Sindrome di marfan e fragilità venosa
Buongiorno; ragazzo di 23 anni con diagnosi di Marfan e iniziale ectasia della radice aortica (41 mm).
Prendo atenololo quotidianamente dal 2014.
Mi sottopongo periodicamente a prelievi di sangue e prima dell'estate 2020 non avevo mai avuto ematomi; da settembre ad oggi invece ho fatto 3 prelievi (due test sierologici per Covid e un emocromo) e tutte e tre le volte (2 volte braccio destro e una volta il sinistro) ho avuto un ematoma abbastanza importante, non gonfio, un po' dolente al tatto e con grande stravaso ematico e colore violaceo per alcuni giorni.
Stavo pensando che fin da piccolo ho riportato regolarmente ematomi anche per traumi non particolarmente forti, soprattutto agli arti.
Una volta io e dei miei amici facemmo un "gioco" molto idiota alle scuole medie che prevedeva che prendessimo dei colpi sulle braccia, e io mi riempii di lividi a differenza dei miei compagni.
Quindi penso di aver sempre avuto una fragilità dei vasi sanguigni che però, in questi ultimi mesi, mi sembra peggiorata visti i tre ematomi conseguenti a banali prelievi di sangue - i quali non mi avevano mai dato problemi in tutta la vita.
Il punto è che temo che questa accresciuta - forse - fragilità possa ripercuotersi anche sulle pareti arteriose, aumentando i rischi già tipici della sindrome di Marfan, ovvero come sapete dissecazione e rottura dell'aorta.
Temo che questo possa espormi ad un rischio consistente di dissezione anche con un diametro della radice aortica che attualmente è sì già alterato ma non ancora ai livelli per i quali per convenzione si indica la chirurgia preventiva (alcuni cardiologi mi hanno detto 45 mm come soglia per i pazienti Marfan e altri addirittura mi parlano di 50 mm).
Volevo chiederVi se i miei sospetti sono fondati, e quindi vista la mia grande fragilità generale dei vasi sia meglio sottoporsi a sostituzione preventiva della radice aortica nonostante le dimensioni ancora non estreme della stessa.
Grazie anticipatamente e cordiali saluti.
Andrea.
Prendo atenololo quotidianamente dal 2014.
Mi sottopongo periodicamente a prelievi di sangue e prima dell'estate 2020 non avevo mai avuto ematomi; da settembre ad oggi invece ho fatto 3 prelievi (due test sierologici per Covid e un emocromo) e tutte e tre le volte (2 volte braccio destro e una volta il sinistro) ho avuto un ematoma abbastanza importante, non gonfio, un po' dolente al tatto e con grande stravaso ematico e colore violaceo per alcuni giorni.
Stavo pensando che fin da piccolo ho riportato regolarmente ematomi anche per traumi non particolarmente forti, soprattutto agli arti.
Una volta io e dei miei amici facemmo un "gioco" molto idiota alle scuole medie che prevedeva che prendessimo dei colpi sulle braccia, e io mi riempii di lividi a differenza dei miei compagni.
Quindi penso di aver sempre avuto una fragilità dei vasi sanguigni che però, in questi ultimi mesi, mi sembra peggiorata visti i tre ematomi conseguenti a banali prelievi di sangue - i quali non mi avevano mai dato problemi in tutta la vita.
Il punto è che temo che questa accresciuta - forse - fragilità possa ripercuotersi anche sulle pareti arteriose, aumentando i rischi già tipici della sindrome di Marfan, ovvero come sapete dissecazione e rottura dell'aorta.
Temo che questo possa espormi ad un rischio consistente di dissezione anche con un diametro della radice aortica che attualmente è sì già alterato ma non ancora ai livelli per i quali per convenzione si indica la chirurgia preventiva (alcuni cardiologi mi hanno detto 45 mm come soglia per i pazienti Marfan e altri addirittura mi parlano di 50 mm).
Volevo chiederVi se i miei sospetti sono fondati, e quindi vista la mia grande fragilità generale dei vasi sia meglio sottoporsi a sostituzione preventiva della radice aortica nonostante le dimensioni ancora non estreme della stessa.
Grazie anticipatamente e cordiali saluti.
Andrea.
[#1]
La comparsa di ematomi non ha NIENTE a che vedere con gli ematomi.
Esegua un banale esame del sangue per gli indici di coagulazione.
La sindrome di Marfan non ha tuttavia niente a che vedere con problemi della coagulazione.
Arrivederci
Esegua un banale esame del sangue per gli indici di coagulazione.
La sindrome di Marfan non ha tuttavia niente a che vedere con problemi della coagulazione.
Arrivederci
Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso
[#4]
Utente
Verissimo, La ringrazio.
Ho un'altra domanda: conosce alternative alla caffeina non dannose per cuore e arterie che mi permettano di non avere sonnolenza, specie dopo i pasti? Ho sempre bevuto un paio di caffè al giorno nel primo pomeriggio, ma recentemente i cardiologi mi hanno sconsigliato l'assunzione di caffeina per non peggiorare il ritmo di dilatazione della radice aortica. Sto bevendo caffè decaffeinato ma ovviamente non ha effetti stimolanti, quindi finisco con l'essere improduttivo per ore, nonostante a pasto io mi tenga sempre piuttosto leggero con i cibi.
Grazie ancora per la disponibilità.
Ho un'altra domanda: conosce alternative alla caffeina non dannose per cuore e arterie che mi permettano di non avere sonnolenza, specie dopo i pasti? Ho sempre bevuto un paio di caffè al giorno nel primo pomeriggio, ma recentemente i cardiologi mi hanno sconsigliato l'assunzione di caffeina per non peggiorare il ritmo di dilatazione della radice aortica. Sto bevendo caffè decaffeinato ma ovviamente non ha effetti stimolanti, quindi finisco con l'essere improduttivo per ore, nonostante a pasto io mi tenga sempre piuttosto leggero con i cibi.
Grazie ancora per la disponibilità.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 2.4k visite dal 15/01/2021.
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