Uso di lexotan per allieviare i sintomi della tachicardia sopraventricolare
Salve a tutti.
Sono una ragazza di 32 anni.
L'anno scorso ero in un paese estero per lavoro (Islanda), e durante una delle shift di lavoro ebbi un attacco molto forte di tachicardia.
Mi recai in ospedale, dove mi fu misurato il battito cardiaco, che era a 180. Le infermiere mi diedero un farmaco che abbassò immediatamente il battito del cuore, e mi sentii subito meglio.
Sempre in Islanda, feci un consulto con un cardiologo, che diagnosticò una tachicardia sopraventricolare. Mi consigliò di fare un intervento (ablazione del passaggio tra i due ventricoli superiori). Tuttavia, mi disse che - trattandosi di un intervento minore e poichè ero giovane - l'attesa sarebbe stata molto lunga, di circa un anno.
Nel frattempo sono tornata in Italia. Ho parlato con il mio mio medico curante, che mi ha prescritto Lexotan per ansia e tachicardia, da prendere a necessità. Tuttavia sono molto giovane, e sento di stare diventando dipendente da questo farmaco (premetto che non sono in un periodo molto felice della mia vita, e che sono in un periodo piuttosto stressante dato dalla mancanza di lavoro).
Il mio medico curante mi ha consigliato di fare un consulto con un cardiologo qui. Tuttavia, anche lui mi ha anticipato che i tempi di attesa per l'intervento saranno probabilmente lunghi in ospedale (vivo in un piccolo paesino del Sud Italia).
Sto programmando di trasferirmi di nuovo all'estero per ragioni di lavoro.
Nel frattempo, però, vorrei cercare di tenere a bada questo problema che a volte mi fa sentire come se stessi avendo un infarto.
L'intervento chirurgico alla mia età è consigliabile oppure è preferibile limitare il problema con uno stile di vita più sano (es. no caffè, no fumo, esercizio fisico) finchè non potrò fare un intervento?
Cosa mi consigliereste?
Grazie in anticipo,
Francesca
Sono una ragazza di 32 anni.
L'anno scorso ero in un paese estero per lavoro (Islanda), e durante una delle shift di lavoro ebbi un attacco molto forte di tachicardia.
Mi recai in ospedale, dove mi fu misurato il battito cardiaco, che era a 180. Le infermiere mi diedero un farmaco che abbassò immediatamente il battito del cuore, e mi sentii subito meglio.
Sempre in Islanda, feci un consulto con un cardiologo, che diagnosticò una tachicardia sopraventricolare. Mi consigliò di fare un intervento (ablazione del passaggio tra i due ventricoli superiori). Tuttavia, mi disse che - trattandosi di un intervento minore e poichè ero giovane - l'attesa sarebbe stata molto lunga, di circa un anno.
Nel frattempo sono tornata in Italia. Ho parlato con il mio mio medico curante, che mi ha prescritto Lexotan per ansia e tachicardia, da prendere a necessità. Tuttavia sono molto giovane, e sento di stare diventando dipendente da questo farmaco (premetto che non sono in un periodo molto felice della mia vita, e che sono in un periodo piuttosto stressante dato dalla mancanza di lavoro).
Il mio medico curante mi ha consigliato di fare un consulto con un cardiologo qui. Tuttavia, anche lui mi ha anticipato che i tempi di attesa per l'intervento saranno probabilmente lunghi in ospedale (vivo in un piccolo paesino del Sud Italia).
Sto programmando di trasferirmi di nuovo all'estero per ragioni di lavoro.
Nel frattempo, però, vorrei cercare di tenere a bada questo problema che a volte mi fa sentire come se stessi avendo un infarto.
L'intervento chirurgico alla mia età è consigliabile oppure è preferibile limitare il problema con uno stile di vita più sano (es. no caffè, no fumo, esercizio fisico) finchè non potrò fare un intervento?
Cosa mi consigliereste?
Grazie in anticipo,
Francesca
[#1]
Direi che piccole sii di beta bloccante potrebbero essere di molto aiuto e mi meraviglia che non glielo abbiano consigliato ancora
Cecchini
Cecchini
Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso
[#2]
Utente
La ringrazio. Non conoscevo i beta-bloccanti, ma credo che li prendesse mio padre.
Nessun medico nè in Islanda nè in Italia mi ha prescritto o parlato di betabloccanti.
In tal caso, dovrei rivolgermi al mio medico di base oppure ad un cardiologo? Dato che si tratta di farmaci con prescrizione.
Grazie in anticipo,
Francesca
Nessun medico nè in Islanda nè in Italia mi ha prescritto o parlato di betabloccanti.
In tal caso, dovrei rivolgermi al mio medico di base oppure ad un cardiologo? Dato che si tratta di farmaci con prescrizione.
Grazie in anticipo,
Francesca
[#3]
anche il suo medico curante può prescriverli
cecchini
cecchini
Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 4.8k visite dal 23/04/2023.
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