Tachicardia in ortostatismo
Buongiorno dottori,
Sono una ragazza di 30 anni, studentessa di medicina, da sempre in ottima salute, anche se lievemente sottopeso e decisamente fuori allenamento.
Vi scrivo per la comprsa da circa 6 mesi di una strana tachicardia che si realizza in ortostatismo, con passaggio della frequenza cardiaca da 80bpm a riposo fino anche a 150bpm in posizione eretta.
Ho effettuato un holter cardiaco di 72h che ha evidenziato la presenza di poche extrasistoli sopraventricolari e ventricolari (circa 50) e 4 episodi di bigeminismo ventricolare, con picchi di frequenza che hanno raggiunto i 190-180 bpm in alcuni momenti del giorno (sempre a riposo, ma in circostanze vagamente ansiogene).
Ovviamente percepisco il tutto come forti palpitazioni e capogiri, talora con l’innesco di piccole extrasistoli.
Premesso che sabato vedrò un aritmologo, secondo voi è necessario inserire un betabloccante per gestire la sintomatologia?
Sono inoltre in terapia per gestire un disturbo d’ansia (mutabon mite 1cp + mezza cp di mirtazapina alla sera), avendo attribuito parte del problema a questo aspetto. Questa terapia potrebbe giovare alla tachicardia? Sono in trattamento da una settimana circa e non ho notato miglioramenti, ma probabilmente è ancora troppo presto.
Qualche collega mi ha spiegato che potrebbe essersi innescata una leggera disautonomia post virale (i sintomi sono insorti dopo l negativizzazione da covid), secondo voi è possibile che si tratti di un fenomeno transitorio che potrebbe andare incontro a remissione?
Vi ringrazio anticipatamente della vostra disponibilità,
Cordialità.
Sono una ragazza di 30 anni, studentessa di medicina, da sempre in ottima salute, anche se lievemente sottopeso e decisamente fuori allenamento.
Vi scrivo per la comprsa da circa 6 mesi di una strana tachicardia che si realizza in ortostatismo, con passaggio della frequenza cardiaca da 80bpm a riposo fino anche a 150bpm in posizione eretta.
Ho effettuato un holter cardiaco di 72h che ha evidenziato la presenza di poche extrasistoli sopraventricolari e ventricolari (circa 50) e 4 episodi di bigeminismo ventricolare, con picchi di frequenza che hanno raggiunto i 190-180 bpm in alcuni momenti del giorno (sempre a riposo, ma in circostanze vagamente ansiogene).
Ovviamente percepisco il tutto come forti palpitazioni e capogiri, talora con l’innesco di piccole extrasistoli.
Premesso che sabato vedrò un aritmologo, secondo voi è necessario inserire un betabloccante per gestire la sintomatologia?
Sono inoltre in terapia per gestire un disturbo d’ansia (mutabon mite 1cp + mezza cp di mirtazapina alla sera), avendo attribuito parte del problema a questo aspetto. Questa terapia potrebbe giovare alla tachicardia? Sono in trattamento da una settimana circa e non ho notato miglioramenti, ma probabilmente è ancora troppo presto.
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Lei ha dei banali problemi di ansia.
Il beta bloccante la aiutera'
cecchini
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Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.6k visite dal 07/02/2023.
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