Possibile rilevare miocardite qualche settimana dopo?
Vi scrivo per chiedere delucidazioni su una questione relativa a dei disturbi molto fastidiosi che mi porto dietro da Settembre, quando ho iniziato ad accusare dolore al petto, fortissima tachicardia costante ed aggravata da ogni minimo sforzo, affanno, extrasistoli, sensazione di bisogno d’aria, stanchezza mai provata prima e perdita drastica di appetito con conseguente significativa perdita di peso.
Finanche uno svenimento.
Arriva anche la febbre, mi rivolgo ad un medico il quale pensa si tratti di Covid, ma il tampone risulta negativo.
Mi convince che si tratti di influenza e mi tranquillizzo, osservando riposo.
Passata la febbre (che comunque tornava ogni tanto come febbriciattola), la tachicardia e la sensazione di affaticamento sono rimaste, rendendomi la vita difficile nell’affrontare anche le cose più basilari.
Finalmente la tachicardia è adesso rientrata ma rimane una stanchezza invalidante ed ingiustificata.
Ho svolto alcuni controlli aggiuntivi (nessuno si è soffermato sul cuore) ma adesso mi è sorto un dubbio che potesse essersi trattato di miocardite e vorrei fare degli esami di accertamento approfonditi giusto per una mia tranquillità.
Dal momento che sono passate 3 settimane dalla fine dei sintomi acuti (quelli di cui sopra), è possibile che esami del sangue più specifici rilevino ancora qualcosa?
(un normale emocromo eseguito due settimane dopo la fenbre non ha rilevato particolari alterazioni).
Inoltre, è possibile che nel frattempo un ecodoppler possa rilevare chiare tracce in tal senso, dovesse essersi trattato di questo?
Grazie mille.
cecchini
Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso
Mi era stato detto che dopo tre settimane, a meno di casi gravi con conseguente comparsa di cicatrici permanenti (scusi se il termine è improprio, vado a memoria), è improbabile che ci siano tracce.
Non che sia determinante, ma vorrei capire se un’eventuale mancanza di tali tracce sia da interpretare come chiaro segno dell’assenza di una pregressa miocardite o se comunque in tre settimane è impossibile che siano sparite, ammesso ci sia stata.
Stessa cosa per la troponina.
Grazie ancora.
Gli esami che le ho scritto prima servono a formulare il sospetto di una miocardite ancora in atto
cecchini
Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
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Non sapevo che la RM cardiaca potesse rilevare qualsiasi precedente miocardite anche non grave. Da quello che descrive, otterrei una certezza matematica a prescindere dal tempo e dagli effetti lasciati. Utilissima informazione da considerare dopo gli esami iniziali che mi ha suggerito, che effettuerò a breve.
Un’ultima curiosità: la RM con contrasto e la TAC con contrasto sono la stessa cosa/raggiungono il medesimo effetto/precisione rispetto a quanto descrittole?
Una buona giornata e grazie ancora davvero.
cecchini
Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
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Se la RM cardiaca rileva sempre e comunque passate miocarditi, anche lievi e senza alterazioni permanenti del tessuto cardiaco, mi chiedo allora se questa infiammazione implichi comunque un danno/traccia permanente al cuore e alla funzione cardiaca?
Non le nego che, dopo settimane di peregrinare (cercando di capire quale potesse essere stato il problema), mi sono sentito quasi sollevato all’idea di un’infiammazione che, seppur delicata trattandosi di cuore, potesse finalmente dare una risposta a dei sintomi fastidiosi ma che comunque mi avrebbero permesso un ritorno sereno e normale alla vita di sempre.
Ho letto molto sulla miocardite e mi ero tranquillizzato all’idea che, eccezion fatta per i casi più gravi, potesse trattarsi un’infiammazione transitoria senza conseguenze permanenti. È un falso mito?
Mi scuso ancora immensamente per il disturbo arrecatole e la ringrazio di vero cuore per la sua gentilezza. Le farò sapere.
La miocarditi puo' lascare cicatrici indelebili sul cuore oppure ...seppur raramente evolvere verso una cardiomiopatia dilatativa.
Quindi esegua una RM con contrasto se vuole vederci chiaro
Il mio consulto finisce qui e non le risponderò' piu' oltre eccetto il caso che voglia comunicarmi l'esito di tale esame
cordialita'
cecchini
Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
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