Ablazione o non ablazione?

Gentili Dottori Cardiologi,
torno a scrivere su questo sito per una ulteriore questione.

Riepilogo velocemente: nell'agosto di quest'anno ho avuto una improvvisa tachicardia, risolta al pronto soccorso con cardioversione elettrica.

Dopo questo secondo episodio di TPSV (il primo si è verificato in marzo ma si è concluso spontaneamente), ho effettuato tutti gli accertamenti necessari, i quali hanno escluso cause organiche.
Per togliermi ogni dubbio ho contattato uno dei massimi esperti in aritmologia, professore universitario della mia città (noto a livello internazionale, ha seguito anche il caso del povero Astori), il quale ha confermato la buona salute del mio cuore avvisandomi che la sola preoccupazione eventuale è il rischio di ictus.

Tuttavia nel modello di riferimento che calcola questo rischio (il CHADSVASC), il mio valore è zero.

Secondo l'opinione del Professore, però, io farei bene a sottopormi ad ablazione, così mi tolgo ogni pensiero.

Mi ha detto di riflettere su questa opportunità e di comunicare a breve la mia decisione.

Sono stato rassicurato sulla professionalità del centro che esegue questi interventi, ma io sono un po' titubante perchè è comunque un esame invasivo e, "toccando ferro", attualmente mi sento molto bene, anzi, le fastidiose extrasistole che avvertivo tempo fa, sono sparite.

Mi prenderò il tempo necessario, ma mi sarebbe molto di aiuto ricevere anche una vostra opinione professionale, così da capire meglio il rapporto rischi e benefici a seconda della decisione da prendere.

Vi ringrazio per la vostra attenzione ed attendo una risposta.

Cordialmente