Tachicardia atriale

Buongiorno, ho 45 anni, sono normopeso non fumo e non bevo alcolici.

Sono stata ablata per tpsv da rientro nodale a maggio 2019.

Da allora non ho più avuto episodi (avevo tachicardie a 280 battiti anche 3 volte al mese della durata anche di 30 min).

Ovviamente ho le extrasistole circa un centinaio al giorno sia sopraventricolari che ventricolari (meno).
Sono pesanti ma, sono rassegnata ad averle, quando non sto bene con lo stomaco e soprattutto con L intestino esempio dopo essere andata in bagno partono delle extrasistole più importanti e ieri mattina dopo appunto essere stata in bagno, mi è venuto un innesco di tachicardia; li so riconoscere molto bene, avendone sofferto a lungo.

É partito come quando partiva la tpsv, improvviso giramento di testa con senso di stordimento, senso di svenimento, calo bruscò pressorio, poi una tachicardia a frequenza molto più bassa della tpsv ma comunque era un aritmia.
Durata circa 1 minuto e mezzo o due.
La cosa diversa è stato un grande calore al petto e formicolio che non avevo mai avuto prima durante gli attacchi, questa cosa mi ha spaventata molto.

Mi sono accasciata sul letto per fortuna ero in casa e La mini crisi è passata.
Dico mini perché appunto la frequenza era molto più bassa della mia ex tpsv e così come il tempo di durata.
Premesso che sono già felice che non sia partita la Tpsv, la mia domanda è può essere stata una tachicardia atriale magari data proprio dall ablazione subita?
Se dovesse ricapitare cosa potrei fare?
Trattenere il respiro?
Colpi di tosse?
Quello che mi spaventa è essere al volante delle macchina oppure in qualche posto chiuso.
Se ci fosse un metodo per attenuare le extrasistole... i run e le eventuali crisi.

Vi ringrazio anticipatamente, chi vi scrive è una persona che ha reale bisogno di consigli.

Grazie.