Pericardite e coronavirus
Buonasera gentili dottori, volevo chiedere un parere sul mio stato di salute.
Sono un ragazzo di 26 anni, ho avuto per la prima volta una pleuropericardite con febbre nel 2015, versamento pericardico di 5-8mm.
Curata con cortisone e antibiotico.
Dopo aver curato l'episodio ho avuto per un paio d'anni numerose recidive via via sempre meno intense e distanziate nel tempo, con assenza di versamento pericardico e con assenza di pleurite.
Le recidive sono state curate con indometacina e colchicina (6 mesi di colchicina).
Dopo numerosissimi esami per ricercare la causa, non è stata trovata ed è stata dichiarata idiopatica.
Negli ultimi 2-3 anni non ho avuto più dolori e non ho fatto controlli.
Da un pò di mesi però è iniziato a farsi sentire un dolore al cuore la mattina appena sveglio (o dopo un lungo periodo passato sdraiato), che rimane seppur con molta meno intensità durante la giornata e peggiora con le inspirazioni.
Data la lievità del dolore all'inizio l'ho ignorato e ho continuato la mia vita, ma con il passare dei mesi è diventato sempre più forte (accompagnato da tosse secca) fino a che 1 mese fa ho preso indometacina 50mg 2 al dì per una settimana per cercare di calmarlo.
Dopo essere migliorato i sintomi sono tornati subito dopo che ho smesso con l'indometacina, allora dopo un pò ho contattato il mio medico di base che mi ha detto di prendere indometacina 50mg 2 volte al diì per un'altra settimana e vedere come va.
Nel frattempo sono apparsi anche dolore nei punti del torace in cui avevo avuto la pleurite, un pò di fiacchezza, cardiopalmo saltuariamente durante la giornata, e un senso di non riuscire a espandere e riempire al 100% se cerco di prendere un grosso respiro.
L'intensità del dolore è molto diminuita con l'indometacina, ma il dolore continua a esserci.
Ora data l'emergenza coronavirus vorrei capire come comportarmi.
Potrei avere una recidiva in atto da mesi?
La pericardite è una delle tante malattie concomitanti che possono portare alla morte in caso di contagio?
Sono a rischio di sviluppare complicanze severe se dovessi contrarre il coronavirus, dato il mio stato attuale?
La cosa che mi spaventa di più è la sensazione di non poter prendere grossissimi respiri.
Il mio medico mi aveva proposto di andare a fare ECG, esami del sangue (PCR) e radiografia in ospedale, ma ho paura di contrarre il virus nell'ambiente ospedaliero... è meglio non fare nulla e rimanere a casa sperando di non essere contagiato?
Inoltre in questo periodo si sentono varie notizie riguardo l'utilizzo di FANS, che sarebbe sconsigliato a quanto pare.
non è che sarebbe meglio non assumere l'indometacina?
Vorrei sentire il vostro parere di voi specialisti.
Sono molto spaventato, scusate se sono stato un pò confusionario, ho molta paura di morire.
Un sincero grazie a chi dedicherà un pò del suo tempo a rispondermi.
Sono un ragazzo di 26 anni, ho avuto per la prima volta una pleuropericardite con febbre nel 2015, versamento pericardico di 5-8mm.
Curata con cortisone e antibiotico.
Dopo aver curato l'episodio ho avuto per un paio d'anni numerose recidive via via sempre meno intense e distanziate nel tempo, con assenza di versamento pericardico e con assenza di pleurite.
Le recidive sono state curate con indometacina e colchicina (6 mesi di colchicina).
Dopo numerosissimi esami per ricercare la causa, non è stata trovata ed è stata dichiarata idiopatica.
Negli ultimi 2-3 anni non ho avuto più dolori e non ho fatto controlli.
Da un pò di mesi però è iniziato a farsi sentire un dolore al cuore la mattina appena sveglio (o dopo un lungo periodo passato sdraiato), che rimane seppur con molta meno intensità durante la giornata e peggiora con le inspirazioni.
Data la lievità del dolore all'inizio l'ho ignorato e ho continuato la mia vita, ma con il passare dei mesi è diventato sempre più forte (accompagnato da tosse secca) fino a che 1 mese fa ho preso indometacina 50mg 2 al dì per una settimana per cercare di calmarlo.
Dopo essere migliorato i sintomi sono tornati subito dopo che ho smesso con l'indometacina, allora dopo un pò ho contattato il mio medico di base che mi ha detto di prendere indometacina 50mg 2 volte al diì per un'altra settimana e vedere come va.
Nel frattempo sono apparsi anche dolore nei punti del torace in cui avevo avuto la pleurite, un pò di fiacchezza, cardiopalmo saltuariamente durante la giornata, e un senso di non riuscire a espandere e riempire al 100% se cerco di prendere un grosso respiro.
L'intensità del dolore è molto diminuita con l'indometacina, ma il dolore continua a esserci.
Ora data l'emergenza coronavirus vorrei capire come comportarmi.
Potrei avere una recidiva in atto da mesi?
La pericardite è una delle tante malattie concomitanti che possono portare alla morte in caso di contagio?
Sono a rischio di sviluppare complicanze severe se dovessi contrarre il coronavirus, dato il mio stato attuale?
La cosa che mi spaventa di più è la sensazione di non poter prendere grossissimi respiri.
Il mio medico mi aveva proposto di andare a fare ECG, esami del sangue (PCR) e radiografia in ospedale, ma ho paura di contrarre il virus nell'ambiente ospedaliero... è meglio non fare nulla e rimanere a casa sperando di non essere contagiato?
Inoltre in questo periodo si sentono varie notizie riguardo l'utilizzo di FANS, che sarebbe sconsigliato a quanto pare.
non è che sarebbe meglio non assumere l'indometacina?
Vorrei sentire il vostro parere di voi specialisti.
Sono molto spaventato, scusate se sono stato un pò confusionario, ho molta paura di morire.
Un sincero grazie a chi dedicherà un pò del suo tempo a rispondermi.
[#1]
io sinceramente non penso che i sintomi chemleimriferisce siano da recidiva di pericardite.
qua do ha eseguito l ultima ecografia ?
perché la diagnosi ca confermata o smentita ...non è che lei possa assumere antiinfiammatori a casaccio.
quindimesegua un ecocolordoppler cardiaco ed un prelievo,per gli indici di flogosi .
Il suo rischio riguardo al coronavirus è,identico a quello delle persone della ha eta
arrivederci
qua do ha eseguito l ultima ecografia ?
perché la diagnosi ca confermata o smentita ...non è che lei possa assumere antiinfiammatori a casaccio.
quindimesegua un ecocolordoppler cardiaco ed un prelievo,per gli indici di flogosi .
Il suo rischio riguardo al coronavirus è,identico a quello delle persone della ha eta
arrivederci
Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso
[#2]
Utente
L'ultima ecografia risale al 2016...Secondo lei quindi la mia sintomatologia cosa potrebbe essere? Il dolore che provo è abbastanza tipico di quello della pericardite, lo ricordo bene ahimè... Andare in ospedale a fare un ecocardiografia non è pericoloso per il contagio? Non rischio di peggiorare la situazione? Grazie per la risposta
[#3]
Mi scusi...mi vuol dire che in questi 4 anni il suo medico le ha prescritto dei farmaci potenti e non innocui senza la conferma ecografica di una pericardite? Solo per sintomi tra l'altro aspecifici?
Gli faccia i miei complimenti.
Lei a mio avviso non ha alcuna pericardite.
Se fosse nel dubbio:
1- non prenda farmaci a casaccio, spercie quelli poco maneggevoli come indometacina
2- esegua un prelievo di sangue presso qualsiasi qualòsiasi laboratorio per gli indici di flogosi
3- esegua un a ecografia cardiaca (con tutta calma perche' non ritengo che lei abbia alcuna pericardite)
Arrivederci
Gli faccia i miei complimenti.
Lei a mio avviso non ha alcuna pericardite.
Se fosse nel dubbio:
1- non prenda farmaci a casaccio, spercie quelli poco maneggevoli come indometacina
2- esegua un prelievo di sangue presso qualsiasi qualòsiasi laboratorio per gli indici di flogosi
3- esegua un a ecografia cardiaca (con tutta calma perche' non ritengo che lei abbia alcuna pericardite)
Arrivederci
[#4]
Utente
Negli ultimi anni è capitato che per dolore toracico mi venisse data indometacina per qualche giorno o una settimana... Si comunque non mi è mai stata fatta fare una ecografia per confermare la diagnosi, come ha detto lei... Inoltre sono allergico a paracetamolo, bactrim, ketoprofene e probabilmente anche nimesulide... Se mi venisse la febbre non so mai cosa prendere se non indometacina... Io nel dubbio ho sospeso lunedì sera l'indometacina, dato che convivo con mia madre che è una commessa in un supermercato e quindi potrei essere contagiato a casa... Inoltre da un pò di settimane avverto il mio battito cardiaco nel petto, nella gola e negli arti... A cosa può essere dovuto? Sto misurando i battiti due volte al giorno e sono sempre 70-80 al minuto. Febbre non ne ho. Cercherò di prendere coraggio e andare a fare un prelievo come mi ha detto lei dottore... Se non ho frainteso le sue parole, avere un'infiammazione da pericardite in corso non cambia molto le cose se dovessi contrarre il virus? La ringrazio per il tempo dedicatomi e mi scuso se sono un pò prolisso ma la situazione che stiamo tutti vivendo mi mette a dura prova, soffrendo già normalmente di ansia. Domani probabilmente sentirò il mio medico di base per aggiornarlo.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 9.4k visite dal 23/03/2020.
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