Il mio cuore mi preoccupa
Salve, sono Francesca ho 31 anni, ho sempre svolto una vita regolare in buona salute e in forma fisica.
A gennaio ho contratto il covid, positiva per due settimane ma senza problemi.
A fine gennaio ho iniziato ad avvertire affaticamento e dolore al petto, per questo motivo mi sono recata da una cardiologa che ha richiesto un RMN cardiaco per una sospetta pericardite.
Fortunatamente l'esame non ha evidenziato alcun problema cardiaco.
Quindi ha voluto continuare gli accertamenti facendomi l'esame dell'holter per 24h, con il seguente esito: Ritmo sinusale per tutta la durata della registrazione, tendenzialmente tachicardico interrotto da rarissime sveb.
Non aritmie iper/ipocinetiche.
Alterazioni aspecifiche della fase di ripolarizzazione durante tachicardia.
Mi ha riferito che molto probabilmente è una tachicardia post-Covid e che piano piano andrà migliorando.
A fine mese dovrò ripetere l'esame.
Nel frattempo ho intrapreso un percorso con una psicologa, perchè tutto questo mi ha allarmato e ho paura che il mio cuore abbia dei problemi, ammetto di avere il pensiero fisso all'infarto.
Quindi vorrei avere un consiglio, o meglio una conferma: -), che questa tachicardia non è pericolosa, e cosa poter fare per farla andare via e ritornare ad essere la solita Francesca spensierata perchè la cosa che mi infastidisce è che come mi alzo i miei battiti arrivano a 110/120 e non vorrei che riprendendo l'attività fisica aumentino ancora di più.
Ringrazio anticipatamente.
A gennaio ho contratto il covid, positiva per due settimane ma senza problemi.
A fine gennaio ho iniziato ad avvertire affaticamento e dolore al petto, per questo motivo mi sono recata da una cardiologa che ha richiesto un RMN cardiaco per una sospetta pericardite.
Fortunatamente l'esame non ha evidenziato alcun problema cardiaco.
Quindi ha voluto continuare gli accertamenti facendomi l'esame dell'holter per 24h, con il seguente esito: Ritmo sinusale per tutta la durata della registrazione, tendenzialmente tachicardico interrotto da rarissime sveb.
Non aritmie iper/ipocinetiche.
Alterazioni aspecifiche della fase di ripolarizzazione durante tachicardia.
Mi ha riferito che molto probabilmente è una tachicardia post-Covid e che piano piano andrà migliorando.
A fine mese dovrò ripetere l'esame.
Nel frattempo ho intrapreso un percorso con una psicologa, perchè tutto questo mi ha allarmato e ho paura che il mio cuore abbia dei problemi, ammetto di avere il pensiero fisso all'infarto.
Quindi vorrei avere un consiglio, o meglio una conferma: -), che questa tachicardia non è pericolosa, e cosa poter fare per farla andare via e ritornare ad essere la solita Francesca spensierata perchè la cosa che mi infastidisce è che come mi alzo i miei battiti arrivano a 110/120 e non vorrei che riprendendo l'attività fisica aumentino ancora di più.
Ringrazio anticipatamente.
[#1]
IO non ho parole per cio che concerne eseguire una RM per il sospetto di una pericardite che si poteva escludere con una ecocardiografia...
Detto questo lei ha bisogno di una terapia farmacologica per la sua ansia
cordialita'
cecchini
Detto questo lei ha bisogno di una terapia farmacologica per la sua ansia
cordialita'
cecchini
Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso
[#2]
Utente
Logicamente non è stato richiesto da me RM e come ho ammesso, ho iniziato il percorso da una psicologa in virtù di quello che la cardiologa erroneamente mi aveva diagnosticato. Voi medici avete un ruolo importante e a volte le vostre risposte, con parole e commenti inappropriati ci portano ad aumentare le ansie come il suo commento del bisogno di un farmaco per l’ansia, quando basterebbero delle semplici parole tranquillizzanti, visto il motivo della mia richiesta. La ringrazio lo stesso per il suo consiglio.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 777 visite dal 13/04/2022.
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