Cure oncologiche e malassorbimento

Gent. mi dottori,

Avrei un importante dubbio riguardo ad un intervento a cui sono candidato, nello specifico si tratta di un mini bypass gastrico per curare l'obesità patologica.

Sono un ragazzo trentenne che, nonostante il BMI di partenza non rientrasse nel range dell'obesità di terzo grado, ho avuto un'indicazione all'intervento da parte del chirurgo bariatrico per la presenza di un'importante storia familiare (CMD), ipertensione arteriosa e dislipidemie.

Purtroppo ho vissuto nel corso della mia vita incontri ravvicinati (non diretti) con i reparti di oncologia.

Riflettendo bene sui pro e contro sulla mia salute mi è sorto un dubbio che mi piacerebbe chiarire: la speranza è sempre quella di stare bene, ma se in futuro dovessi avere necessità di affrontare delle terapie, e tenendo conto che non tutte si presentano in varie forme farmaceutiche, come ci si dovrebbe comportare in presenza di un significativo malassorbimento?

Per fare un esempio più pratico ho avuto di recente un caso familiare trattato con Lenvatinib, del quale mi sembra di aver capito che esistano solo compresse.

Nella ipotetica situazione analoga le mie chance di guarigione sarebbero inferiori?

È un dubbio che mi piacerebbe chiarire vista la familiarità, non proprio favorevole, che ho dietro.


Vi ringrazio per la vostra attenzione, spero di essere riuscito a spiegarmi al meglio.
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Dr. Sergio Sforza Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo d'urgenza 10.2k 329
Gentile utente deve comprendere che si affrontano i problemi secondo le priorità ed ora la sua priorità, comprendo, sia quella di sottoporsi ad un intervento bariatrico per ridurre significativamente il suo peso.
Quindi il suo rischio di vita ora è legato alla sua obesità, poi le auguro di non doversi curare del quesito che ha posto, per il quale,se necessario, esistono delle alternative terapeutiche.
Saluti

Dr. Sergio Sforza
https://www.medicitalia.it/sergiosforza/

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