Il medico curante si è espresso

Salve gentili medici, mi chiamo Antonella, ho 29 anni, e vi scrivo per avere un vostro parere circa la mia situazione. Diversi giorni fa mi sono rivolta al Pronto Soccorso perché da qualche giorno mi trovavo in una situazione di agitazione, dovuta alle frequenti extrasistoli che avvertivo e che mi spaventavano molto. Premetto che fin da ragazzina (intorno ai 10-11 anni) ho sofferto di crisi improvvise di tachicardia, anche quando mi sentivo abbastanza calma, a volte in conseguenza a qualche brusco movimento, per es. inchinandomi o saltando, che terminavano altrettanto all’improvviso. Avevo già effettuato l’anno scorso tutti gli esami cardiologici (ecocolordopler, ECG, Holter, tutto nella norma). Dagli esami effettuatimi al pronto soccorso sono state riscontrate extrasistoli ventricolari ripetute e persistenti e uno stato di ansia per cui mi sono state somministrate 20 g di Lexotan. (sul referto scrive, non so se ho ben capito la calligrafia: lieve soffio1/6 su tutti i focolai di tipo anorganico, . PA. 130/80 (prima era 140/100). All’eco: volumi spessori cinetica normale. Sez. destra ndr; Aorta ndr; Lieve prolasso del lembo anteriore della mitrale senza insufficienza. Si consiglia ?Congescor 1.25? mi dice che è un betabloccante, per un mese). Io sono in cura con Xanax(1/2 pasticca da 1 mg 3/die) già da 3 mesi prescritti dal mio medico curante, che mi aveva anche prescritto Xeristar, un antidepressivo che non ho preso, e confesso che non ho preso neanche il betabloccante, per paura e perché volevo fare ulteriori accertamenti. Ho fatto gli esami per la controllare la funzionalità della tiroide, che faccio una volta all’anno, e sono sempre nella norma. Ho eseguito una gastroscopia che ha evidenziato una “piccola ernia iatale da scivolamento, e beanza cardiale”, ma mi è stato detto che le mucose dello stomaco e dell’esofago sono a posto, non sono irritate. Secondo il gastroenetrologo è improbabile che le extrasistoli siano dovute a tali cause, e anche se a livello dello stomaco io non avverto nessun sintomo mi ha prescritto una cura: Leucen 40 1cp/die; Gliptide 1 bust 3/die; Peridon 1cp 15 min. prima dei pasti principali, per un mese). Non ho ancora iniziato questa cura. Ora sono in attesa di effettuare una visita neurologica, spero a breve. La mia perplessità è dovuta al fatto che arrivati a questo punto secondo i medici dovrei prendere Xanax, Xeristar, “Congescor”, Leucen, Gliptide, Peridon, in più prendo anche la pillola…Ma non è che mi intossico?Non ho mai preso tanti farmaci in vita mia! Il medico curante si è espresso a favore del betabloccante, e degli psicofarmaci. Ma io voglio consultare uno specialista in neuropsichiatria prima di intraprendere cure di questo tipo. Ora prendo solo Xanax,(che per il mio medico non è sufficiente, insiste perché prenda anche l’antidepressivo), e ho adottato le regole igienico-alimentari per l’ernia, e devo dire che le extrasistoli sono molto diminuite, riesco a non agitarmi quando ne avverto qualcuna, insomma come sempre ci convivo. Il fatto è che faccio un mestiere piuttosto stressante, in più sono un soggetto ansioso. Nella speranza di avervi fornito un quadro chiaro ed esauriente, chiedo qual è secondo voi la strada migliore da percorrere, considerando che la mia vita è condizionata negativamente dalla paura che mi venga una tachicardia improvvisa quando meno me lo aspetto.
Grazie in anticipo per l’attenzione che vorrete rivolgermi,
Antonella

[#1]
Dr. Giovanni Ragozzino Gastroenterologo, Endocrinologo, Dietologo 389 4
Gentile Utente,
in breve: l'uso dell'inibitore di pompa protonocia (esomeprazolo, Lucen) al dosaggio di 40 mg è importante per l'eventuale reflusso (spesso causa misconosciuta di aritmie) cosi come dei farmaci accessori (Peridon e Gliptide). In merito alle cause, per una maggiore chiarezza, è importante conoscere i valori degli ormoni tiroidei (fT3,fT4,TSH) ed autoanticorpi (abTPO, abHTG) ed eventuale ecografia tiroidea.
Saluti

[#2]
Cardiologo attivo dal 2006 al 2022
Cardiologo
Beh,...' sei farmaci per delle extrasistoli a 29 aa sono un po' tantini...!!!


Gentile Antonella,

la tua storia clinica e' quella di tantissimi ragazzi che ho incontrato nella mia seppur ancora breve pratica lavorativa quotidiana, e spero che quello che ti scrivero' possa tranquillizzarti un po'.

La cosa piu' importante a cui devi pensare e' quella di "aver escluso patologie organiche cardiache" come sono sicuro che i colleghi cardiologi che ti hanno valutata avranno fatto.
Non riesco pero' a quantificare il tuo disturbo aritmico in relazione ai termini usati per descriverlo,..."extrasistoli ventricolari ripetute e persistenti". E poi,...Hai ancora quegli episodi di tachicardiopalmo a carattere parossistico?

Comunque una volta escluso cause organiche cardiache (un prolasso semplice della mitrale senza rigurgito non e'correlato ad un aumentato rischio di aritmie pericolose) e disendocrinopatie (come hai evidenziato gli ormoni tiroidei sono nella norma), ed in considerazione del fatto che sei fortemente consapevole del fatto che tali disturbi del ritmo se associati ad ansia possono autoalimentarsi, e avendo notato un miglioramento mantenendo semplici abitudini alimentari (molto utili nel tenere sotto controllo una piccola ernia iatale senza reflusso), proverei con un po' d'impegno a superare quell'habitus ansioso che ti caratterizza, anche aiutata se dovesse servire dal trattamento ansiolitico.
Considerando anche il fatto che "in assenza di cardiopatia", l'utilizzo di farmaci b-bloccanti non inficia assolutamente sul rischio di sviluppare aritmie pericolose, bensi' solo sul miglioramento dei sintomi, decidererei quale strategia intraprendere in base alla tua sintomatologia e a come essa inficia le tue normali attivita'quotidiane,...ricordando che in assenza di cardiopatia strutturale, le extrasistoli ventricolari sono da considerarsi un disturbo assolutamente benigno che non danneggia il cuore, ne'e' predittivo di aritmie pericolose.

Spero che questi suggerimenti possano esserti d'aiuto.

Un saluto ed augurio di buone feste, Gabriele


[#3]
Attivo dal 2006 al 2007
Ex utente
gentili medici vi ringrazio molto per la vostra risposta. Apprezzo molto l'aiuto che ci date! tanti tanti auguri di buone feste,
Antonella
[#4]
Dr. Ernesto Pascale Cardiologo, Medico internista, Anestesista 10
Sono d'accordo con i colleghi, l'ansia al di la della causa della extrasitolia, tende a perpetuare la patologia aritmica, ma l'ansia molto spesso è solo l'epifenomeno di una sindrome depressiva "mascherata" quindi non va trascurato il beneficio che un approccio di tipo "psicologico" per rilevare una patogia depressiva sottostante la cui risoluzione potrebbe essere determinante per la sintomatologia della paziente anzichè tenere solo sotto controllo i sintomi ansiosi con una semplice terapia ansiolitica (nel caso Xanax).
Auguri a tutti di Felice Anno Nuovo

Ernesto Pascale

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