Recupero post miopericardite acuta
Buonasera,
Sono un ragazzo di 21 anni, e sono stato da poco dimesso dopo 10 giorni di ricovero ospedaliero, 4 dei quali in terapia intensiva cardiologica, per una miopericardite acuta di eziologia virale.
Mi sono presentato in PS con febbre alta, forti dolori al petto, difficoltà respiraroria e cardiopalmo.
La diagnosi è stata formulata sulla base di un ECG patologico con sopraslivellamento del tratto st e sottoslivellamento del pr diffusi (poi ho fatto anche le t negative), con livelli di troponina nel sangue di 4000 ng/L.
Nonostante la preoccupazione l’ecocardio ha escluso danni funzionali al cuore, di seguito il referto:
ventricolo sinistro di normali dimensioni e volumi (DTD 49 mm, SIVtd 7mm, PPtd 9mm, Vol ta 133ml), lieve ipocinesia del setto basale con normale cinetica globale, FE 64%.
Ventricolo destro con normali dimensioni e
cinetica, TAPSE 26mm, RVFAC 38%.
Movimento alterato del setto interventricolare.
Normale pattern transmitralico di
riempimento ventricolare, insufficienza mitralica di grado minimo.
Insufficienza tricuspidale di grado minimo, PAPs 31+5 mmHg.
Minimo versamento pericardico infero-dorsale privo di ripercussioni emodinamiche.
Sono ora a casa con cura a base di ibuprofene e colchicina.
Sul foglio di dimissioni si parla di 6 mesi di totale astinenza da sforzi fisici, a seguito dei quali si consiglia attività fisica moderata (30 min/die di passeggiata in pianura o cyclette).
Nei vari reparti tuttavia diversi cardiologi sono stati meno conservativi sui tempi di recupero, e in ogni caso credo sia auspicabile una qualche forma di progressività in questo senso.
Data la mia giovane età e la sostanziale assenza di danni funzionali al cuore risultata all’ecocardio (nonostante gli alti livelli di troponina raggiunti con conseguente danno ai miociti), chiedo delucidazioni sulla misura di questo mio periodo di riposo.
Sono stato dimesso 2 giorni fa e sono tutto sommato in forze (persistono oppressione/lieve dolore al petto e cardiopalmo, da quanto ho capito l’infiammazione è ancora in corso e rientrerà in qualche settimana), ma non voglio fare nulla che possa mettermi a rischio prima di avere sentito il parere di specialisti.
Di seguito i miei quesiti:
1) Una breve passeggiata a passo lento e con attenzione a evitare veri e propri sforzi può essere una buona idea già da subito?
In caso contrario, indicativamente quanto devo aspettare per poter uscire di casa e passeggiare con calma in città o al parco?
2) So che i tempi di astinenza da attività fisica in casi come i miei sono sui 3 / 6 mesi, ma c’è una sostanziale differenza tra i due per un ragazzo giovane. In ospedale differenti cardiologi si sono espressi diversamente: secondo alcuni a gennaio sarei potuto tornare a sciare con intensità senza problemi, secondo altri ferreo riposo per 6 mesi e in seguito ancora cautela e moderazione.
3) ho un certo timore di recidive, che so essere dietro l’angolo.
Esiste qualche accorgimento che possa ridurne la probabilità?
Ringrazio in anticipo e sentitamente.
Cordiali saluti
LM
Sono un ragazzo di 21 anni, e sono stato da poco dimesso dopo 10 giorni di ricovero ospedaliero, 4 dei quali in terapia intensiva cardiologica, per una miopericardite acuta di eziologia virale.
Mi sono presentato in PS con febbre alta, forti dolori al petto, difficoltà respiraroria e cardiopalmo.
La diagnosi è stata formulata sulla base di un ECG patologico con sopraslivellamento del tratto st e sottoslivellamento del pr diffusi (poi ho fatto anche le t negative), con livelli di troponina nel sangue di 4000 ng/L.
Nonostante la preoccupazione l’ecocardio ha escluso danni funzionali al cuore, di seguito il referto:
ventricolo sinistro di normali dimensioni e volumi (DTD 49 mm, SIVtd 7mm, PPtd 9mm, Vol ta 133ml), lieve ipocinesia del setto basale con normale cinetica globale, FE 64%.
Ventricolo destro con normali dimensioni e
cinetica, TAPSE 26mm, RVFAC 38%.
Movimento alterato del setto interventricolare.
Normale pattern transmitralico di
riempimento ventricolare, insufficienza mitralica di grado minimo.
Insufficienza tricuspidale di grado minimo, PAPs 31+5 mmHg.
Minimo versamento pericardico infero-dorsale privo di ripercussioni emodinamiche.
Sono ora a casa con cura a base di ibuprofene e colchicina.
Sul foglio di dimissioni si parla di 6 mesi di totale astinenza da sforzi fisici, a seguito dei quali si consiglia attività fisica moderata (30 min/die di passeggiata in pianura o cyclette).
Nei vari reparti tuttavia diversi cardiologi sono stati meno conservativi sui tempi di recupero, e in ogni caso credo sia auspicabile una qualche forma di progressività in questo senso.
Data la mia giovane età e la sostanziale assenza di danni funzionali al cuore risultata all’ecocardio (nonostante gli alti livelli di troponina raggiunti con conseguente danno ai miociti), chiedo delucidazioni sulla misura di questo mio periodo di riposo.
Sono stato dimesso 2 giorni fa e sono tutto sommato in forze (persistono oppressione/lieve dolore al petto e cardiopalmo, da quanto ho capito l’infiammazione è ancora in corso e rientrerà in qualche settimana), ma non voglio fare nulla che possa mettermi a rischio prima di avere sentito il parere di specialisti.
Di seguito i miei quesiti:
1) Una breve passeggiata a passo lento e con attenzione a evitare veri e propri sforzi può essere una buona idea già da subito?
In caso contrario, indicativamente quanto devo aspettare per poter uscire di casa e passeggiare con calma in città o al parco?
2) So che i tempi di astinenza da attività fisica in casi come i miei sono sui 3 / 6 mesi, ma c’è una sostanziale differenza tra i due per un ragazzo giovane. In ospedale differenti cardiologi si sono espressi diversamente: secondo alcuni a gennaio sarei potuto tornare a sciare con intensità senza problemi, secondo altri ferreo riposo per 6 mesi e in seguito ancora cautela e moderazione.
3) ho un certo timore di recidive, che so essere dietro l’angolo.
Esiste qualche accorgimento che possa ridurne la probabilità?
Ringrazio in anticipo e sentitamente.
Cordiali saluti
LM
[#1]
Camminare può camminare.
Sciare per questo inverno lo,escluderei.
Non ci sono prevenzioni per recidive
Purtroppo sono malattie molto pericolose .
arrivederci
Sciare per questo inverno lo,escluderei.
Non ci sono prevenzioni per recidive
Purtroppo sono malattie molto pericolose .
arrivederci
Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso
[#2]
Utente
Buongiorno dottore,
La ringrazio di cuore per la risposta. Non voglio abusare della sua cortesia ma mi permane un dubbio. Sono perfettamente consapevole che la miopericardite non sia una passeggiata e che possa portare a esiti drammatici in alcuni casi, ma nella mia situazione, non avendo avuto aritmie e avendo conservato la funzione del cuore (mi dicono), tutti i cardiologi mi hanno detto che a seguito del riposo e delle cure prescritte (discorso recidive a parte) sono fuori pericolo e tornerò alla vita che facevo prima al 100%. Alla luce dei dati che ho fornito nel messaggio precedente, può confermare questa prognosi benigna? Per quanto riguarda lo sci e altre attività sportive, mi asterrò fino all’ok dei medici: non voglio correre rischi.
La ringrazio ancora per la sua cortesia e comprensione.
LM
La ringrazio di cuore per la risposta. Non voglio abusare della sua cortesia ma mi permane un dubbio. Sono perfettamente consapevole che la miopericardite non sia una passeggiata e che possa portare a esiti drammatici in alcuni casi, ma nella mia situazione, non avendo avuto aritmie e avendo conservato la funzione del cuore (mi dicono), tutti i cardiologi mi hanno detto che a seguito del riposo e delle cure prescritte (discorso recidive a parte) sono fuori pericolo e tornerò alla vita che facevo prima al 100%. Alla luce dei dati che ho fornito nel messaggio precedente, può confermare questa prognosi benigna? Per quanto riguarda lo sci e altre attività sportive, mi asterrò fino all’ok dei medici: non voglio correre rischi.
La ringrazio ancora per la sua cortesia e comprensione.
LM
[#3]
IN medicina non esiste il 100%. Chi lo dice e' un ignorante o un presuntuoso.
cecchini
cecchini
Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 836 visite dal 17/09/2022.
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