Improvviso problema cardiovascolare o ansia?
Buongiorno a tutti,
Ho 23 anni e vi chiedo un consulto perché è da gennaio che improvvisamente ho iniziato a soffrire di attacchi di panico ed ansia generalizzata come mai in vita mia.
A fine dell'anno scorso/gennaio di quest'anno ho affrontato un periodo di non prolificienza in università, di improvvisa inattività fisica, ho iniziato il mio primo lavoro, il tutto con l'aver preso una brutta influenza che mi ha riempito di muco accuendo l'ansia che i precedenti elementi mi hanno creato.
Essenzialmente ho affrontato i primi mesi dell'anno, raggiungendo il picco dei sintomi verso aprile/maggio andando a lavorare sempre con un senso di gonfiore/blocco alla gola, svegliandomi spesso e volentieri tachicardico, percependo palpitazioni continuamente, extrasistoli, con la memoria a breve termine completamente fuori uso e spesso trovandomi a non riuscire a respirare durante il giorno (con narici secche e costantemente la sensazione di non riuscire a respirare completamente) fino ad un paio di episodi di panico molto pesanti dove ho percepito molto le palpitazioni e le extrasistoli mischiandole a tutti i sintomi descritti precedentemente.
Mi sono trovato a provare tachicardia e palpitazioni non appena mi svegliavo, sensazione di essere sull'orlo dello svenimento durante lunghi viaggi dove guidavo io e spasmi al petto spaventosi rendendomi il sonno molto difficile e trovando sollievo qualche volta riuscendo a piangere salvo poi il ritorno delle sensazioni qualche ora dopo.
Sono in cura da una psicologa e il percorso dà effettivamente i suoi frutti, oltre ad aver messo in pratica il consiglio del medico di base di passare più tempo all'aperto.
Attualmente so gestire queste sensazioni quando si presentano, ma non mi sento ancora "come prima".
A marzo feci una ECG sotto sforzo senza problemi (evidenziato solo 1 bev + bbdx incompleta con pressione 135/85 a riposo, 165/60 sotto sforzo) e a metà maggio feci anche degli esami del sangue usciti totalmente nella norma (al di là della bilirubina indiretta alta a 2.3, ma soffro di sindrome di Gilbert)
Ad oggi mi trovo spesso a percepire il mio battito quando provo a rilassarmi o non sto facendo nulla in particolare (es.
Ascoltare musica sul tram) e ciò mi terrorizza facendomi pensare che quel periodo di brutto stress dal quale molto lentamente sembra io mi stia riprendendo mi abbia danneggiato permanentemente, è possibile ci sia stato un danno irreparabile o al contrario è possibile che le somatizzazioni di un disturbo d'ansia possano essere la causa di tutto ciò?
Perdonate l'ignoranza e le paure irrazionali, ma è la prima volta che provo tutto ciò nella mia vita e non avendo mai provato un periodo di stress fisico e mentale così intenso e a lungo non ho idea se la lentezza in questo recupero sia normale.
Ho 23 anni e vi chiedo un consulto perché è da gennaio che improvvisamente ho iniziato a soffrire di attacchi di panico ed ansia generalizzata come mai in vita mia.
A fine dell'anno scorso/gennaio di quest'anno ho affrontato un periodo di non prolificienza in università, di improvvisa inattività fisica, ho iniziato il mio primo lavoro, il tutto con l'aver preso una brutta influenza che mi ha riempito di muco accuendo l'ansia che i precedenti elementi mi hanno creato.
Essenzialmente ho affrontato i primi mesi dell'anno, raggiungendo il picco dei sintomi verso aprile/maggio andando a lavorare sempre con un senso di gonfiore/blocco alla gola, svegliandomi spesso e volentieri tachicardico, percependo palpitazioni continuamente, extrasistoli, con la memoria a breve termine completamente fuori uso e spesso trovandomi a non riuscire a respirare durante il giorno (con narici secche e costantemente la sensazione di non riuscire a respirare completamente) fino ad un paio di episodi di panico molto pesanti dove ho percepito molto le palpitazioni e le extrasistoli mischiandole a tutti i sintomi descritti precedentemente.
Mi sono trovato a provare tachicardia e palpitazioni non appena mi svegliavo, sensazione di essere sull'orlo dello svenimento durante lunghi viaggi dove guidavo io e spasmi al petto spaventosi rendendomi il sonno molto difficile e trovando sollievo qualche volta riuscendo a piangere salvo poi il ritorno delle sensazioni qualche ora dopo.
Sono in cura da una psicologa e il percorso dà effettivamente i suoi frutti, oltre ad aver messo in pratica il consiglio del medico di base di passare più tempo all'aperto.
Attualmente so gestire queste sensazioni quando si presentano, ma non mi sento ancora "come prima".
A marzo feci una ECG sotto sforzo senza problemi (evidenziato solo 1 bev + bbdx incompleta con pressione 135/85 a riposo, 165/60 sotto sforzo) e a metà maggio feci anche degli esami del sangue usciti totalmente nella norma (al di là della bilirubina indiretta alta a 2.3, ma soffro di sindrome di Gilbert)
Ad oggi mi trovo spesso a percepire il mio battito quando provo a rilassarmi o non sto facendo nulla in particolare (es.
Ascoltare musica sul tram) e ciò mi terrorizza facendomi pensare che quel periodo di brutto stress dal quale molto lentamente sembra io mi stia riprendendo mi abbia danneggiato permanentemente, è possibile ci sia stato un danno irreparabile o al contrario è possibile che le somatizzazioni di un disturbo d'ansia possano essere la causa di tutto ciò?
Perdonate l'ignoranza e le paure irrazionali, ma è la prima volta che provo tutto ciò nella mia vita e non avendo mai provato un periodo di stress fisico e mentale così intenso e a lungo non ho idea se la lentezza in questo recupero sia normale.
[#1]
M;i pare che la sola terapia psicologica non le basti, consulterei uno psichiatra per una terapia farmacologica.
arrivederci
arrivederci
Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso
[#2]
Utente
Grazie Dottore per la celere risposta,
Per un cruccio mio sarebbe comunque possibile, senza rischi organici, dare una possibilità all'esclusiva terapia psicoterapica al costo di un recupero della qualità di vita magari più lento?
Ho dimenticato di sottolinearle che ad oggi sono rimasti episodi di leggere palpitazioni a riposo come le dicevo e respiro corto (soprattutto quando mi capita di dormire poco per 2/3 giorni di fila) e mi forzo a rilassarmi un attimo mentalmente (direi di riuscirci nel 60/70% dei casi), la consapevolizzazione aiuta per quanto sia ancora fastidioso percepire questi sintomi e dell'ansia anticipatoria per loro.
Riconosco di starmi in parte rispondendo da solo e di poter fare 2+2 con la sua precedente risposta, avendo visto i suoi precedenti consulti molto asciutti ed efficaci desideravo sapere: è contemplata la possibilità che questi sintomi si possano risolvere esclusivamente col percorso già iniziato visto il risultato della visita sportiva di marzo e il recupero verificato seppur lento (ricorrendo poi alla sua soluzione nel caso di stagnazione del progresso) o dovrei approfondire "organicamente"?
Per un cruccio mio sarebbe comunque possibile, senza rischi organici, dare una possibilità all'esclusiva terapia psicoterapica al costo di un recupero della qualità di vita magari più lento?
Ho dimenticato di sottolinearle che ad oggi sono rimasti episodi di leggere palpitazioni a riposo come le dicevo e respiro corto (soprattutto quando mi capita di dormire poco per 2/3 giorni di fila) e mi forzo a rilassarmi un attimo mentalmente (direi di riuscirci nel 60/70% dei casi), la consapevolizzazione aiuta per quanto sia ancora fastidioso percepire questi sintomi e dell'ansia anticipatoria per loro.
Riconosco di starmi in parte rispondendo da solo e di poter fare 2+2 con la sua precedente risposta, avendo visto i suoi precedenti consulti molto asciutti ed efficaci desideravo sapere: è contemplata la possibilità che questi sintomi si possano risolvere esclusivamente col percorso già iniziato visto il risultato della visita sportiva di marzo e il recupero verificato seppur lento (ricorrendo poi alla sua soluzione nel caso di stagnazione del progresso) o dovrei approfondire "organicamente"?
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Il problema è che lei ha una scarsa qualità di vita stando a quanto scrive , e questo problema andrebbe risolto con i farmaci.
Ma questa è la opinione di un cardiologo ovviamente
cecchini
Ma questa è la opinione di un cardiologo ovviamente
cecchini
Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2.1k visite dal 16/08/2023.
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