Coronografia a paziente malato di tumore
Gentili Dottori,
mio nonno (79anni) ha avuto un tumore ad un polmone ma dopo un trattamento mediante mediante chemioterapia è stato fermato ma dopo due mesi abbiamo riscontrato noduli all'altro polmone e delle metastasi al cervello. Di conseguenza ha fatto un ciclo di 15 gg di radioterapia al cervello. Dopo qualche giorno dalla conclusione del ciclo ha avuto un infarto. Adesso è in terapia intensiva e i dottori dicono che per la sua malattia non è possibile porcedere con una coronografia.
Ho letto però su internet di tecniche alternative alla coronografia (Angio RM o Tac alle coronarie). Sapete dirmi se queste tecnche sono applicabili a lui e quali sono i centri in italia che hanno tali strumenti. Io sono di Salerno.
Grazie anticipatamente
mio nonno (79anni) ha avuto un tumore ad un polmone ma dopo un trattamento mediante mediante chemioterapia è stato fermato ma dopo due mesi abbiamo riscontrato noduli all'altro polmone e delle metastasi al cervello. Di conseguenza ha fatto un ciclo di 15 gg di radioterapia al cervello. Dopo qualche giorno dalla conclusione del ciclo ha avuto un infarto. Adesso è in terapia intensiva e i dottori dicono che per la sua malattia non è possibile porcedere con una coronografia.
Ho letto però su internet di tecniche alternative alla coronografia (Angio RM o Tac alle coronarie). Sapete dirmi se queste tecnche sono applicabili a lui e quali sono i centri in italia che hanno tali strumenti. Io sono di Salerno.
Grazie anticipatamente
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Gentile utente:
Le tecniche da lei indicate sono effettivamente applicabili, ma si tratta di capire come utilizzare il loro risultato.
Se tali esami dimostrassero la assenza di una malattia coronarica suo nonno avrebbe inutilmente fatto l'esame.
Se l'esame invece dimostrasse la presenza di una malattita coronarica, dubito che un paziente tumorale con metastasi diffuse possa avere indicazione ad una rivascolarizzazione (sia chirurgica per l'elevato rischio operatorio e sia mediante angioplastica per la necessità di trattamento antiaggregante aggressivo che esporrebbe suo nonno ad un elevato rischio emorragico).
Credo che sia giusta l'indicazioni dei cardiologi che hanno uin cura suo nonno.
A disposizione per ulteriori consulti
Le tecniche da lei indicate sono effettivamente applicabili, ma si tratta di capire come utilizzare il loro risultato.
Se tali esami dimostrassero la assenza di una malattia coronarica suo nonno avrebbe inutilmente fatto l'esame.
Se l'esame invece dimostrasse la presenza di una malattita coronarica, dubito che un paziente tumorale con metastasi diffuse possa avere indicazione ad una rivascolarizzazione (sia chirurgica per l'elevato rischio operatorio e sia mediante angioplastica per la necessità di trattamento antiaggregante aggressivo che esporrebbe suo nonno ad un elevato rischio emorragico).
Credo che sia giusta l'indicazioni dei cardiologi che hanno uin cura suo nonno.
A disposizione per ulteriori consulti
Massimo Tidu M.D.
Medico Specialista in Cardiologia
www.massimotidu.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.5k visite dal 16/07/2009.
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