Studio elettrofisiologico con ablazione necessario?

Salve, sono una ragazza di 30 con connettivite indifferenziata.
Da quando ho 17 anni assumo tenormin a causa di tachicardia.
Da circa un paio di anni ho dovuto aumentare il dosaggio in quanto non era più sufficiente: ora assumo 100 mg al giorno, 50 al mattino e 50 alla sera.
È qualche mese però che continuo ad andare in tachicardia, accompagnata da pressione alta (io sto bene con pressione 70/90 da sempre, invece è un periodo che ce l’ho a 100/150, arrivando addirittura ad averla 120/170...questo episodio mi ha fatta stare molto male, ed era accompagnato da ossigenazione al 93%).
Oltre a questo, qualche anno fa era risultato da un’ecocardio prolasso della mitrale con lieve insufficienza, e auscultando 2* tono accentuato.
Assumo inoltre cardirene da 75 mg per mutazione fattore V di leyden e dei due mthfr, tutti in forma eterozigote.

Quando sto poco bene (e ormai mi capita tutti i giorni), ho la sensazione di fame d’aria, mi fa male la testa, mi vengono vampate di caldo e mi sento disorientata.

Al controllo col cardiologo la scorsa settimana, all’ECG è risultato: int PR 123 ms, QRS 105 ms.
il cardiologo ha scritto rs pr ai limiti inferiori con accenno ad onda Delta in V4, in conclusione tpsv, consiglio sef con ablazione.
Il mio dottore di base mi ha prescritto però un holter e una eco, prima di valutare se fare effettivamente quanto consigliato dal cardiologo.
Vorrei sapere cosa ne pensate dell’eventuale diagnosi, e se è veramente necessario fare questo esame che a quanto mi è stato detto è alquanto invasivo.
Vi ringrazio