Panico o problemi cardiaci?

Buongiorno, a seguito di una risonanza magnetica senza mezzo di contrasto encefalo, effettuato per cefalea di recente insorgenza, preciso che non ho mai avuto un mal di testa in vita mia, mi sono un po' agitata vedendo i risultati, tutti normali tranne: "Esito micromalacico in corrispondenza della testa del nucleo caudato sinistro. Alcune aree gliotiche si rilevano in sede lenticolo-capsulareesterna, bilateralmente". Al che mi sono rivolta al cardiologo che 10 giorni fa mi ha visitata con elettrocardiogramma ed ecocardiogramma e mi ha rassicurato dicemdomi che non c'è nulla, inoltre in settimana effettuerò l'esame per verificare una eventuale pervietà forame ovale, che ecograficamente risulta essere chiuso. Poi lunedì sera ho effettuato una visita da un neurologo che non ha riscontrato nulla di anomalo, ma in base all'esito della risonanza, mi ha prescritto una cardio aspirina (che il cardiologo non mi ha voluto prescrivere in quanto dice che dall’ecografia non ci sono rischi ischemici), inoltre ecocolordoppler carotidi ed esame sangue omocisteina e vitamina d, e risonanza encefalo con contrasto tra 4 mesi. E quindi dopo tutti gli esami il cardiologo deciderà sulla cardio aspirina. Martedì ho eseguito il prelievo, ed in giornata, sicuramente per l’agitazione per questa mia situazione generale, in quanto sono una persona molto ansiosa, ho cominciato ad accusare difficoltà respiratoria (solo quando cercavo di inspirare più profondamente) con dolore sotto la clavicola sinistra ed a volte dolore che si irradiava verso il braccio sinistro e dietro la spalla, tra le scapole, più verso la parte sinistra, questo è durato dalla mattina alla sera. Oggi respiro normalmente senza problemi, ma noto che ho battiti cardiaci sugli 80 (normalmente si mantengono sui 55) da 4/5 giorni; premetto che da 4/5 giorni ho raffreddore (potrebbe essere causa di questa accelerazione?) ed inoltre sporadicamente (una decina di volte al giorno) mi vengono fitte di qualche secondo sempre localizzate intorno al cuore. A seguito di tutto quello che mi è successo, la mia domanda è: potrebbe in qualche modo essere variata la mia situazione cardiaca rispetto alla visita di 10 giorni fa? Devo effettuare altri tipi di esame per accertare se ho fatto dei nuovi danni al cuore? Grazie anticipatamente a chi vorrà rispondermi.
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Dr. Maurizio Cecchini Cardiologo 112.6k 3.7k
In realta' la RM che lei riporta mostra delle ischemie cerebrali e quindi l'aspirina e' consigliata
Esegua untest a microbolle per ecluidere una pervieta' del forame ovale.

Il resto dei disturbi post prelievo sono da iperventilazione/panico

Do per scontato che lei non sia fumatrice

arrivederci

Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso

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Utente
Utente
Buonasera, la ringrazio per la celerità della risposta, si infatti non sono fumatrice, non bevo neanche alcolici o caffè ma solo acqua, non ho diabete, ho colesterolo a limite, ma non oltre, pressione in media 100/70. Cortesemente sono a chiederle dei chiarimenti sulla sua risposta in base a quello che mi disse il cardiologo in visita e cioè: che ecograficamente non rileva "placche", misurando anche la dimensione delle arterie...(mettendo lo strumento ecografico sotto lo sterno, quasi sullo stomaco) per cui mi diceva che non ci sono rischi ischemici" e può essere anche una situazione che mi porto dietro dalla nascita. Quest'ultima cosa me l'ha confermata anche il neurologo, che invece dice di prendere l'aspirina per una maggiore tranquillità, perchè questa situazione è comune più in persone di 60 anni e non in persone della mia età. Però, mi confermava il neurologo che non sa se dovrò prenderla per tutta la vita, in quanto dipende dall'esito degli esami di cui le ho parlato nel precedente post. Quindi il cardiologo non ha toccato gli argomenti ischemie ed "aspirina" e su mia richiesta mi farà fare esame forame pervio (non avevo ancora fatto visita neurologica ma me ne parlò un medico al centro radiologico che mi ha consegnato l'esito della risonanza) Il cardiologo dice che la pervietà può essere anche una condizione di normalità di una persona spiegandomi la storia del forame da quando si è un feto; e mi chiedo il perchè, minimizzando dunque la situazione.....Unico evento che ricordo: 10 anni fa, in cui ebbi, dopo una camminata a passo svelto, prima affaticamento, poi in nottata pulsazioni a 120/130 che a volte scendevano sotto i 100 per 2 giorni con dolore alla spalla... il tutto risoltosi spontaneamente, senza ricorrere in ospedale. Da allora evito di fare camminate estreme, tipo di corsa, perchè non praticando per niente sport ho paura che mi ricapiti e mi succeda qualche infarto. Ho affrontato due parti (7 anni fa e 2 anni fa) in tutta serenità ed ho effettuato elettrocardiogrammi di controllo in tali occasioni risultati normali. Ma il cardiologo a questo racconto non ha dato per niente peso. Mi chiedo a questo punto, se oltre questi esami devo farne degli altri dal punto di vista cardiologico o no e se mi conviene consultare un altro cardiologo una volta avuti tutti gli esiti degli esami. Mi perdoni se mi sono dilungata e la ringrazio ancora.
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Dr. Maurizio Cecchini Cardiologo 112.6k 3.7k
Come le ho detto è opportuno che lei esegua un test a microbolle per escludere un forame ovale pervio.
Tale condizione NON è la normalità come le hanno detto.
La RM mostra una piccola area ischemica e per questo le ho suggerito di assumere aspirina.

arrivederci
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Utente
Utente
Va bene, la ringrazio tanto. Buona giornata.
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Utente
Utente
Buongiorno dottore, vorrei aggiornarla sull'esito del test a microbolle. Con lo strumento dell'ecografo sulla tempia destra, si è osservato un passaggio di molte bolle senza aver bisogno di effettuare sforzo, ma semplicemente iniettando la soluzione nel braccio. La dottoressa che ha effettuato l’esame, ha detto che non è necessario fare l’ecografia transesofagea, in quanto le bolle sono passate addirittura senza dover effettuare lo sforzo, quindi il forame pervio c'è. Inoltre, dopo il test, mi ha confermato il tutto facendomi una ecografia sul cuore con la quale vedeva la parete in questione assottigliata. Per cui sto assumendo aspirina.
A questo punto mi sorgono dei dubbi e cioè: circa la convenienza di effettuare ecografia transesofagea per appurare l'entità (dimensione,...) del forame; ed inoltre visto che io nel 2008 ho avuto una polmonite con focolai multipli, curata con vari antibiotici in due settimane in ospedale; e poi per vari controlli, qualche mese dopo, venne fuori da esami del sangue una positività alla clamidia pneumoniae che curai con antibiotico; mi chiedo se ci potrebbe essere qualche passaggio anche a livello dei polmoni, ed in tal caso se ci sono esami da poter effettuare per appurare tale situazione. Grazie
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Dr. Maurizio Cecchini Cardiologo 112.6k 3.7k
Beh se il difetto e' cosi' ampio e' opportuno che lei si rivolga ad un centro di CArdiochirurgia del quale lei si fida pert provvedere all chiusura del forame ovale pervio

Arrievderci
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Utente
Utente
La ringrazio per la risposta. Quindi secondo lei non è opportuno effettuare ecografia transesofagea o altri approfondimenti a livello polmonare? Purtroppo la questione della polmonite di dieci anni fa non l'ho ancora fatta presente al cardiologo, in quanto pensavo che tra ischemia/polmoni/clamidia non ci fosse correlazione invece ho trovato su internet del materiale a riguardo e ovviamente farò presente la questione anche al cardiologo che mi segue. Intanto immagino che non siano tanti i centri specializzati in questi tipi di operazione; lei ne conosce qualcuno specializzato in tal senso?
Mi perdoni se le faccio altre domande ma vorrei essere sicura delle mie scelte e confido nella sua comprensione. La ringrazio tanto della sua gentilezza.
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