Aritmia cardiaca e prescrizione anticoagulanti
Salve.
Sono portatore di pacemaker da quasi tre anni.
Durante l'ultimo controllo dell'apparecchiatura (pochi giorni addietro) mi riferiscono che l'apparecchio ha rilevato un (unico) episodio di aritmia, di circa otto ore, senza dirmi quando (e del quali sicuramente non me ne sono accorto).
Pertanto sono in procinto di prescrivermi farmaci anticoagulanti (in attesa di vedere i risultati degli esami del sangue per eventuali controindicazioni) al fine di prevenire ictus.
Sono un sacco confuso e le mie domande (da ignorante in materia) sono le seguenti:
1.
Non sarebbe il caso di fare esami più approfonditi finalizzati a verificare l'origine (magari potrebbe trattarsi di un difetto dell'apparecchiatura);
2.
E' possibile effettuare controlli periodici dell'apparecchiatura (anche presso centri privati e a pagamento) al fine di appurare un'eventuale reiterazione dell'aritmia magari accompagnati da esami del sangue finalizzati a verificare la presenza di trombi?
3.
Una volta iniziata la terapia anticoagulante, bisogna per forza effettuarla vita natural durante o potrebbe essere sospesa in caso di assenza - magari su un periodo di più anni - di ulteriori episodi di aritmia?
Faccio presente che ho 55 anni e la pressione arteriosa, con l'assunzione di farmaci (ramipril dopo episodi di ipertensione a seguito dei quali ho eliminato del tutto l'acool e - quasi del tutto - caffè e salumi) e una costante attività fisica (footing e spinning) riesco a tenerla sotto controllo (a volte è addirittura un pò bassa).
Vi ringrazio.
Sono portatore di pacemaker da quasi tre anni.
Durante l'ultimo controllo dell'apparecchiatura (pochi giorni addietro) mi riferiscono che l'apparecchio ha rilevato un (unico) episodio di aritmia, di circa otto ore, senza dirmi quando (e del quali sicuramente non me ne sono accorto).
Pertanto sono in procinto di prescrivermi farmaci anticoagulanti (in attesa di vedere i risultati degli esami del sangue per eventuali controindicazioni) al fine di prevenire ictus.
Sono un sacco confuso e le mie domande (da ignorante in materia) sono le seguenti:
1.
Non sarebbe il caso di fare esami più approfonditi finalizzati a verificare l'origine (magari potrebbe trattarsi di un difetto dell'apparecchiatura);
2.
E' possibile effettuare controlli periodici dell'apparecchiatura (anche presso centri privati e a pagamento) al fine di appurare un'eventuale reiterazione dell'aritmia magari accompagnati da esami del sangue finalizzati a verificare la presenza di trombi?
3.
Una volta iniziata la terapia anticoagulante, bisogna per forza effettuarla vita natural durante o potrebbe essere sospesa in caso di assenza - magari su un periodo di più anni - di ulteriori episodi di aritmia?
Faccio presente che ho 55 anni e la pressione arteriosa, con l'assunzione di farmaci (ramipril dopo episodi di ipertensione a seguito dei quali ho eliminato del tutto l'acool e - quasi del tutto - caffè e salumi) e una costante attività fisica (footing e spinning) riesco a tenerla sotto controllo (a volte è addirittura un pò bassa).
Vi ringrazio.
lei è un paziente dimoltre mezza età portatore di PM ed in sovrsppeso.
La,memoria,dello,stimolatore ha evidentemente registrato delle tachiaritmie sopraventricolari ( che non sono specificate nel suo scritto ma verosimilmente sonomcrisi di f.a. parossistica) ed in questo caso la terapia anticoagulante orale è fortemente consigliata per evitare ictus cerebrali .
riguardo le sue domande 1 e 2 lei ha una eccellente cardiologia pubblica nella sua città e smettiamo di pensare che cio che sia a pagamento sia migliore del pubblico.
Abbiamo una sanità eccellente in Itslia
arrivederci
La,memoria,dello,stimolatore ha evidentemente registrato delle tachiaritmie sopraventricolari ( che non sono specificate nel suo scritto ma verosimilmente sonomcrisi di f.a. parossistica) ed in questo caso la terapia anticoagulante orale è fortemente consigliata per evitare ictus cerebrali .
riguardo le sue domande 1 e 2 lei ha una eccellente cardiologia pubblica nella sua città e smettiamo di pensare che cio che sia a pagamento sia migliore del pubblico.
Abbiamo una sanità eccellente in Itslia
arrivederci
Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso

Utente
La ringrazio Dottor Cecchini. Nulla da ridire sulla qualità della sanità pubblica. La mia preoccupazione è quella di assumere antoicoagulanti per il resto dell'esistenza e quello che mi preme più sapere è proprio questo: se tali episodi non dovessero più ripetersi per un periodo prolungato di due/tre anni (e immagino dipenda anche dalle mie abitudini) sarà poi possibile cessare la somministrazione di detti farmaci? La ringrazio.
Sinceramente sono cosi' efficaci, maneggevoli che vedrei davvero il motivo di sospenderli nel suo caso
Ovviemante decideranno i cardiologi che la hanno in cura
arrivederci
Ovviemante decideranno i cardiologi che la hanno in cura
arrivederci

Utente
Ok grazie Dottor Cecchini
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2.3k visite dal 31/01/2021.
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