Un fastidioso prurito/bruciore nella zona perianale, soprattutto dopo aver defecato
Buongiorno,
è ormai da circa 6 mesi che soffro di un fastidioso prurito/bruciore nella zona perianale, soprattutto dopo aver defecato. Su consiglio di un gastroenterologo e su prescrizione del mio medico ho già effettuato per due volte l'esame delle feci per escludere possibili contaminazioni da parassiti, e un esame del sangue (antitransglutaminasi) per escludere eventuale celiachia. Tutto negativo. Sono inoltre state escluse emorroidi o ragadi. La consistenza delle feci non è quasi mai normale, esse sono più morbide, quasi appiccicose e di colore ocra/giallognolo. Il prurito sembra proprio che venga causato da un'irritazione causata dalle feci. Anche pulendo accuratamente la zona perianale, quasi sempre il fastidio appare dopo pochi minuti.
Il problema è nato (almeno penso, potrebbe essere una coincidenza) dopo aver effettuato una cura contro un'uretrite da clamidia (presa per contatto sessuale non protetto), con conseguente cura di antibiotici. Ho provato a prendere più volte dei fermenti lattici pensando che la mia flora potesse aver risentito della cura antibiotica, ma nulla è cambiato. Non vorrei che il mio disturbo possa essere causato da un infezione simile o conseguente alla clamidia curata in novembre.
Inoltre ho un altro piccolo disturbo che da circa 2 mesi mi infastidisce. Probabilmente non c'entra nulla con il resto, però per completezza preferisco esporlo. Riguarda buona parte della pelle esterna del pene, tende a seccarsi e di conseguenza si sfoglia. Inoltre si forma ripetutamente un piccolo taglietto (circa 1cm) alla base dell'asta (rivolto verso la pancia). Anch'esso si rimargina e dopo pochi giorni si riforma.
Questi miei disturbi, da cosa potrebbero essere causati?
Grazie in anticipo per eventuali risposte.
è ormai da circa 6 mesi che soffro di un fastidioso prurito/bruciore nella zona perianale, soprattutto dopo aver defecato. Su consiglio di un gastroenterologo e su prescrizione del mio medico ho già effettuato per due volte l'esame delle feci per escludere possibili contaminazioni da parassiti, e un esame del sangue (antitransglutaminasi) per escludere eventuale celiachia. Tutto negativo. Sono inoltre state escluse emorroidi o ragadi. La consistenza delle feci non è quasi mai normale, esse sono più morbide, quasi appiccicose e di colore ocra/giallognolo. Il prurito sembra proprio che venga causato da un'irritazione causata dalle feci. Anche pulendo accuratamente la zona perianale, quasi sempre il fastidio appare dopo pochi minuti.
Il problema è nato (almeno penso, potrebbe essere una coincidenza) dopo aver effettuato una cura contro un'uretrite da clamidia (presa per contatto sessuale non protetto), con conseguente cura di antibiotici. Ho provato a prendere più volte dei fermenti lattici pensando che la mia flora potesse aver risentito della cura antibiotica, ma nulla è cambiato. Non vorrei che il mio disturbo possa essere causato da un infezione simile o conseguente alla clamidia curata in novembre.
Inoltre ho un altro piccolo disturbo che da circa 2 mesi mi infastidisce. Probabilmente non c'entra nulla con il resto, però per completezza preferisco esporlo. Riguarda buona parte della pelle esterna del pene, tende a seccarsi e di conseguenza si sfoglia. Inoltre si forma ripetutamente un piccolo taglietto (circa 1cm) alla base dell'asta (rivolto verso la pancia). Anch'esso si rimargina e dopo pochi giorni si riforma.
Questi miei disturbi, da cosa potrebbero essere causati?
Grazie in anticipo per eventuali risposte.
[#1]
Gentile Utente
Le cause del prurito anale sono veramente tante : malattie dermatologiche, metaboliche, parassitologiche, malattie sistemiche, etc.etc.
Questo per farle capire di non sperare in una diagnosi a distanza.
Il mio consiglio è quello di una visita coloproctologica dove il collega, dopo aver raccolto la sua storia clinica e dopo averla visitata, potrà richiedere gli opportuni esami di laboratorio e clinici.
Le cause del prurito anale sono veramente tante : malattie dermatologiche, metaboliche, parassitologiche, malattie sistemiche, etc.etc.
Questo per farle capire di non sperare in una diagnosi a distanza.
Il mio consiglio è quello di una visita coloproctologica dove il collega, dopo aver raccolto la sua storia clinica e dopo averla visitata, potrà richiedere gli opportuni esami di laboratorio e clinici.
Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
www.drgiuseppedoriano.blogspot.com
[#2]
Utente
Grazie Dr.D'Oriano,
ma lei pensa che possa esserci una qualche correlazione tra i miei due disturbi?
Che tipo di esami verrebbero effettuati in seguito ad una visita da un colonproctologo? Sicuramente dipenderà dalla diagnosi che verrà fatta, ma solitamente quali sono i più comuni esami che vengono prescritti?
Grazie di nuovo.
Cordiali saluti.
ma lei pensa che possa esserci una qualche correlazione tra i miei due disturbi?
Che tipo di esami verrebbero effettuati in seguito ad una visita da un colonproctologo? Sicuramente dipenderà dalla diagnosi che verrà fatta, ma solitamente quali sono i più comuni esami che vengono prescritti?
Grazie di nuovo.
Cordiali saluti.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 17.3k visite dal 17/05/2010.
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