Terapia per lieve insufficienza cardiaca dovuta probabilmente a troppo sport
Gentile dottore,
la ringrazio per le numerose risposte che mi ha dato sino ad oggi, ci siamo già sentiti su questo forum.
Sono un uomo di 33 anni, 1.90x91 kg, al quale cinque mesi fa è stata riscontrata una FE del 45% ed una dilatazione del ventricolo sinistro (Dtd 66mm).
Attualmente sono in cura con Cardicor 1, 25 mg e Triatec 2, 5mg.
Le ragioni che hanno portato a questo quadro sono legate probabilmente ad una mia improvvisa esagerazione nel fare sport.
In un anno ero passato dal fare corsette amatoriali ad un duro regime di allenamento, in cui non ho prestato la giusta attenzione al riposo.
I cardiologi dell'ambulatorio che mi seguono hanno dunque concordato una cura "leggera", volendo aspettare prima di fare diagnosi di cardiomiopatia dilatativa ed iniziare la terapia completa contro lo scompenso (non ho precedenti in famiglia/non ho avuto miocardite/fino all'anno precedente allo sport intenso non ho mai neanche sospettato lontanamente di avere problemi cardiaci).
In quattro mesi di cura ho avuto dei miglioramenti significativi dei sintomi che avvertivo (non ho più fiatone da disteso, riesco a dormire con un solo cuscino ed a fare tutte le attività ordinarie) ma allo stesso tempo mi sento di riconoscere che i sintomi non sono completamente scomparsi.
In particolare noto che se vivo una settimana particolarmente stressante torno ad avvertire dolori che la mia mente riconosce come cardiaci (avverto un peso al petto che mi sembra apparentemente un dolore nervoso/muscolare ma che io SO provenire dal cuore e che mi rende più faticoso fare le attività quotidiane).
In soldoni mi sembra di avere avuto dei miglioramenti ma anche che questo percorso di cura non sia granitico ma invece viva anche delle battute di arresto.
Siccome mi avvicino alla visita di controllo, le vorrei chiedere se -alla luce dei risultati clinici - concorda nella terapia prescritta o se è invece opportuno che io pretenda una cura più severa.
Secondo lei lo sport intenso può causare un quadro come il mio - senza che questo rientri nella "cardiomiopatia dilatativa idiopatica"?.
Insomma: il mio problema è degenerativo o astenendomi dallo sport come ormai faccio da un anno e mezzo posso sperare di risolvere il mio problema?
Mi scuso se mi sono dilungato e se le ho ricapitolato dettagli già espressi in altri consulti.
Le auguro una buona giornata.
la ringrazio per le numerose risposte che mi ha dato sino ad oggi, ci siamo già sentiti su questo forum.
Sono un uomo di 33 anni, 1.90x91 kg, al quale cinque mesi fa è stata riscontrata una FE del 45% ed una dilatazione del ventricolo sinistro (Dtd 66mm).
Attualmente sono in cura con Cardicor 1, 25 mg e Triatec 2, 5mg.
Le ragioni che hanno portato a questo quadro sono legate probabilmente ad una mia improvvisa esagerazione nel fare sport.
In un anno ero passato dal fare corsette amatoriali ad un duro regime di allenamento, in cui non ho prestato la giusta attenzione al riposo.
I cardiologi dell'ambulatorio che mi seguono hanno dunque concordato una cura "leggera", volendo aspettare prima di fare diagnosi di cardiomiopatia dilatativa ed iniziare la terapia completa contro lo scompenso (non ho precedenti in famiglia/non ho avuto miocardite/fino all'anno precedente allo sport intenso non ho mai neanche sospettato lontanamente di avere problemi cardiaci).
In quattro mesi di cura ho avuto dei miglioramenti significativi dei sintomi che avvertivo (non ho più fiatone da disteso, riesco a dormire con un solo cuscino ed a fare tutte le attività ordinarie) ma allo stesso tempo mi sento di riconoscere che i sintomi non sono completamente scomparsi.
In particolare noto che se vivo una settimana particolarmente stressante torno ad avvertire dolori che la mia mente riconosce come cardiaci (avverto un peso al petto che mi sembra apparentemente un dolore nervoso/muscolare ma che io SO provenire dal cuore e che mi rende più faticoso fare le attività quotidiane).
In soldoni mi sembra di avere avuto dei miglioramenti ma anche che questo percorso di cura non sia granitico ma invece viva anche delle battute di arresto.
Siccome mi avvicino alla visita di controllo, le vorrei chiedere se -alla luce dei risultati clinici - concorda nella terapia prescritta o se è invece opportuno che io pretenda una cura più severa.
Secondo lei lo sport intenso può causare un quadro come il mio - senza che questo rientri nella "cardiomiopatia dilatativa idiopatica"?.
Insomma: il mio problema è degenerativo o astenendomi dallo sport come ormai faccio da un anno e mezzo posso sperare di risolvere il mio problema?
Mi scuso se mi sono dilungato e se le ho ricapitolato dettagli già espressi in altri consulti.
Le auguro una buona giornata.
[#1]
Lo sport intenso e prolungato è deleterio per il cuore più sano, tanto è vero che nessuna specie animale lo fa ....
probabilmente una vita normale con attività fisica normale nei mesi e negli anni potranno riportare il suo cuore a lavorare con volumi e contrattilità migliore.
Si chiama detraining
cecchini
probabilmente una vita normale con attività fisica normale nei mesi e negli anni potranno riportare il suo cuore a lavorare con volumi e contrattilità migliore.
Si chiama detraining
cecchini
Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso
[#2]
Utente
Dottore, la ringrazio per la risposta. Avrei un'ultima domanda.
Quando sono particolarmente stanco, stressato o vivo una forte emozione tendo ad avvertire un formicolio ed un calore sul petto sinistro, spesso anche dietro la scapola. Di istinto non lo considero un dolore cardiaco "tipico" stile anginoso ma mi viene più da pensare a meccanismi di compenso, magari ormonali? E' una mia idea naturalmente... Tendo a escludere che sia ansia perchè persiste anche nei giorni immediatamente successivi al momento di stress. Mi sembra di vivere una condizione di nervosismo localizzato al petto.
Le sto descrivendo un sintomo che mi ha accompagnato per tutto il periodo precedente al lieve calo della frazione di eiezione, quando il cuore era però già dilatato. E soprattutto che persiste, nonostante io non avverta più problemi respiratori.
Pensa che un miglioramento della funzionalità potrà determinare anche una risoluzione di questi sintomi? Oppure ormai il danno è irreversibile?
La ringrazio per l'eventuale risposta.
Quando sono particolarmente stanco, stressato o vivo una forte emozione tendo ad avvertire un formicolio ed un calore sul petto sinistro, spesso anche dietro la scapola. Di istinto non lo considero un dolore cardiaco "tipico" stile anginoso ma mi viene più da pensare a meccanismi di compenso, magari ormonali? E' una mia idea naturalmente... Tendo a escludere che sia ansia perchè persiste anche nei giorni immediatamente successivi al momento di stress. Mi sembra di vivere una condizione di nervosismo localizzato al petto.
Le sto descrivendo un sintomo che mi ha accompagnato per tutto il periodo precedente al lieve calo della frazione di eiezione, quando il cuore era però già dilatato. E soprattutto che persiste, nonostante io non avverta più problemi respiratori.
Pensa che un miglioramento della funzionalità potrà determinare anche una risoluzione di questi sintomi? Oppure ormai il danno è irreversibile?
La ringrazio per l'eventuale risposta.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 3.2k visite dal 22/03/2022.
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