Terapia post ima

Buonasera,
mio padre, 57 anni, a seguito di IMA anteriore ha subito un intervento di triplice bypass aorto coronarici. Gli esami effettuati per controllo a due mesi dall'intervento sono risultati buoni (eco nella norma, holter nella norma, rx torace nella norma).Ci hanno detto che, fortunatamente, il suo cuore non ha subito danni con l'infarto. Oggi il cardiologo ha però ritenuto appropriato aggiungere alla terapia prescritta in ospedale dal cardiochirurgo che l'ha operato (plavix, cardioaspirin e triatec) anche il "cardiocor" per curare una frequenza cardiaca di 98 ed una pressione con minima superiore a 90.Volevo sapere se è la terapia più appropriata e se ci sono possibili interazioni tra i farmaci assunti. In più le chiedo se sporadicamente può assumere antinfiammatori poichè gli è stato diagnosticato un lipoma su una spalla che andrebbe asportato poichè ultimamente gli provoca dolore che scompare a seguito di assunzione per circa 2 giorni di "oki". Quando assume antinfiammatori è necessaria una protezione gastrica? Gli avevano prescritto il "lansox" ma solo per 15 gg dopo la dimissione cioè quando oltre a quanto prende ora, assumeva medicinali per le ferite chirurgiche. Aggiungo che mio padre è diabetico insulino-dipendente da circa 10 anni. Confidando in una risposta e ringraziando per l'utile servizio offerto, porgo i miei più cordiali saluti.
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Dr. Massimo Tidu Cardiologo 1.4k 49
Gentile utente:
La terapia beta bloccante (il cardicor) è fondamentale (in assenza di controindicazioni assolute) nella terapia della cardiopatia ischemica sofferta da suo padre, in associazione ai farmaci che già utilizza e alla eventuale terapia con statine per il controllo dell'assetto lipidico (a maggior ragione nel caso di suo padre che è anche diabetico).
Per quanto riguarda la terapia antinfiammatoria, va presa con cautela poichè suo padre esegue una doppia terapia antiaggregante (aspirina e Plavix) che in associazione con antiinfiammatori più esporre ad elevati rischi di emorragie.
In caso di necessità i farmaci che meno favoriscono le perdite di sangue sono paracetamolo e ibuprofene.
Per la protezione gastrica, utile ma spesso non necessaria occorre sentire il suo medico curante che conosce meglio suo padre.
A disposizione per ulteriori consulti.

Massimo Tidu M.D.
Medico Specialista in Cardiologia
www.massimotidu.it

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Utente
Utente
La ringrazio sentitamente per la risposta.
Cordialmente
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Utente
Utente
Gentile dottore,
la ringrazio per la sua pronta risposta. Abuso della sua disponibilità perchè spero possa tranquillizzarmi. Sono preoccupatissima per la situazione di papà. A quanto ho capito possiede molteplici fattori di rischio (diabete, ipertensione, sovrappeso). In queste condizioni che durata possono avere i suoi bypass? So che non è possibile fare una statistica precisa ma attingendo alla sua esperienza che valori potrebbe ipotizzare? Premetto che stiamo facendo del tutto per ridurre i fattori di rischio ma è tutto così difficile: ha dovuto subire l'operazione ed in più ha smesso di colpo di fumare (prima fumava circa 2 pacchetti al giorno), in più è stato sempre una buona forchetta ed oggi sta facendo rinunce anche a tavola. Lo vedo depresso ed ho paura che i sacrifici che fa possano non servire. Un diabetico cardiopatico è per forza condannato a nuovi episodi infartuali? Mi scuso per lo sfogo e spero possa ancora rispondermi celermente.
Cordialmente
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Dr. Massimo Tidu Cardiologo 1.4k 49
Gentile utente:
Meglio vengono corretti i fattori di rischio correggibili (Abitudini alimentari con bassi valori di colesterolo e trigliceridi, pressione alta, iperglicemie nei soggetti diabetici, fumo, incremento dell'esercizio fisico, corretta aderenza alla terapia farmacologica etc), più è probabile una lunga durata dei by pass, ma mi creda, non è possibile fare previsioni certe.
A disposizione per ulteriori consulti
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