La fibrillazione atriale è pericolosa?
Buongiorno.
Innanzitutto mi scuso e ringrazio chi avrà il buon cuore di rispondermi per poter placare la mia ansia.
Recentemente, mio padre è stato ricoverato per un giorno per una fibrillazione atriale (che noi sappiamo, di prima insorgenza), che in ospedale è stata placata dopo circa 16 ore con delle flebo a lento rilascio.
Tutto è rientrato, e mio padre è tornato a casa con la prescrizione di un farmaco che, gli hanno detto, regolerà il ritmo (dilatrend).
Inoltre, prende un altro farmaco per diminuire la pressione, ed è bradicardico.
A breve vedrà anche un cardiologo.
Premetto che io stavo già vivendo un momento tremendo, con un disturbo di panico in atto, e sono tendenzialmente ossessivo-compulsiva.
Da allora, ho la paura tremenda, angosciante e incessante che mio padre possa sentirsi male o, peggio, morire da un momento all'altro.
Nonostante mi sia stato spiegato che di per sé non sono pericolose, mi è stato anche detto che possono procurare ictus.
Non mi tranquillizza nemmeno il fatto che mio nonno, il padre, ne soffre da quando aveva una cinquantina d'anni, ed è ora alla soglia dei 100.
Allora mi chiedo: la mia è una paura sensata, con cui devo imparare a convivere, o posso stare tranquilla, in quanto la paura è abbastanza infondata?
Se curata, questa patologia può far vivere una vita normale?
Oppure le mie paure potrebbero diventare reali?
Capisco che la mia domanda è poco convenzionale e che non mi sto rivolgendo a degli psicologi, ma per poter iniziare un mio percorso di cura e serenità, ho davvero la necessità di sapere se ciò che temo è reale o immaginario, e regolarmi di conseguenza (fermo restando che la vita è imprevedibile e una morte improvvisa può accadere a chiunque, di questo sono consapevole).
Grazie di cuore a chi avrà la pazienza di rispondermi.
Innanzitutto mi scuso e ringrazio chi avrà il buon cuore di rispondermi per poter placare la mia ansia.
Recentemente, mio padre è stato ricoverato per un giorno per una fibrillazione atriale (che noi sappiamo, di prima insorgenza), che in ospedale è stata placata dopo circa 16 ore con delle flebo a lento rilascio.
Tutto è rientrato, e mio padre è tornato a casa con la prescrizione di un farmaco che, gli hanno detto, regolerà il ritmo (dilatrend).
Inoltre, prende un altro farmaco per diminuire la pressione, ed è bradicardico.
A breve vedrà anche un cardiologo.
Premetto che io stavo già vivendo un momento tremendo, con un disturbo di panico in atto, e sono tendenzialmente ossessivo-compulsiva.
Da allora, ho la paura tremenda, angosciante e incessante che mio padre possa sentirsi male o, peggio, morire da un momento all'altro.
Nonostante mi sia stato spiegato che di per sé non sono pericolose, mi è stato anche detto che possono procurare ictus.
Non mi tranquillizza nemmeno il fatto che mio nonno, il padre, ne soffre da quando aveva una cinquantina d'anni, ed è ora alla soglia dei 100.
Allora mi chiedo: la mia è una paura sensata, con cui devo imparare a convivere, o posso stare tranquilla, in quanto la paura è abbastanza infondata?
Se curata, questa patologia può far vivere una vita normale?
Oppure le mie paure potrebbero diventare reali?
Capisco che la mia domanda è poco convenzionale e che non mi sto rivolgendo a degli psicologi, ma per poter iniziare un mio percorso di cura e serenità, ho davvero la necessità di sapere se ciò che temo è reale o immaginario, e regolarmi di conseguenza (fermo restando che la vita è imprevedibile e una morte improvvisa può accadere a chiunque, di questo sono consapevole).
Grazie di cuore a chi avrà la pazienza di rispondermi.
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Dipende dalla causa della f.a.
Ovvero dalla dimensioni del ventricolo e dell'atrio di sinistra.
Non si muore di f.a. , ma se gli episodi si facessero ravvicinati e prolungati (e questo per l'appunto dipende dalle misure suddette9 il rischio embolico sarebbe elevato e pertanto il paziente dovrebbe essere sottoposto a terapia anticoagulante orale.
Il Dilatrend e' un buon farmaco anche se a mio avviso non il piu' indicato come antiaritmico
Io avrei prescritto altri farmaci, ma ovviamente i Colleghi che lo hanno in cura hanno piu' elementi di me per scegliere oculatamente la terapia.
arrivederci
Ovvero dalla dimensioni del ventricolo e dell'atrio di sinistra.
Non si muore di f.a. , ma se gli episodi si facessero ravvicinati e prolungati (e questo per l'appunto dipende dalle misure suddette9 il rischio embolico sarebbe elevato e pertanto il paziente dovrebbe essere sottoposto a terapia anticoagulante orale.
Il Dilatrend e' un buon farmaco anche se a mio avviso non il piu' indicato come antiaritmico
Io avrei prescritto altri farmaci, ma ovviamente i Colleghi che lo hanno in cura hanno piu' elementi di me per scegliere oculatamente la terapia.
arrivederci
Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.8k visite dal 02/06/2021.
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