Ipertensione ed intolleranza medicinali per curarla
Egr. Dottori,
scrivo per sottoporVi un problema che affligge mia mamma, 70 anni, 67Kg e senza problemi di salute oltre a quello che sto per descrivere.
Da anni soffre di ipertensione e, a causa dell'intolleranza verso tutti i medicinali curativi provati, non ha mai seguito una cura adatta. Basti pensare che l'unico medicinale ben tollerato, tra i numerosi provati per motivi diversi, è il Nimesulide.
Qualche giorno fa, in seguito ad un ricovero al pronto soccorso, le è stato diagnosticato uno scompenso cardiaco, un principio di versamento nei polmoni ed è stata misurata una pressione di 180/215.
Il giorno successivo è stata dimessa con l'ordine imperativo di seguire una cura e, come prevedibile, è ricaduta nel problema trascorso: l'impossibilità di assumere medicinali senza star veramente male. Dopo poco dall'assunzione del farmaco, sopraggiungono infatti forti dolori allo stomaco, vertigini, debolezza, svenimenti e palpitazioni che si protraggono per ore e ore. La pressione effettivamente si riduce a circa 80/140.
I medicinali provati da dopo il ricovero sono stati, nell'ordine: Zestril, Enapren, Lasix, Losaprex ed al momento sta tentando con il solo Triatec 10mg.
So bene che la domanda che Vi pongo non è di facile risposta, specie senza la possibilità di visitare la persona, ma vorrei sapere se tutto questo ricade in situazioni cliniche note e qualche suggerimento su come procedere per definire finalmente una cura idonea, vista la difficoltà di procedere per tentativi. Inoltre, i famosi “cerotti” possono eventualmente essere d'aiuto?
Grazie
Saluti
Paola
scrivo per sottoporVi un problema che affligge mia mamma, 70 anni, 67Kg e senza problemi di salute oltre a quello che sto per descrivere.
Da anni soffre di ipertensione e, a causa dell'intolleranza verso tutti i medicinali curativi provati, non ha mai seguito una cura adatta. Basti pensare che l'unico medicinale ben tollerato, tra i numerosi provati per motivi diversi, è il Nimesulide.
Qualche giorno fa, in seguito ad un ricovero al pronto soccorso, le è stato diagnosticato uno scompenso cardiaco, un principio di versamento nei polmoni ed è stata misurata una pressione di 180/215.
Il giorno successivo è stata dimessa con l'ordine imperativo di seguire una cura e, come prevedibile, è ricaduta nel problema trascorso: l'impossibilità di assumere medicinali senza star veramente male. Dopo poco dall'assunzione del farmaco, sopraggiungono infatti forti dolori allo stomaco, vertigini, debolezza, svenimenti e palpitazioni che si protraggono per ore e ore. La pressione effettivamente si riduce a circa 80/140.
I medicinali provati da dopo il ricovero sono stati, nell'ordine: Zestril, Enapren, Lasix, Losaprex ed al momento sta tentando con il solo Triatec 10mg.
So bene che la domanda che Vi pongo non è di facile risposta, specie senza la possibilità di visitare la persona, ma vorrei sapere se tutto questo ricade in situazioni cliniche note e qualche suggerimento su come procedere per definire finalmente una cura idonea, vista la difficoltà di procedere per tentativi. Inoltre, i famosi “cerotti” possono eventualmente essere d'aiuto?
Grazie
Saluti
Paola
[#1]
Gentile sig.ra Paola, il quadro clinico clinico che lei descrive, è francamente patologico, e mi par strano che con i valori pressori riportati i colleghi non abbiano ritenuto necessario proporre un più lungo ricovero ospedaliero. Anche per quanto riguarda la terapia sono molto scettico, visto che alcuni dei farmaci annoverati fanno parte (zestril, enapren, triatec) della stessa classe farmaceutica e perciò non riesco a comprendere con quale logica (se è davvero "intollerante a tutti" i farmaci) siano stati prescritti visto le loro analogie farmacologiche.
A mio avviso la paziente andrebbe seguita seriamente in un centro di cura universitario per l'ipertensione arteriosa.
Saluti
A mio avviso la paziente andrebbe seguita seriamente in un centro di cura universitario per l'ipertensione arteriosa.
Saluti
Dr. Vincenzo MARTINO
[#2]
Utente
Gent.mo dott. Martino,
La ringrazio per la risposta pronta e precisa.
Ho scritto a questo forum proprio perchè ho avuto dubbi su diverse cose che Lei mi ha effettivamente confermato.
Ieri è stata quindi fatta un'accurata visita da un cardiologo che ha concordato quanto ha scritto Lei ed in particolare ha insistito sulla ricerca delle ragioni di una pressione così anomala (aveva raggiunto anche punte di 220 mmHg). In particolare, dopo avere effettuato ECG, ECO Cuore (M-Mode, 2D, 3D, Doppler PW CW TDI e Color), Tiroide, Analisi Ematochimica ed Ecodoppler Arterioso (distretto Pre-Cerebrale e delle Succlavie) il referto è così riassumbile: rimodellamento per netta ipertrofia eccentrica del ventricolo sinistro, ingrandito, di massa aumentata, con setto modestamente ipertrofico; funzione sistolica moderatamente compromessa al 3D (EF 38%); profilo emodinamico di valutazione della funzione diastolica da alterato rilasciamento; setto interatriale lievemente esuberante; apparati valvolari sx modestamente fibrotici; insufficienza mitralica di moderata entità; sovraccarico ateromasico diffuso (fibroso, modesto e moderato). Tutto il resto risulta normale o nei limiti e non vi sono trombi.
In seguito a questa diagnosi è stato indicato un ricovero ospedaliero, eseguito oggi, ed è stata eseguita scintigrafia (dal cardiologo era prescritta coronarografia ma l'ospedale ha scelto di iniziare con una soluzione meno invasiva) che ha avuto esito negativo.
Allo stesso ospedale (Molinette di Torino) è anche funzionante un centro d'eccellenza per lo studio della pressione arteriosa dove si spera di riuscire finalmente a tracciare un quadro della situazione e delle cure per risolverla.
Per quanto riguarda la prescrizione farmacologica, il cardiologo ha optato per Catapresan + Triatec + Diuresix e Ticlopidina, opportunamente distribuiti.
La ringrazio ancora per l'attenzione e per i consigli.
Saluti
Paola
La ringrazio per la risposta pronta e precisa.
Ho scritto a questo forum proprio perchè ho avuto dubbi su diverse cose che Lei mi ha effettivamente confermato.
Ieri è stata quindi fatta un'accurata visita da un cardiologo che ha concordato quanto ha scritto Lei ed in particolare ha insistito sulla ricerca delle ragioni di una pressione così anomala (aveva raggiunto anche punte di 220 mmHg). In particolare, dopo avere effettuato ECG, ECO Cuore (M-Mode, 2D, 3D, Doppler PW CW TDI e Color), Tiroide, Analisi Ematochimica ed Ecodoppler Arterioso (distretto Pre-Cerebrale e delle Succlavie) il referto è così riassumbile: rimodellamento per netta ipertrofia eccentrica del ventricolo sinistro, ingrandito, di massa aumentata, con setto modestamente ipertrofico; funzione sistolica moderatamente compromessa al 3D (EF 38%); profilo emodinamico di valutazione della funzione diastolica da alterato rilasciamento; setto interatriale lievemente esuberante; apparati valvolari sx modestamente fibrotici; insufficienza mitralica di moderata entità; sovraccarico ateromasico diffuso (fibroso, modesto e moderato). Tutto il resto risulta normale o nei limiti e non vi sono trombi.
In seguito a questa diagnosi è stato indicato un ricovero ospedaliero, eseguito oggi, ed è stata eseguita scintigrafia (dal cardiologo era prescritta coronarografia ma l'ospedale ha scelto di iniziare con una soluzione meno invasiva) che ha avuto esito negativo.
Allo stesso ospedale (Molinette di Torino) è anche funzionante un centro d'eccellenza per lo studio della pressione arteriosa dove si spera di riuscire finalmente a tracciare un quadro della situazione e delle cure per risolverla.
Per quanto riguarda la prescrizione farmacologica, il cardiologo ha optato per Catapresan + Triatec + Diuresix e Ticlopidina, opportunamente distribuiti.
La ringrazio ancora per l'attenzione e per i consigli.
Saluti
Paola
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 7.6k visite dal 27/02/2009.
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