Ipertensione non conclamata ma lieve aumento radice aortica: terapia sì o no?
Salve,
a partire dall'età di 25 anni ho sofferto saltuariamente di sbalzi pressori che in un paio di occasioni mi hanno portato al pronto soccorso.
Al 1 episodio è seguita una serie di indagini (laboratoristiche e strumentali), per fortuna tutte negative.
Poi, negli anni, tali episodi sono ricapitati (5-6 volte negli ultimi 15 anni) ma senza necessità di PS.
3 anni fa ho eseguito una visita cardiologica e il cardiologo, a cui raccontai di tali episodi ipertensivi, mi disse che era tutto OK; l'unico dato che mi riferì, non anomalo ma meritevole di attenzione, era il diametro della radice aortica che risultò ai limiti superiori (35 mm se non ricordo male).
A metà ottobre scorso ho riavuto un periodo di ipertensione di circa due settimane, accompagnato da cefalea/senso di vertigine; è stata la seconda volta che sono andato al pronto soccorso (all'arrivo 160/100 mmHg) dove mi hanno somministrato prima amlodipina 5 mg, poi -dato che non faceva effetto, anzi...- clonidina (un terzo di fiala).
Ovviamente mi è stato raccomandato di eseguire una visita cardiologica che ho rifatto qualche giorno fa dallo stesso cardiologo di 3 anni fa (a cui sono arrivato già con un Holter pressorio delle 24 ore negativo e una serie di esami di laboratorio tutti negativi -catecolamine plasmatiche e urinarie, cortisolo, ormoni tiroidei, ecc.
-).
Anche in questo caso mi ha detto che è tutto ok ma, questa volta, il diametro della radice aortica è quasi 38 mm, motivo per cui mi ha suggerito di iniziare una terapia a base di clonidina cerotto TTS1 poiché il dato fa pensare che effettivamente una leggera ipertensione c'è, seppur non costante.
A tutto ciò aggiungo che mio padre ha un'ectasia della radice aortica (41 mm) in follow-up ed è stato operato per aneurisma dell'aorta addominale sottorenale; inoltre, mio fratello ha il diabete mellito tipo 1.
Aggiungo che sono una persona NON ansiosa, ho una dieta abbastanza regolare, non fumo e, mea culpa, non faccio attività fisica (seppure non sto seduto alla sedia tutto il giorno, anzi).
Voglio sottolineare che in nessun caso i periodi di ipertensione sono stati preceduti da modifiche dello stile di vita quotidiana o sono stati presenti episodi di stress che abbiano potuti giustificarli.
In altre parole, la sequenza è sempre stata: sto bene > periodo di ipertensione > sto di nuovo bene, senza che sia cambiato nulla tra prima e dopo.
La mia domanda è: devo proprio iniziare la terapia?
Il mio dubbio non deriva dalla mancanza di fiducia verso il mio cardiologo (di fiducia, per l'appunto), ma dal fatto che lui stesso me l'ha prescritta lasciando però uno spiraglio sul poter ancor attendere.
Ovviamente io aspetterei (non ho un'età così avanzata) anche perché penso che se la inizio non smetto più, ma se più pareri sono concordi sulla necessità di iniziare (forse anche alla luce del dato su mio padre), per il nuovo anno stapperò una scatola di cerotti di clonidina!
Ringrazio per il servizio e auguro un felice 2023 a tutti!
a partire dall'età di 25 anni ho sofferto saltuariamente di sbalzi pressori che in un paio di occasioni mi hanno portato al pronto soccorso.
Al 1 episodio è seguita una serie di indagini (laboratoristiche e strumentali), per fortuna tutte negative.
Poi, negli anni, tali episodi sono ricapitati (5-6 volte negli ultimi 15 anni) ma senza necessità di PS.
3 anni fa ho eseguito una visita cardiologica e il cardiologo, a cui raccontai di tali episodi ipertensivi, mi disse che era tutto OK; l'unico dato che mi riferì, non anomalo ma meritevole di attenzione, era il diametro della radice aortica che risultò ai limiti superiori (35 mm se non ricordo male).
A metà ottobre scorso ho riavuto un periodo di ipertensione di circa due settimane, accompagnato da cefalea/senso di vertigine; è stata la seconda volta che sono andato al pronto soccorso (all'arrivo 160/100 mmHg) dove mi hanno somministrato prima amlodipina 5 mg, poi -dato che non faceva effetto, anzi...- clonidina (un terzo di fiala).
Ovviamente mi è stato raccomandato di eseguire una visita cardiologica che ho rifatto qualche giorno fa dallo stesso cardiologo di 3 anni fa (a cui sono arrivato già con un Holter pressorio delle 24 ore negativo e una serie di esami di laboratorio tutti negativi -catecolamine plasmatiche e urinarie, cortisolo, ormoni tiroidei, ecc.
-).
Anche in questo caso mi ha detto che è tutto ok ma, questa volta, il diametro della radice aortica è quasi 38 mm, motivo per cui mi ha suggerito di iniziare una terapia a base di clonidina cerotto TTS1 poiché il dato fa pensare che effettivamente una leggera ipertensione c'è, seppur non costante.
A tutto ciò aggiungo che mio padre ha un'ectasia della radice aortica (41 mm) in follow-up ed è stato operato per aneurisma dell'aorta addominale sottorenale; inoltre, mio fratello ha il diabete mellito tipo 1.
Aggiungo che sono una persona NON ansiosa, ho una dieta abbastanza regolare, non fumo e, mea culpa, non faccio attività fisica (seppure non sto seduto alla sedia tutto il giorno, anzi).
Voglio sottolineare che in nessun caso i periodi di ipertensione sono stati preceduti da modifiche dello stile di vita quotidiana o sono stati presenti episodi di stress che abbiano potuti giustificarli.
In altre parole, la sequenza è sempre stata: sto bene > periodo di ipertensione > sto di nuovo bene, senza che sia cambiato nulla tra prima e dopo.
La mia domanda è: devo proprio iniziare la terapia?
Il mio dubbio non deriva dalla mancanza di fiducia verso il mio cardiologo (di fiducia, per l'appunto), ma dal fatto che lui stesso me l'ha prescritta lasciando però uno spiraglio sul poter ancor attendere.
Ovviamente io aspetterei (non ho un'età così avanzata) anche perché penso che se la inizio non smetto più, ma se più pareri sono concordi sulla necessità di iniziare (forse anche alla luce del dato su mio padre), per il nuovo anno stapperò una scatola di cerotti di clonidina!
Ringrazio per il servizio e auguro un felice 2023 a tutti!
[#1]
Sinceramente non vedo il motivo di impiegare la clonidine.
Una persona come lei dovrebbe iniziare solo ACE inibitori..agiustandone il dosaggio in modo da mantenere i valori al di sotto dei 130/80 mmHg
Un calo ponderale sarebbe necessario, cosi' come eliminare il sale aggiunto nella dieta e camminare un'ora al di
Auguri
cecchini
Una persona come lei dovrebbe iniziare solo ACE inibitori..agiustandone il dosaggio in modo da mantenere i valori al di sotto dei 130/80 mmHg
Un calo ponderale sarebbe necessario, cosi' come eliminare il sale aggiunto nella dieta e camminare un'ora al di
Auguri
cecchini
Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso
[#3]
Perche la clonidinìza e' un antipertensivo "centrale" mentre l' ACE inibitori e' un farmaco che riduce le resistenze periferiche.
Ovviamente non si aspetterà' che io le spieghi che ho impiegato 40 anni ad imparare...
buon anno nuovo
cecchini
Ovviamente non si aspetterà' che io le spieghi che ho impiegato 40 anni ad imparare...
buon anno nuovo
cecchini
Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso
[#5]
Perche la Clonidina è un farmaco vecchio e che può dare effetti coll,aterali come la depressione ad esempiow
arrivederci
arrivederci
Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 1.4k visite dal 31/12/2022.
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