Follow-up e possibili percorsi dopo extrasistoli ventricolari in giovane età
Buongiorno,
Premetto che pongo questa domanda essendo già seguito annualmente dal servizio di cardiologia della mia ASL e lo faccio più che altro per avere un'idea riguardo a possibili (o meno) altre strade ed eventualmente usare possibili spunti per cercare -nel caso- ulteriori consulti oltre al mio controllo annuale.
Sono un uomo di 31 anni, sempre stato in relativa buona salute.
All'età di 27 anni sono stato ricoverato per un paio di settimane presso la cardiologia della mia città dopo essermi recato in DEA con sensazione extrasistolica, cardiopalmo e auto-rilevazione di polso aritmico e tachicardia (non avevo altri sintomi, né angor, né dispnea o lipotimie o sincopi).
Non ho mai assunto droghe, consumo pochissimo alcol e al tempo avevo un'assunzione di 5-6 caffé die da lì poi drasticamente ridotta.
Al referto ECG del DEA: frequenti extrasistoli ventricolari monomorfe (morfologia a BBDX con transizione in V2 e asse a +150) , talvolta con R su porzione discendente della T, frequentemente organizzate in bigeminismo, inoltre due triplette ventricolari monomorfe con RR min 200ms.
Nei tratti in ritmo sinusale: tachicardia sinusale a 110bpm, PQ 160 ms, QRS 80 ms, asse elettrico intermedio e atipie aspecifiche della polarizzazione.
Pressione 140/90 ritornata poi a 120/60 di media durante la degenza.
Nel corso della degenza ho fatto innumerevoli ecocardio, svariati esami ematici (elettroliti, funzionalità tiroidea, troponina, NT proBNP) e un test da sforzo: tutti nella norma.
Al monitoraggio telemetrico hanno registrato alcuni lembi di TVNS di massimo 9 battiti.
Il tutto è regredito con terapia betabloccante (inizialmente 100 mg die di metoprololo in 2 somministrazioni).
Ho successivamente fatto una RMN cardiaca risultata completamente nella norma.
Mi è stato ridotto al primo controllo il metoprololo a 50 mg die in 2 somministrazioni, poi cambiato in un controllo successivo a bisoprololo 2, 5 per una volta die su mia richiesta di monodosaggio (lavoro su turni avevo qualche problema con gli orari).
Ogni anno eseguo un holter e un visita cardiologica e da allora è sempre tutto relativamente nella norma.
Ogni tanto percepisco qualche extrasistole (2 o 3 volte al mese mediamente), raramente numerose (casi in cui sono state molte e durate qualche minuto magari una volta o due all'anno), mai capitate nei giorni in cui ho fatto gli holter, ma appunto ormai riesco a riconoscerle.
Mi è stato fatto intendere che si tratti -probabilmente- di un focus aritmogeno che però è controllato con il betabloccante e va bene così.
La mia domanda è: esistono altri approfondimenti che meriterebbe fare o devo rassegnarmi al betabloccante a vita?
Mi ci sono abbastanza abituato ma ogni tanto gli effetti collaterali si fanno sentire, quindi da qui la curiosità e la domanda.
Eventualmente posso aspettarmi altre conseguenze da una terapia di questo tipo portata avanti vita natural durante?
Vi ringrazio anticipatamente e vi auguro una buona giornata.
Premetto che pongo questa domanda essendo già seguito annualmente dal servizio di cardiologia della mia ASL e lo faccio più che altro per avere un'idea riguardo a possibili (o meno) altre strade ed eventualmente usare possibili spunti per cercare -nel caso- ulteriori consulti oltre al mio controllo annuale.
Sono un uomo di 31 anni, sempre stato in relativa buona salute.
All'età di 27 anni sono stato ricoverato per un paio di settimane presso la cardiologia della mia città dopo essermi recato in DEA con sensazione extrasistolica, cardiopalmo e auto-rilevazione di polso aritmico e tachicardia (non avevo altri sintomi, né angor, né dispnea o lipotimie o sincopi).
Non ho mai assunto droghe, consumo pochissimo alcol e al tempo avevo un'assunzione di 5-6 caffé die da lì poi drasticamente ridotta.
Al referto ECG del DEA: frequenti extrasistoli ventricolari monomorfe (morfologia a BBDX con transizione in V2 e asse a +150) , talvolta con R su porzione discendente della T, frequentemente organizzate in bigeminismo, inoltre due triplette ventricolari monomorfe con RR min 200ms.
Nei tratti in ritmo sinusale: tachicardia sinusale a 110bpm, PQ 160 ms, QRS 80 ms, asse elettrico intermedio e atipie aspecifiche della polarizzazione.
Pressione 140/90 ritornata poi a 120/60 di media durante la degenza.
Nel corso della degenza ho fatto innumerevoli ecocardio, svariati esami ematici (elettroliti, funzionalità tiroidea, troponina, NT proBNP) e un test da sforzo: tutti nella norma.
Al monitoraggio telemetrico hanno registrato alcuni lembi di TVNS di massimo 9 battiti.
Il tutto è regredito con terapia betabloccante (inizialmente 100 mg die di metoprololo in 2 somministrazioni).
Ho successivamente fatto una RMN cardiaca risultata completamente nella norma.
Mi è stato ridotto al primo controllo il metoprololo a 50 mg die in 2 somministrazioni, poi cambiato in un controllo successivo a bisoprololo 2, 5 per una volta die su mia richiesta di monodosaggio (lavoro su turni avevo qualche problema con gli orari).
Ogni anno eseguo un holter e un visita cardiologica e da allora è sempre tutto relativamente nella norma.
Ogni tanto percepisco qualche extrasistole (2 o 3 volte al mese mediamente), raramente numerose (casi in cui sono state molte e durate qualche minuto magari una volta o due all'anno), mai capitate nei giorni in cui ho fatto gli holter, ma appunto ormai riesco a riconoscerle.
Mi è stato fatto intendere che si tratti -probabilmente- di un focus aritmogeno che però è controllato con il betabloccante e va bene così.
La mia domanda è: esistono altri approfondimenti che meriterebbe fare o devo rassegnarmi al betabloccante a vita?
Mi ci sono abbastanza abituato ma ogni tanto gli effetti collaterali si fanno sentire, quindi da qui la curiosità e la domanda.
Eventualmente posso aspettarmi altre conseguenze da una terapia di questo tipo portata avanti vita natural durante?
Vi ringrazio anticipatamente e vi auguro una buona giornata.
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Direi che lei sia stato indagato e curato bene. NOn ci sono altri esami da fare e la terapia beta bloccante e' molto maneggevole e sicura e la proseguirei indefinitamente, anche perche' e' uno dei cardiprotettori migliori
cordialita'
cecchini
cordialita'
cecchini
Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.6k visite dal 22/07/2022.
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