Vertigini, nausea, tachicardia
Gentile dottore,
proverò a spiegarle brevemente quello che mi è successo.
Premetto che alla fine di agosto ero corso al pronto soccorso per un, se possiamo definirlo così, attacco di tachicardia alternata alla sensazione che il cuore perdesse dei battiti, con senso di freddo agli arti, tutto accompagnato da nausea.
Sul referto si legge:
P.A.: 140/100 F.C.: 90 T.A.: 36 Saturazione: 100%
Obiettività nei limiti. Parametri vitali stabili.
ECG=RS, nei limiti
Orofaringe arrossato
Diagnosi: Toracalgia atipica
Consigli diagnostico-terapeutici: sciacqui con Aspirina effervescente
Sul referto dell’Elettrocardiogramma invece:
Ritmo sinusale, F.C. 82/min.
Tracciato nei limiti di norma.
Sono stato bene fino a due giorni fa. Sinceramente non ci pensavo proprio più, invece, risalendo da un'immersione profonda ad aria, subito dopo il cambio col nitrox(aria più ossigeno), comincio a non sentirmi a mio agio, mi gira la testa, sento formicolii agli arti e nausea. Credendo fosse quello che respiravo, subito riprendo l'aria, la situazione migliora, ma di ben poco. Il senso di vomito è tale da farmi sentire sapore acido in bocca dopo vari conati. Sento il cuore accelerare e fermarsi. La quota della prima sosta è tale(30 metri) da farmi escludere una malattia da decompressione o embolia. Finisco la decompressione, fuori dall'acqua mi rilasso per circa un'ora, e questi sintomi tendono a diminuire.
Per farla breve ad oggi, alternati ad un senso di benessere, ho episodi di capogiri e vertigini ed intorpidimento dei piedi, ed ogni tanto credo di sentire il cuore che perde un colpo.
Possono essere crisi di panico?
O che altro?
Che esami mi consiglia?
Grazie
proverò a spiegarle brevemente quello che mi è successo.
Premetto che alla fine di agosto ero corso al pronto soccorso per un, se possiamo definirlo così, attacco di tachicardia alternata alla sensazione che il cuore perdesse dei battiti, con senso di freddo agli arti, tutto accompagnato da nausea.
Sul referto si legge:
P.A.: 140/100 F.C.: 90 T.A.: 36 Saturazione: 100%
Obiettività nei limiti. Parametri vitali stabili.
ECG=RS, nei limiti
Orofaringe arrossato
Diagnosi: Toracalgia atipica
Consigli diagnostico-terapeutici: sciacqui con Aspirina effervescente
Sul referto dell’Elettrocardiogramma invece:
Ritmo sinusale, F.C. 82/min.
Tracciato nei limiti di norma.
Sono stato bene fino a due giorni fa. Sinceramente non ci pensavo proprio più, invece, risalendo da un'immersione profonda ad aria, subito dopo il cambio col nitrox(aria più ossigeno), comincio a non sentirmi a mio agio, mi gira la testa, sento formicolii agli arti e nausea. Credendo fosse quello che respiravo, subito riprendo l'aria, la situazione migliora, ma di ben poco. Il senso di vomito è tale da farmi sentire sapore acido in bocca dopo vari conati. Sento il cuore accelerare e fermarsi. La quota della prima sosta è tale(30 metri) da farmi escludere una malattia da decompressione o embolia. Finisco la decompressione, fuori dall'acqua mi rilasso per circa un'ora, e questi sintomi tendono a diminuire.
Per farla breve ad oggi, alternati ad un senso di benessere, ho episodi di capogiri e vertigini ed intorpidimento dei piedi, ed ogni tanto credo di sentire il cuore che perde un colpo.
Possono essere crisi di panico?
O che altro?
Che esami mi consiglia?
Grazie
[#1]
Gentile Signore,
non ha precisato se i disturbi lamentati a fine agosto erano insorti dopo un'immersione (analogamente a quanto accaduto recentemente).In attesa di tale chiarimento non è possibile esprimere alcun giudizio.
Ci faccia sapere
non ha precisato se i disturbi lamentati a fine agosto erano insorti dopo un'immersione (analogamente a quanto accaduto recentemente).In attesa di tale chiarimento non è possibile esprimere alcun giudizio.
Ci faccia sapere
dott. M. Morandi
[#2]
Gentile utente,
la sua ipotesi diagnostica (attacchi di panico) può essere corretta. La crisi avuta in riemersione può essere stata facilmente scatenata dalla variazione del rapporto pO2-pCO2, come ben noto in letteratura ('teoria dell'asfisiostato'). Ovviamente, il fatto si presenta solo in soggetti predisposti e tale predisposizione può 'risvegliarsi' improvvisamente in qualsiasi momento della vita. E' possibile curare il disturbo con terapie specifiche, ma ogni cura dovrà essere assolutamente personalizzata lavorando insieme ad uno psichiatra realmente esperto in psicofarmacologia.
Cari saluti
Silvio Presta
www.silvio-presta-psichiatra.tk
la sua ipotesi diagnostica (attacchi di panico) può essere corretta. La crisi avuta in riemersione può essere stata facilmente scatenata dalla variazione del rapporto pO2-pCO2, come ben noto in letteratura ('teoria dell'asfisiostato'). Ovviamente, il fatto si presenta solo in soggetti predisposti e tale predisposizione può 'risvegliarsi' improvvisamente in qualsiasi momento della vita. E' possibile curare il disturbo con terapie specifiche, ma ogni cura dovrà essere assolutamente personalizzata lavorando insieme ad uno psichiatra realmente esperto in psicofarmacologia.
Cari saluti
Silvio Presta
www.silvio-presta-psichiatra.tk
Silvio Presta
[#3]
Ex utente
Gentili Dottori,
nel ringraziarvi per le risposte, preciso che i disturbi insorti a fine agosto non erano insorti dopo un'immersione e che non mi immergevo da circa un mese.
Un medico iperbarico mi ha consigliato una visita da un cardiologo, volevo avere anche un vostro parere.
Grazie infinite
nel ringraziarvi per le risposte, preciso che i disturbi insorti a fine agosto non erano insorti dopo un'immersione e che non mi immergevo da circa un mese.
Un medico iperbarico mi ha consigliato una visita da un cardiologo, volevo avere anche un vostro parere.
Grazie infinite
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 12.5k visite dal 18/10/2006.
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