Lieve prolasso alla valvola mitrale con insufficienza valvolare e coronavirus. il rischio è alto?
Gentili dottori,
mi presento, sono una ragazza di 20 anni.
Nel mese di gennaio mi è stato diagnosticato un lieve prolasso alla valvola mitralica del cuore con moderata insufficienza valvolare.
Ho richiesto personalmente la visita cardiologica perché quando passeggiavo, mi rendevo conto che più volte mi dovevo fermare per via del fiato corto e che negli ultimi mesi soffrivo di qualche dolore al torace oltre che di frequenti extrasistoli.
A novembre, quando credo che il problema abbia iniziato a manifestarsi (dopo un forte periodo di stress), sono finita in pronto soccorso per sospetto infarto ma non è stato riscontrato niente.
Auscultando il cuore il medico ha avvertito un soffio che il cardiologo ha confermato in un rapporto di 1/7, dunque molto lieve.
Assumo la pillola anticoncezionale da ottobre.
Avevo notato una maggiore comparsa di vene sul petto che mi avevano destato sospetto.
Il cardiologo mi ha garantito che la pillola non avrebbe potuto influire sulle condizioni del cuore anche se so di essere più predisposta rispetto ad altre, alla formazione di coaguli sanguigni.
Detto questo, ho di recente fatto delle analisi del sangue che come sempre, sono risultate nella norma.
Sia l'emocromo che i fattori di coagulazione risultavano nei limiti.
Il prossimo colloquio è stato fissato tra due anni in maniera tale da tenere sotto controllo la situazione.
Nel frattempo non mi è stato proibito lo sport né mi sono stati affidati dei farmaci.
Il medico mi ha assicurato che si trattasse di una condizione talmente lieve da averla potuta rilevare solo con un macchinario molto sensibile.
Pensava fossi asintomatica ma mi ha chiarito che può provocare disturbi come quelli da me descritti.
La mia domanda è rivolta però alla relazione di questo disturbo con il Covid-19.
Sento parlare di un elevato rischio per chi soffre di cardiopatie.
So che il mio disturbo rientra tra le valvulopatie, che fanno parte, se non erro, della più vasta categorie delle cardiopatie.
Potreste delucidarmi sul rischio che corro?
Sono inoltre a conoscenza del fatto che l'1% circa della popolazione soffre di questo mio disturbo dunque mi domando se la maggior parte sia a rischio di perdere la vita nel contrarre il virus.
Perdonate la domanda perché essendo figlia di un'operatrice sanitaria so bene che ancora di informazioni certe non se ne hanno benché questa, in medicina, così come nella vita, sia una regola che vale sempre, ma ho pensato che qualcuno di voi, professionisti, potesse darmi qualche informazione in più.
Nell'attesa della vostra risposta, vi ringrazio anticipatamente e vi auguro un buon lavoro.
mi presento, sono una ragazza di 20 anni.
Nel mese di gennaio mi è stato diagnosticato un lieve prolasso alla valvola mitralica del cuore con moderata insufficienza valvolare.
Ho richiesto personalmente la visita cardiologica perché quando passeggiavo, mi rendevo conto che più volte mi dovevo fermare per via del fiato corto e che negli ultimi mesi soffrivo di qualche dolore al torace oltre che di frequenti extrasistoli.
A novembre, quando credo che il problema abbia iniziato a manifestarsi (dopo un forte periodo di stress), sono finita in pronto soccorso per sospetto infarto ma non è stato riscontrato niente.
Auscultando il cuore il medico ha avvertito un soffio che il cardiologo ha confermato in un rapporto di 1/7, dunque molto lieve.
Assumo la pillola anticoncezionale da ottobre.
Avevo notato una maggiore comparsa di vene sul petto che mi avevano destato sospetto.
Il cardiologo mi ha garantito che la pillola non avrebbe potuto influire sulle condizioni del cuore anche se so di essere più predisposta rispetto ad altre, alla formazione di coaguli sanguigni.
Detto questo, ho di recente fatto delle analisi del sangue che come sempre, sono risultate nella norma.
Sia l'emocromo che i fattori di coagulazione risultavano nei limiti.
Il prossimo colloquio è stato fissato tra due anni in maniera tale da tenere sotto controllo la situazione.
Nel frattempo non mi è stato proibito lo sport né mi sono stati affidati dei farmaci.
Il medico mi ha assicurato che si trattasse di una condizione talmente lieve da averla potuta rilevare solo con un macchinario molto sensibile.
Pensava fossi asintomatica ma mi ha chiarito che può provocare disturbi come quelli da me descritti.
La mia domanda è rivolta però alla relazione di questo disturbo con il Covid-19.
Sento parlare di un elevato rischio per chi soffre di cardiopatie.
So che il mio disturbo rientra tra le valvulopatie, che fanno parte, se non erro, della più vasta categorie delle cardiopatie.
Potreste delucidarmi sul rischio che corro?
Sono inoltre a conoscenza del fatto che l'1% circa della popolazione soffre di questo mio disturbo dunque mi domando se la maggior parte sia a rischio di perdere la vita nel contrarre il virus.
Perdonate la domanda perché essendo figlia di un'operatrice sanitaria so bene che ancora di informazioni certe non se ne hanno benché questa, in medicina, così come nella vita, sia una regola che vale sempre, ma ho pensato che qualcuno di voi, professionisti, potesse darmi qualche informazione in più.
Nell'attesa della vostra risposta, vi ringrazio anticipatamente e vi auguro un buon lavoro.
[#1]
Lei non ha alcun maggior rischio di morire per Cornavirus rispetto ad una ragazza della sua stessa eta'
Si tranquillizzi
cecchini
Si tranquillizzi
cecchini
Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 18.9k visite dal 20/03/2020.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Covid-19
Il Covid-19 è la malattia infettiva respiratoria che deriva dal SARS-CoV-2, un nuovo coronavirus scoperto nel 2019: sintomi, cura, prevenzione e complicanze.