Frequenza controlli ed esami cardiaci

Gentilissimi professionisti, premetto che la domanda è frutto sicuramente di ragionamenti ipocondriaci ed ansiosi, che sto curando adeguatamente con gli specialisti giusti, benché il percorso sia tortuoso e lungo.

Uno degli argomenti peggiori riguardo la mia ansia a sfondo ipocondriaco è proprio la salute del cuore.


Ho 25 anni, ed ho effettuato negli anni, ECG (decine di volte tra visite sportive e controlli), Ecocardiogramma (almeno 5-6 volte), holter 24h (1 volta se non 2), prova da sforzo (quattro anni fa 1 sola volta), e analisi di ogni genere e tipo (più volte negli anni).

Nonostante l'unica cosa forse rilevante è stata qualche anno fa, a seguito di un'ecocardiogramma, una lieve insufficienza della valvola mitralica (che per paura non ho mai indagato, e che comunque non è stata sottolineata nel controllo che ho fatto a Novembre 2021), la mia fobia continua ad essere legata ai problemi al cuore.


Ogni tipo di spia come dolori al petto passeggeri, tachicardia di natura ansiosa, senso di sbandamento et similia, mi fa temere che possa derivare dal cuore, alimentando l'ansia ed il circolo vizioso ad essa legato.


Ora, la domanda è, alla luce pure del mio quadro clinico nella normalità più assoluta, ogni quanto tempo consigliereste di fare esami come ECG, ecocardiogramma ed eventualmente holter o prova da sforzo?


Tendo a precisare pure che la mia pressione è tendenzialmente bassa, e che in famiglia non ci sono casi noti di problemi al cuore, meno che meno in giovane età.

Pure se l'atteggiamento è sicuramente disfunzionale, mi controllerei ogni 6-12 mesi al massimo, per tenere a bada l'ansia e la preoccupazione.
Questo anche perché eventi come stress, ansia, vaccini, febbre ecc.
mi fanno temere che possano essere dannosi per il cuore, o alcune strutture di esso.


Grazie per la disponibilità che vorrete mostrarmi.
Abbiate pazienza con chi è più ansioso come me.
Buon lavoro.