Più vi chiedo e più vengono dubbi
Ho da poco chiuso un pfo.
Ancora presto per capire eventuali conseguenze.
Ho fatto questo intervento pur avendo qualche dubbio, che ancora rimane.
Perché continuo a chiedere, leggere, chiedere, a raccontare le mie sensazioni, ma vengo ascoltato sempre poco e quindi alla fine le conclusioni o sono sempre le stesse o mi confondono ancora di più.
Ho avuto un caso di ischemia ormai parecchio tempo fa.
Non ero ancora in terapia antipertensiva pur avendo familiarità di prex elevata (mai sopra a 100 e massima ok).
Ho più volte sottolineato che in quel periodo ero fortemente, e ribadisco fortemente, stressato da situazioni personali e lavorative.
Ho perso dieci chili, fumavo un pacchetto di sigarette al giorno pur essendo di norma un fumatore moderato, bevevo anche parecchio, e spesso la notte mi svegliavo di soprassalto con la sensazione che mi stesse prendendo qualcosa, come se mi mancasse il fiato o il cuore stesse battendo all'impazzata.
Una mattina poi mi sono svegliato e non avevo forza a gamba e braccia dx.
La cosa si è risolta in 24 ore senza conseguenze.
Ho fatto una rm che ha evidenziato una lesione ischemica.
Questa storia l'ho raccontata a cardiologi, neurologi, medico di base ecc... Nessuno mi ha saputo dare indicazioni precise o cmq molto plausibili, l' unica cosa che mi è stato consigliato di fare oltre alla terapia è una ricerca di pfo.
Una volta accertata l'esistenza del forame, mi è stato proposto di chiuderlo.
La decisione spetta a me, ma io non sono un medico.
Insomma, benché lo sperassi, non sono mai stato sicuro che fosse realmente proprio quel buchino la causa del tia, proprio perché ho vissuto in prima persona quel periodo di forte stress e vita sregolata, al quale però i medici intervenuti non hanno dato alcun peso, quasi non ascoltandomi, dicendomi che l'unica altra possibile causa di ischemia alla mia eta è la fibrillazione atriale, cosa che dubitavano fosse avvenuta nel mio caso.
Insomma mi sembra si vada un po' troppo per linee guida e poco in direzione di un reale ascolto del paziente.
Quando poi leggo che un italiano su 4 ha il pfo, cresce ancora più in me la sensazione che con la mia ischemia non c'entri nulla.
Ormai l'intervento l 'ho fatto, così da togliere un fattore di rischio, ma avrei voluto avere risposte un po' più convincenti e chiare su quello che ho avuto (compresi gli episodi notturni descritti sopra), sulle loro cause, e anche sui reali rapporti pericoli/benefici che questo apparecchio che ora mi ritrovo impiantato nel cuore comporta.
Anche perché ora dovrò fare 5 anni di antiaggreganti, con rischi di danni vari, spesso più gravi di una recidiva di tia, che nella stragrande maggioranza dei casi mi sembra di capire che non lasci conseguenze.
Di aspetti da valutare ce ne sarebbero anche altri.
Ps: il titolo è riferito ai medici con i quali mi sono confrontato e non a quelli di questo portale.
Se qualcuno pensasse che ci possano essere margini per andare un po' più a fondo mi faccia sapere.
Grazie
Ancora presto per capire eventuali conseguenze.
Ho fatto questo intervento pur avendo qualche dubbio, che ancora rimane.
Perché continuo a chiedere, leggere, chiedere, a raccontare le mie sensazioni, ma vengo ascoltato sempre poco e quindi alla fine le conclusioni o sono sempre le stesse o mi confondono ancora di più.
Ho avuto un caso di ischemia ormai parecchio tempo fa.
Non ero ancora in terapia antipertensiva pur avendo familiarità di prex elevata (mai sopra a 100 e massima ok).
Ho più volte sottolineato che in quel periodo ero fortemente, e ribadisco fortemente, stressato da situazioni personali e lavorative.
Ho perso dieci chili, fumavo un pacchetto di sigarette al giorno pur essendo di norma un fumatore moderato, bevevo anche parecchio, e spesso la notte mi svegliavo di soprassalto con la sensazione che mi stesse prendendo qualcosa, come se mi mancasse il fiato o il cuore stesse battendo all'impazzata.
Una mattina poi mi sono svegliato e non avevo forza a gamba e braccia dx.
La cosa si è risolta in 24 ore senza conseguenze.
Ho fatto una rm che ha evidenziato una lesione ischemica.
Questa storia l'ho raccontata a cardiologi, neurologi, medico di base ecc... Nessuno mi ha saputo dare indicazioni precise o cmq molto plausibili, l' unica cosa che mi è stato consigliato di fare oltre alla terapia è una ricerca di pfo.
Una volta accertata l'esistenza del forame, mi è stato proposto di chiuderlo.
La decisione spetta a me, ma io non sono un medico.
Insomma, benché lo sperassi, non sono mai stato sicuro che fosse realmente proprio quel buchino la causa del tia, proprio perché ho vissuto in prima persona quel periodo di forte stress e vita sregolata, al quale però i medici intervenuti non hanno dato alcun peso, quasi non ascoltandomi, dicendomi che l'unica altra possibile causa di ischemia alla mia eta è la fibrillazione atriale, cosa che dubitavano fosse avvenuta nel mio caso.
Insomma mi sembra si vada un po' troppo per linee guida e poco in direzione di un reale ascolto del paziente.
Quando poi leggo che un italiano su 4 ha il pfo, cresce ancora più in me la sensazione che con la mia ischemia non c'entri nulla.
Ormai l'intervento l 'ho fatto, così da togliere un fattore di rischio, ma avrei voluto avere risposte un po' più convincenti e chiare su quello che ho avuto (compresi gli episodi notturni descritti sopra), sulle loro cause, e anche sui reali rapporti pericoli/benefici che questo apparecchio che ora mi ritrovo impiantato nel cuore comporta.
Anche perché ora dovrò fare 5 anni di antiaggreganti, con rischi di danni vari, spesso più gravi di una recidiva di tia, che nella stragrande maggioranza dei casi mi sembra di capire che non lasci conseguenze.
Di aspetti da valutare ce ne sarebbero anche altri.
Ps: il titolo è riferito ai medici con i quali mi sono confrontato e non a quelli di questo portale.
Se qualcuno pensasse che ci possano essere margini per andare un po' più a fondo mi faccia sapere.
Grazie
[#1]
La cosa piu' probabile e' che lei abbia avuto un'ischemia cerebrale dovuta alla PFO.
LA chiusura di tale difetto dovrebbe metterla al riparo ovviamente di recidive.
La terapia antiaggregante a mio avviso dovrebbe nel suo caso essere assunta a vita (del resto io assumo aspirina da 26 anni come prevenzione) ed e' sostanzialmente priva di complicamze importanti.
Mi pare dunque che lei dovrebbe sentirsi sollevato e non angustiato.
Si tranquillizzi
cecchini
LA chiusura di tale difetto dovrebbe metterla al riparo ovviamente di recidive.
La terapia antiaggregante a mio avviso dovrebbe nel suo caso essere assunta a vita (del resto io assumo aspirina da 26 anni come prevenzione) ed e' sostanzialmente priva di complicamze importanti.
Mi pare dunque che lei dovrebbe sentirsi sollevato e non angustiato.
Si tranquillizzi
cecchini
Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso
[#2]
Utente
Molte grazie per la risposta.
In parte mi sento sollevato, ma il fatto è che mi sembra una coincidenza troppo grande che questo episodio sia avvenuto proprio in un periodo di stress del genere, mai avuto né prima né dopo.
Sulla cardioaspirina a lungo termine molti suoi colleghi la pensano come lei, altri invece ne sottolineano i rischi di emorragie soprattutto in soggetti con prex alta. E quindi nel caso il mio episodio sia scaturito da un picco pressorio, la cardioaspirina non so se sia il massimo...o sbaglio?
Grazie ancora
In parte mi sento sollevato, ma il fatto è che mi sembra una coincidenza troppo grande che questo episodio sia avvenuto proprio in un periodo di stress del genere, mai avuto né prima né dopo.
Sulla cardioaspirina a lungo termine molti suoi colleghi la pensano come lei, altri invece ne sottolineano i rischi di emorragie soprattutto in soggetti con prex alta. E quindi nel caso il mio episodio sia scaturito da un picco pressorio, la cardioaspirina non so se sia il massimo...o sbaglio?
Grazie ancora
[#3]
Guardi , al mondo d'oggi le cause si morte piu' frequenti sono:
- infarto
- ictus
-embolia pomonare.
tutte e tre cause legate a trombosi
Sono rarissime le cause emorragiche , per lo piu traumetiche.
Quindi basta pensare a questo per capire
cecchini
- infarto
- ictus
-embolia pomonare.
tutte e tre cause legate a trombosi
Sono rarissime le cause emorragiche , per lo piu traumetiche.
Quindi basta pensare a questo per capire
cecchini
Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.5k visite dal 15/02/2023.
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