Sindrome Wolf-Parkinson-White
Ill.mo professore,
sono un ragazzo di 26 anni, mi chiamo Diego e abito in provincia di Mantova. Due anni fa mi è stata diagnosticata la sindrome di Wolf Parkinson White. Ho eseguito i seguenti esami strumentali:
1. da "studio elettrofisiologico transesofageo" risulta: "Presenza di pre-eccitazione ventricolare, con fascio di Kent probabilmente postero-settale sinistro. Non si rilevano parametri indicativi di via anomala ad alto rischio. Inducibilità di fibrillazione atriale sostenuta (possibile aritmia clinica)".
2. da "holter 24h" risulta: "Ritmo sinusale per tutta la registrazione, rara extrasistolia ventricolare isolata, monomorfa. Non pause, periodi brevi di bradicardizzazione notturna con frequenza minima di 39 battiti. Tachicardia sinusale correlata ad attività fisica. Non alterazione del tratto st".
3. da "esame ecocardiografico" risulta: "Ventricolo sinistro di normali dimensioni e cinetica. Atrio sinistro normale. Lieve incurvamento sistolico dei lembi mitralici, che non raggiunge la significatività, per prolasso. Ventricolo destro non dilatato; in atrio destro, immagini in plus compatibili con residui della rete di Chiari. Aorta toracica normale. Al doppler, minimo rigurgito mitralico (proto e telesistolico), emodinamicamente irrilevante. Nel complesso esame non patologico".
Il mio medico mi ha parlato di una possibile operazione ("ablazione transcatetere"), dal momento che sono molto giovane e pratico ciclismo a livello amatoriale.
Vorrei quindi sapere: "Nel mio caso è meglio farmi operare? Se sì, quali sono i rischi connessi a tale operazione, quanti giorni di degenza richiede, e a quali strutture mi posso rivolgere? Se invece non mi facessi operare, che rischi corro?".
Certo della vostra disponibilità, vi ringrazio in anticipo per la risposta e mi scuso per la lunghezza del quesito.
sono un ragazzo di 26 anni, mi chiamo Diego e abito in provincia di Mantova. Due anni fa mi è stata diagnosticata la sindrome di Wolf Parkinson White. Ho eseguito i seguenti esami strumentali:
1. da "studio elettrofisiologico transesofageo" risulta: "Presenza di pre-eccitazione ventricolare, con fascio di Kent probabilmente postero-settale sinistro. Non si rilevano parametri indicativi di via anomala ad alto rischio. Inducibilità di fibrillazione atriale sostenuta (possibile aritmia clinica)".
2. da "holter 24h" risulta: "Ritmo sinusale per tutta la registrazione, rara extrasistolia ventricolare isolata, monomorfa. Non pause, periodi brevi di bradicardizzazione notturna con frequenza minima di 39 battiti. Tachicardia sinusale correlata ad attività fisica. Non alterazione del tratto st".
3. da "esame ecocardiografico" risulta: "Ventricolo sinistro di normali dimensioni e cinetica. Atrio sinistro normale. Lieve incurvamento sistolico dei lembi mitralici, che non raggiunge la significatività, per prolasso. Ventricolo destro non dilatato; in atrio destro, immagini in plus compatibili con residui della rete di Chiari. Aorta toracica normale. Al doppler, minimo rigurgito mitralico (proto e telesistolico), emodinamicamente irrilevante. Nel complesso esame non patologico".
Il mio medico mi ha parlato di una possibile operazione ("ablazione transcatetere"), dal momento che sono molto giovane e pratico ciclismo a livello amatoriale.
Vorrei quindi sapere: "Nel mio caso è meglio farmi operare? Se sì, quali sono i rischi connessi a tale operazione, quanti giorni di degenza richiede, e a quali strutture mi posso rivolgere? Se invece non mi facessi operare, che rischi corro?".
Certo della vostra disponibilità, vi ringrazio in anticipo per la risposta e mi scuso per la lunghezza del quesito.
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Caro Diego, la problematica da te seganalata è stata opportunamente approfondita. In considerazione della posizione del fascio accessario, dell'anamnesi sportiva, ti consiglio di risolvere definitivamente eseguendo l'ablazione transcatetere. Ti incoraggio dicendoti che l'intervento si effettua in anestesia locale (nelle regioni inguinali bilateralmente) dove verrano inseriti dei piccoli cateteri che permetteranno di "bruciare" o "congelare" il fascio anomalo. L'intervento dura da pochi minuti ad una ora con una degenza di due-tre giorni in ospedale. Chiaramente l'intervento va eseguito da personale esperto in quanto si potrebbe incautamente (evento peraltro rarissimo) danneggiare anche vie fisiologiche che richiederebbe in casi eccezionali l'impianto di un Pace maker. Ti consiglio di rivolgerti al centro di Elettrofisiologia di Bologna, di Asti, Torino o Milano dove esercitano cardiologi con elevato expertise.
Evitare l'intervento può predisporre ad episodi di aritmia cardiaca spesso transitoria, a volte persistente, che può giungere fino ad episodi lipotimici e/o sincopali (svenimento) molto sgradevoli ed in casi eccezionale potenzialmente rischiosi.
Dott. Alessandro IADANZA
Cardiologo
Evitare l'intervento può predisporre ad episodi di aritmia cardiaca spesso transitoria, a volte persistente, che può giungere fino ad episodi lipotimici e/o sincopali (svenimento) molto sgradevoli ed in casi eccezionale potenzialmente rischiosi.
Dott. Alessandro IADANZA
Cardiologo
Dr. Alessandro IADANZA
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