 ho accusato dei forti dolori addominali, più simili a dei bruciori, non riuscivo più a fare aria, ma dopo un paio di giorni di degenza con flebo e sonda rettale, ho ripreso a far aria, mi sono canalizzata e son tornata a casa, ho rirpeso a nutrirmi con una dieta più leggera.
Il 21 però sono stata nuovamente ricoverata per la stessa storia, solo che questa volta non me la son cavata con la sonda e vogliono provare a mettermi un sondino per liberarmi da aria e liquidi. però son riuscita a fare un po di aria e anche feci, ma i dolori e bruciori persistono. Inoltre mi hanno fatto delle lastre e tac e hanno trovato dei livelli.
Vorrei sapere come si può risolvere il problema una volta per tutte? come si fa ad eliminare questo problema di aderenze? non vorrei dover tornare in ospedale ogni due giorni per lo stesso problema.
Mi scuso in anticipo per essermi dilungata e per gli errori commessi nell'esporre il problema (non sono un medico), grazie per la vostra gentilezza..
[#1]
Dr. Francesco Nardacchione Chirurgo generale 2.2k 69
Gentile signora
la presenza di livelli idroaerei ad un esame radiologico e la sintomatologia che descrive può far pensare ad una sindrome subocclusiva intestinale determinata da possibili aderenze, conseguenti al precedente intervento. A volte questi sintomi si verificano per una eccessiva o sbagliata alimentazione ricca di sostanze gasate o che fermentano nell'intestino creando un eccesso di gas. La conseguenza è una specie di "ingorgo" che si crea in corrispondenza di una angolazione intestinale causata da una aderenza. In alcuni casi, utilizzando un sondino nasogastrico e detendendo le anse intestinali si riesce a "sbloccare l'ingorgo" mentre in altri casi, quando magari lo stop è più distale, potrebbe essere necessario un intervento chirurgico, per andare a sezionare l'aderenza in questione.
Purtroppo il fenomeno aderenziale non può essere risolto radicalmente e sempre, dopo un intervento chirurgico anche di appendicite, è possibile che si verifichi. Le varie tecniche e prodotti farmacologici spacciati come miracolosi non si sono dimostrati attendibili al 100 %.
Con la speranza però che sia già riuscita ora a superare questo ostacolo la saluto cordialmente

Dr. F. Nardacchione
NB: qualunque sia il consulto la visita medica rimane imprescindibile

[#2]
Attivo dal 2009 al 2013
Ex utente
Dottore grazie per la sua risposta,
purtroppo la domanda l'ho posta mezzora fa e il problema non si è ancora risolto, ma su questo sono fiduciosa, credo che con un sondino potrà sbloccarsi la situazione, solo sono preoccupata sull'evenutalità di rivivere nuovamente questo calvario di dolori, cioè che questi problemi possano riverificarsi ancora.
Grazie per il suo consiglio sui cibi, vorrà dire che farò a meno di ciò che dà più fermentazione e formazione di gas.
Grazie ancora
[#3]
Dr. Francesco Nardacchione Chirurgo generale 2.2k 69
E allora ... coraggio !!!
Io faccio il tifo per lei !
[#4]
Attivo dal 2009 al 2013
Ex utente
Gentile dottore, mi scusi se le rispondo solo ora per darle notizie sui risvolti.

Allora dopo il nostro ultimo confronto, mi sono ricanalizzata dopo un paio di giorni.

In seguito ho fatto altri esami tra cui un rx-digerente con un susseguirsi di lastre durante tutto il pomeriggio e una la mattina seguente.
Poi la colonscopia. Da questi esami hanno visto che era tutto a posto, non ho niente che non vada.
Solo dall'ecografia hanno notato una calcolosi multipla della colicisti.
Per cui mi hanno dato una terapia con peridon (1x3 20 min prima dei pasti), ursobil (1x3) e cantabilin (1x3).

COn questa terapia non sto avendo più di questi fenomeni.

SOlo un problema, ovvero un ritardo mestruale di due settimane. Premetto che ho un ciclo regolarissimo di 28 gg. Non ho mai avuto ritardi, neanche con tutto quello che ho affrontato in passato (intervento compreso), ho nei periodi più stressanti.
Ho fatto due test di gravidanza la scorsa settimana, entrambi con esito negativo.
Non vorrei essere incinta soprattutto per le numerose radiazioni prese ultimamente con TC addome, lastre ecc...
Lei saprebbe dirmi se questo ritardo può essere causato dalla terapia?
La ringrazio di tutto
Le porgo i miei più cordiali saluti
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