Esame elettrofisiologico

Salve, per problemi di tachicardie mi è stato consigliato di effettuare lo studio elettrofisiologico da un aritmologo.

Nonostante vari Holter e numerosi accessi in PS non si è mai riuscito a registrata una tachicardia "patologica" ma sempre sinusale.
Il fatto è che ho tachicardia dall'età di 8 anni (la prima volta mi capito all'improvviso mentre studiavo) e non e posso più.


Ho voluto chiedere un secondo consulto e mi sono rivolto ad un'altra struttura ospedaliera, e con mia sorpresa mi è stato detto che in prima battuta quando non è stata registrata una tachicardia come ad esempio tpsv, loro fanno prima il sete; ebbene io ho letto che il sete non può studiare il fascio di his e il nodo av, quindi potrebbe accadere che con il sete la tachicardia non si scatenerebbe, e quindi il cardiologo cosa fa, dice ok non procediamo oltre?
Senza considerare il fatto che con il sete non si potrebbe fare l'ablazione, e quindi in caso di esame positivo poi si dovrebbe comunque fare il see.


Allora vorrei sapere se questo modo di operare è comunque corretto oppure appartiene ad una vecchia ideologia visto che il sete sembra ormai scomparso.


Vorrei anche chiedere quali sono le controindicazioni al see?
Non riesco a reperire informazioni in merito

Grazie
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Dr. Maurizio Cecchini Cardiologo 112.7k 3.7k
Uno studio elettrofisiologico e' sempre un esame invasivo.
E? vero che ormai si esegue quotidinamente , ma come tutti gli esami invasivi ci possono essere complicanze anche se molto raramente.
Quindi e' indicato qualora si riuscisse a registrare qualche arimia dall' Holter o da dispositivi capaci di regiostrare l' ECG nel momento dei disturbi (che si trovano anche su Internet)

Arrivederci

Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso

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Attivo dal 2019 al 2019
Ex utente
Grazie per la risposta dott. Cecchini.
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Attivo dal 2019 al 2019
Ex utente
Salve vorrei aggiornare sulla situazione; mia madre ha avuto la "fortuna" di arrivare al PS dove le hanno diagnosticato una tpsv,e ieri si è sottoposta ad ablazione.
Come ho scritto nel primo messaggio, sono anche io in attesa di fare studio elettrofisiologico anche se io non ho una diagnosi di tpsv ma sempre e solo ritmo sinusale, ma visto che io ho tachicardie da circa 30 anni sono abbastanza stanco psicologicamente e voglio tagliare la testa al toro.
Quello che vorrei chiedere è: visto che io sono un soggetto parecchio ansioso e mi faccio prendere facilmente dal panico, cosa rischio in più rispetto ad un soggetto "normale"? Sicuramente quando mi provocheranno le tachicardie (ho letto anche con alcuni farmaci tipo atropina) se mi viene un attacco di panico cosa succede in quel caso, se inizio a tremare con i cateteri all'interno del torace?
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Dr. Maurizio Cecchini Cardiologo 112.7k 3.7k
Come le ho detto, si pione indicazione ad uno studio elettrofisiologico se si ha un tracciato di riferimento.
Non e' un esame di routine.

Arrivederci