Reflusso gastroesofageo e laringoesofageo persistenti dopo nissen rossetti

Buonasera,
Sono un ragazzo di 24 anni. Soffro di reflusso gastroesofageo e laringoesofageo da una decina di anni che come sintomo principale ha un impatto disastroso sulla mia voce, rendendo invalidante la comunicazione e lo studio del canto.

I sintomi più rilevanti sono gonfiore e dolore al petto per il reflusso gastroesofageo;
mentre invece raucedine e disfonia e raucedine costante, con sensazioni di corpo estraneo in gola e bruciore in gola, anche lontano dai pasti.
Negli anni ho eseguite diverse visite ed esami gastroenterologici che hanno rilevato un'ernia iatale con incontinenza del cardias. Le cure farmacologiche sono sempre state inefficaci. Ho eseguito un anno fà una fibrolaringoscopia in cui si evidenziano segni di reflusso laringofaringe, con mucose congeste e con aspetto flogistico.

A seguito delle terapie non soddisfacenti e ad una PHmetria esofagea positiva, sono stato operato di ernia iatale e plastica antireflusso Nissen tre settimane fà. Attualmente sto seguendo la dieta consigliata semiliquida, ma dopo tre settimane dall'intervento non posso che lamentare una situazione disastrosa per quella che era la mia speranza di avere una voce "normale".

Attualmente non ho avuto alcun segno di miglioramento sotto l'aspetto del reflusso laringofaringeo. Devo ancora costantemente schiarirmi la voce, anche in assenza di fonazione, a causa delle mucose e della sensazione di corpo estraneo in gola. Persistono la disfonia e la raucedine, oltre che il bruciore in fondo alla gola dopo i pasti o dopo anche solo pochi minuti di parlato. Questa situazione mi sta causando parecchio sconforto emotivo.



Grazie in anticipo per un eventuale consulto
Un Saluto
[#1]
Dr. Francesco Quatraro Gastroenterologo, Colonproctologo 28.9k 522 41
Gentile utente,
devo dirle che il reflusso (acido o biliare che sia) è unicamente gastroesofageo, con possibili coinvolgimenti extraesofagei, ovvero (come nel suo caso) della laringe, delle corde vocali, etc.

Altri nomi circolanti (es. laringoesofageo) possono essere disorientanti.

Per quanto concerne la persistenza dei suoi sintomi, lei descrive, di fatto, una persistenza del reflusso; altro non è possibile determinare in un consulto a distanza.

Nel post-operatorio, se vi sono disturbi persistenti per più settimane, dovrà essere cura della equipe a cui lei si è rivolto di rasserenarla e darle spiegazioni oggettive di quanto le accade, ricorrendo ad esempio, ad una verifica post-operatoria attraverso l'endoscopia, ph-mano-impedenzometria, RX transito esofageo e quant'altro.

Cordialità

Primario di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva - Ospedale "Mater Dei" - Bari
www.enterologia.it
www.transnasale.it

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