Episodi deliranti durante il sonno è difficoltà nel parlare signora anziana di 94 anni
Buongiorno, vi scrivo, perché non sappiamo come aiutare mia nonna di 94 anni.
Dal mese di agosto 2019 dopo una brutta bronchite si è ripresa discretamente, ma piano nel tempo quella poca mobilità che aveva è andata persa, soprattutto per la sua forte paura di cadere (sono sei anni che è sulla sedia a rotelle).
Questo inverno, ha avuto un'episodio di tosse curato e migliorato, ma da li è iniziato un lento crollo, gambe gonfie di cui ha sofferto sempre, ma che non sgonfiavano durante la notte e respiro faticoso sotto sforzo, segnalati al medico curante che ha prescritto dei diuretici che non hanno fatto effetto, nel frattempo ha iniziato ad avere disturbi del sonno e ragionandoci ora anche confusione.
Fino ad arrivare alla scorsa settimana, una gamba ha iniziato a perdere siero e la pelle si è sollevata creando un piccolo trauma.
A questo punto le gambe sono state fasciate, e prescritti diuretici per mantenere il potassio e il dottore ha diagnosticato uno scompenso cardiaco e prescritto con la gradazione più bassa di beta-bloccanti.
Sembra andare meglio anche le gambe iniziano a sgonfiarsi, ma da sabato notte, passata a lamentarsi dal dolore in tutto il corpo e difficoltà a respirare, disperati domenica mattina abbiamo chiamato il 118 ci hanno fatto una puntura di toradol e prescritto di farle in caso di necessità.
Purtroppo dopo questo evento alterna momenti di lucidità e confusione, a veri episodi di deliranti quando dorme, è in uno stato di sonnolenza continua, ma risponde agli stimoli però ha difficoltà a parlare.
Cosa può essere?
I farmaci che usa in genere sono il palexia ogni 12 ore da 25 mg, mezza pastiglia di acesistem per la pressione, omeprazolo per lo stomaco, trittico in gocce, mezza pastiglia di lorezepam per dormire, una scatola al mese di normix.
Vive in casa con noi, e venerdì notte era caduta dal letto senza farsi male, per tirare giù le gambe visto le fasciature troppo strette che poi abbiamo allentato, di positivo che le gambe sono tornate nella norma e anche i piedi, ma vederla così disturbata nel sonno e vedere la sua difficoltà nel comunicare e non sapere come aiutarla non è facile.
Vi ringrazio per la cortese attenzione,
Ilaria Messina
Dal mese di agosto 2019 dopo una brutta bronchite si è ripresa discretamente, ma piano nel tempo quella poca mobilità che aveva è andata persa, soprattutto per la sua forte paura di cadere (sono sei anni che è sulla sedia a rotelle).
Questo inverno, ha avuto un'episodio di tosse curato e migliorato, ma da li è iniziato un lento crollo, gambe gonfie di cui ha sofferto sempre, ma che non sgonfiavano durante la notte e respiro faticoso sotto sforzo, segnalati al medico curante che ha prescritto dei diuretici che non hanno fatto effetto, nel frattempo ha iniziato ad avere disturbi del sonno e ragionandoci ora anche confusione.
Fino ad arrivare alla scorsa settimana, una gamba ha iniziato a perdere siero e la pelle si è sollevata creando un piccolo trauma.
A questo punto le gambe sono state fasciate, e prescritti diuretici per mantenere il potassio e il dottore ha diagnosticato uno scompenso cardiaco e prescritto con la gradazione più bassa di beta-bloccanti.
Sembra andare meglio anche le gambe iniziano a sgonfiarsi, ma da sabato notte, passata a lamentarsi dal dolore in tutto il corpo e difficoltà a respirare, disperati domenica mattina abbiamo chiamato il 118 ci hanno fatto una puntura di toradol e prescritto di farle in caso di necessità.
Purtroppo dopo questo evento alterna momenti di lucidità e confusione, a veri episodi di deliranti quando dorme, è in uno stato di sonnolenza continua, ma risponde agli stimoli però ha difficoltà a parlare.
Cosa può essere?
I farmaci che usa in genere sono il palexia ogni 12 ore da 25 mg, mezza pastiglia di acesistem per la pressione, omeprazolo per lo stomaco, trittico in gocce, mezza pastiglia di lorezepam per dormire, una scatola al mese di normix.
Vive in casa con noi, e venerdì notte era caduta dal letto senza farsi male, per tirare giù le gambe visto le fasciature troppo strette che poi abbiamo allentato, di positivo che le gambe sono tornate nella norma e anche i piedi, ma vederla così disturbata nel sonno e vedere la sua difficoltà nel comunicare e non sapere come aiutarla non è facile.
Vi ringrazio per la cortese attenzione,
Ilaria Messina
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Direi che le cose piu' importanti da fare sia il dosaggio della azotemia , della creatinimnemia , potassemia, sodiemia, cloremia, per valutare squilibri elettrolitici
Data la comparsa di dispnea e della fasciatura alle gambe e della relativa immobilizzazione e' importante eseguire il dosaggio del D-dimero per escludere una embolia polmonare.
Pazienti come la Signora andrebbero sempre trattati con iniezioni sottocutanee di eparina a basso peso molecolare per l' elevato rischio di trombosi.
Arrivederci
Data la comparsa di dispnea e della fasciatura alle gambe e della relativa immobilizzazione e' importante eseguire il dosaggio del D-dimero per escludere una embolia polmonare.
Pazienti come la Signora andrebbero sempre trattati con iniezioni sottocutanee di eparina a basso peso molecolare per l' elevato rischio di trombosi.
Arrivederci
Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.1k visite dal 13/04/2020.
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