Troppi farmaci senza risoluzione
Salve dottori,
forse cardiologia non è la sezione giusta o meglio non la sola.
Scrivo per una situazione complicata di papà di 71.
Provo a riassumere per quanto possibile: infarto 11 anni fa operato con stent, in seguito diabete, arteriopatia periferica (5 angioplastiche), insufficienza arteriosa e venosa, BPCO, artrosi, ernie, rottura della cuffia rotatoria e conseguenti dolori al braccio.
Soffre di dolore cronico tra scosse, bruciori ecc.
L’ultima operazione di angioplastica delle femorali è fallita in quante le arterie sono marmo, fortunatamente ha buoni flussi collaterali!
Prende una quantità infinita di farmaci e la situazione peggiora sempre di più.
Terapia:
Pantoprazolo
Ivanabradina (inserita da poco invece del bisoprorolo)
Plavix
Cardiospirin
Eskim
Fripass
Dromos (2 volte al giorno)
Pregabalin (da 75 3 volte al giorno anche se dobbiamo scendere a 2 per effetti collaterali)
Ezetemibe
Metformina 500 (3 volte al giorno)
Trulicity puntura (una volta a settimana)
Broncodilatatore tutte le sere.
Per il dolore è stato aggiunto l’ossicodone con mg aumentati ogni 2 giorni ma dati gli effetti collaterali il terapista dice di scendere (5mg la mattina, 15 la sera).
In tutto si è aggiunta anche un anemia da carenza di ferro!
È sempre stanco, soffre di letargia, non può sedersi che si addormenta ma ha comunque dolore.
Inizia ad essere depresso e ansioso ed io non so più come aiutarlo.
Volevo chiedere:
se dal punto di vista cardiologico la terapia sembra corretta?
Se esiste un medico specialista che prenda in mano la terapia e dice se c’è un farmaco superfluo?
Lui avendo tanti problemi e dovendo correre a diversi specialisti, ognuno aggiungo il suo
Da figlia disperata chiedo solo un po’ di luce, di capire che strada seguire.
Grazie e scusate il lungo post.
PS: non posso chiedere al medico di base che l’anno scorso lo stava facendo morire di sepsi, con una saturazione a 81, ha fatto una puntura e se ne è andato.
Menomale che chiamammo il 118.
forse cardiologia non è la sezione giusta o meglio non la sola.
Scrivo per una situazione complicata di papà di 71.
Provo a riassumere per quanto possibile: infarto 11 anni fa operato con stent, in seguito diabete, arteriopatia periferica (5 angioplastiche), insufficienza arteriosa e venosa, BPCO, artrosi, ernie, rottura della cuffia rotatoria e conseguenti dolori al braccio.
Soffre di dolore cronico tra scosse, bruciori ecc.
L’ultima operazione di angioplastica delle femorali è fallita in quante le arterie sono marmo, fortunatamente ha buoni flussi collaterali!
Prende una quantità infinita di farmaci e la situazione peggiora sempre di più.
Terapia:
Pantoprazolo
Ivanabradina (inserita da poco invece del bisoprorolo)
Plavix
Cardiospirin
Eskim
Fripass
Dromos (2 volte al giorno)
Pregabalin (da 75 3 volte al giorno anche se dobbiamo scendere a 2 per effetti collaterali)
Ezetemibe
Metformina 500 (3 volte al giorno)
Trulicity puntura (una volta a settimana)
Broncodilatatore tutte le sere.
Per il dolore è stato aggiunto l’ossicodone con mg aumentati ogni 2 giorni ma dati gli effetti collaterali il terapista dice di scendere (5mg la mattina, 15 la sera).
In tutto si è aggiunta anche un anemia da carenza di ferro!
È sempre stanco, soffre di letargia, non può sedersi che si addormenta ma ha comunque dolore.
Inizia ad essere depresso e ansioso ed io non so più come aiutarlo.
Volevo chiedere:
se dal punto di vista cardiologico la terapia sembra corretta?
Se esiste un medico specialista che prenda in mano la terapia e dice se c’è un farmaco superfluo?
Lui avendo tanti problemi e dovendo correre a diversi specialisti, ognuno aggiungo il suo
Da figlia disperata chiedo solo un po’ di luce, di capire che strada seguire.
Grazie e scusate il lungo post.
PS: non posso chiedere al medico di base che l’anno scorso lo stava facendo morire di sepsi, con una saturazione a 81, ha fatto una puntura e se ne è andato.
Menomale che chiamammo il 118.
[#1]
La terapia appare ben impostata.
Purtroppo suo padre è ammalato di una gravissima aterosclerosi complicate dal diabete.
arrivederci
Purtroppo suo padre è ammalato di una gravissima aterosclerosi complicate dal diabete.
arrivederci
Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.7k visite dal 11/11/2021.
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