Pareri riguardo terapia con bisoprololo
Buongiorno, mi presento.
Mi chiamo Matteo, 20 anni, 178 cm x 82 kg, ragazzo in forma e pressoché in piena salute.
Ormai due anni fa iniziai a avere qualche attacco di tachicardia, associato spesso, ma non sempre, a ansia.
Si, sono un ragazzo mediamente ansioso, più della norma, ma conduco una vita assolutamente normalissima e l’ansia è ahimè un piccolo pesetto che porto dietro ma senza troppa fatica.
Comunque: con la cardiologa presso il centro Monzino a Milano iniziamo un po’ di esami.
Anche perché in un accesso al PS veniva refertata come TPSV mentre in un altro come semplice tachicardia sinusale e la dott.
saa voleva vederci chiaro.
Comunque direi che nel tempo ho fatto quasi tutto: holter cardiaco 24h, holter cardiaco 7gg, holter pressorio 24h, elettrocardiogramma sotto sforzo, ecocolordoppler cardiaco, esami tiroide (sangue + ecografia), esami sangue catecolamine + urina 24h.
Tutti gli esami sono risultati negativi, e non mi è stato segnalato nulla.
Unica cosa battiti assolutamente sani ma con bpm mediamente sopra la norma, e generale normotensione, ma ogni tanto con valori limite (sopratutto quando misurata dal medico, a casa la misuro e è sempre a posto, holter pressorio a posto).
Per battiti sopra la norma intendo che spesso a riposo raggiungo i 88/90 battiti, e non di rado anche i 100/110.
Media holter 7gg 87 bpm.
Se in stato di agitazione salgono ulteriormente, ma è un discorso a parte.
E anzi quando mi rendo conto di essere agitato almeno do una spiegazione chiara ai battiti alti, per i quali altrimenti non trovo una causa.
Li sento un po’ alti e basta.
Insomma la faccio breve.
La cardiologa mi prescrive congescor 1, 25, una compressa al giorno.
Non vedo per la verità sostanziali differenze se lo prendo o no, ma pare che un po’ mi serva e che i battiti siano un po più sotto controllo.
La dottoressa di base è pienamente in linea con la cardiologa.
Di recente un amico medico (primario a Milano), da però un parere discordante, ritenendo col mio quadro clinico inutile e addirittura dannoso il betabloccante.
Mi piacerebbe avere un ulteriore parere.
E soprattutto mi piacerebbe sapere se una terapia del genere possa avere, sul lungo periodo, grosse controindicazioni.
Grazie a chi avrà la briga di leggere il papiro!
Mi chiamo Matteo, 20 anni, 178 cm x 82 kg, ragazzo in forma e pressoché in piena salute.
Ormai due anni fa iniziai a avere qualche attacco di tachicardia, associato spesso, ma non sempre, a ansia.
Si, sono un ragazzo mediamente ansioso, più della norma, ma conduco una vita assolutamente normalissima e l’ansia è ahimè un piccolo pesetto che porto dietro ma senza troppa fatica.
Comunque: con la cardiologa presso il centro Monzino a Milano iniziamo un po’ di esami.
Anche perché in un accesso al PS veniva refertata come TPSV mentre in un altro come semplice tachicardia sinusale e la dott.
saa voleva vederci chiaro.
Comunque direi che nel tempo ho fatto quasi tutto: holter cardiaco 24h, holter cardiaco 7gg, holter pressorio 24h, elettrocardiogramma sotto sforzo, ecocolordoppler cardiaco, esami tiroide (sangue + ecografia), esami sangue catecolamine + urina 24h.
Tutti gli esami sono risultati negativi, e non mi è stato segnalato nulla.
Unica cosa battiti assolutamente sani ma con bpm mediamente sopra la norma, e generale normotensione, ma ogni tanto con valori limite (sopratutto quando misurata dal medico, a casa la misuro e è sempre a posto, holter pressorio a posto).
Per battiti sopra la norma intendo che spesso a riposo raggiungo i 88/90 battiti, e non di rado anche i 100/110.
Media holter 7gg 87 bpm.
Se in stato di agitazione salgono ulteriormente, ma è un discorso a parte.
E anzi quando mi rendo conto di essere agitato almeno do una spiegazione chiara ai battiti alti, per i quali altrimenti non trovo una causa.
Li sento un po’ alti e basta.
Insomma la faccio breve.
La cardiologa mi prescrive congescor 1, 25, una compressa al giorno.
Non vedo per la verità sostanziali differenze se lo prendo o no, ma pare che un po’ mi serva e che i battiti siano un po più sotto controllo.
La dottoressa di base è pienamente in linea con la cardiologa.
Di recente un amico medico (primario a Milano), da però un parere discordante, ritenendo col mio quadro clinico inutile e addirittura dannoso il betabloccante.
Mi piacerebbe avere un ulteriore parere.
E soprattutto mi piacerebbe sapere se una terapia del genere possa avere, sul lungo periodo, grosse controindicazioni.
Grazie a chi avrà la briga di leggere il papiro!
[#1]
Il bisoprololo a quella dose non è certo pericoloso o dannoso.
può influire un po’ sulla erezione e per questo motivo io impiego la ivabradina in casi come il suo
ne parli con il suo cardiologo
arrivederci
può influire un po’ sulla erezione e per questo motivo io impiego la ivabradina in casi come il suo
ne parli con il suo cardiologo
arrivederci
Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 8.2k visite dal 28/10/2020.
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